Tre giorni fa delle bombe chimiche sono state fatte esplodere in Siria uccidendo decine di persone, compresi molti bambini.
Le immagini di quello scempio hanno presto fatto il giro del web, suscitando indignazione in tutto il mondo.
Fin qui dunque siamo tutti d’accordo. Nel 2017 è impensabile vedere ancora queste tragedie di guerra.
Tuttavia c’è un punto sul quale qualche ‘piccola’ nazione in giro per il mondo non è così d’accordo. Mentre l’America punta il dito contro il presidente Siriano, Bashar al-Assad, la Siria e la Russia sostengono che quelle bombe non siano state a carica chimica.
Sostengono che in realtà il gas letale si sia sprigionato perché l’obiettivo colpito era un centro di stoccaggio e/o produzione di armi chimiche gestito dalla fazione jihadista che combatte contro il governo siriano.
Ed è qui che il mistero si infittisce e la cosa diventa complicata.
Da un lato l’America (e tutti i suoi alleati) sono indignati contro al-Assad, dall’altro lato i Russi (e i suoi alleati) difendono al-Assad chiedendo un’investigazione sull’accaduto.
La domanda che ora mi pongo è: perché sganciare quelle bombe? O meglio, chi ha effettivamente messo in campo le armi chimiche?
La risposta resta al momento dubbia e una sola cosa rimane certa, e cioè che le bombe sono state davvero sganciate con la conseguente morte di decine di persone.
E così, dopo qualche giorno, durante la notte italiana di oggi 7 Aprile 2017, il presidente Trump, infischiandosene del punto di vista del governo siriano e russo, ha fatto partire 59 missili dalle navi Americane che si trovano nel Mediterraneo.
Obiettivo: colpire la base da cui 3 giorni fa erano partiti i presunti missili chimici.
E così ora il mondo è in attesa di capire quale sarà la risposta dei Russi e dei loro alleati. Se non fosse ancora chiaro, gli ingredienti per l’inizio di una guerra su vasta scala ci sono tutti.
E qui mi vengono in mente un po’ di dati snocciolati su queste pagine nel corso di questi anni. Come ad esempio un grafico condiviso da Roy in un suo articolo del lontano 28 Gennaio 2016.
Riprendo qui in basso le parole scritte da Roy in quell’articolo:
Circa 2 mesi fa sono venuto a conoscenza di uno studio in cui Mike Maloney ha esaminato cosa è successo negli ultimi 220 anni quando l’America si è ritrovata su alti livelli di debito che non venivano supportati da altrettante entrate di denaro.
E’ come se nella tua famiglia entrassero 2mila Euro al mese mentre fate fronte a 5mila Euro di debiti.
La situazione è chiaramente insostenibile nel lungo termine.
Il grafico che stai per scoprire ti indica proprio questo.Quando il grafico sale, significa che in “famiglia America” ci sono debiti che crescono di più delle entrate. Quando il grafico scende significa che invece entrano più soldi di quanti non siano i debiti.
Visto così questo grafico può non dirti nulla.
Ma la magia risplende quando intrecci i cicli dei mercati finanziari con la storia.Questi sono gli eventi che sono accaduti nei primi 3 cerchi rossi, ovvero quelle fasi storiche in cui i debiti dell’America sono esplosi e non sono stati sostenuti da altrettante entrate economiche.
1) Guerre Napoleoniche in Europa e Guerra del 1812 in America
2) Guerra civile
3) Grande Depressione e Seconda Guerra Mondiale
4) Sono i tempi che stiamo vivendo oggi…
E mi viene anche in mente la serie di quattro articoli che ho riproposto sul “Sistema dei petrodollari“, il sistema che tiene sotto scacco l’intero mondo portando da oltre 40 anni benefici enormi all’economia USA, e che per continuare ad essere tenuto in vita ha bisogno (di tanto in tanto) di qualche guerricciola qua e là, giusto per oliare gli ingranaggi della giostra che deve girare.
Questo è un estratto dalla quarta parte (molto significativo con quel che sta accadendo in questo momento):
Le guerre in Iraq ed in Afghanistan sono state entrambe “guerre per le risorse” vendute al pubblico con falsi pretesti.
L’impero americano composto da oltre 700 basi militari in più di 130 nazioni serve da servizio globale di protezione del petrolio, non da esercito nazionale che cerca di proteggere i cittadini americani.
Invece di proteggere i confini della nazione, viene utilizzato dalla élite di Washington per proteggere il sistema del petrodollaro.
Le fondamenta dell’impero americano si stanno sgretolando man mano che le nazioni emergenti non si vedono più disposte a spendere la loro vita e la loro trovata ricchezza per servire il consumatore americano.
Né hanno alcun desiderio di tollerare la belligeranza della macchina da guerra degli Stati Uniti.
Come tutti gli imperi in decadenza, l’America cadrà sotto il proprio peso mentre economie più agili sorgono al suo posto.
I tentativi americani per il dominio regionale dell’Asia centrale porteranno ad ulteriori attriti con la Russia o con la Cina.
Questi attriti forniranno la scintilla per lo scoppio di un’altra guerra.
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Come stanno impattando queste notizie di guerra sui prezzi dell’oro?
Per il momento c’è stato un accenno al rialzo sui prezzi dell’oro, anche se nulla di significativo.
Durante la notte italiana, alla notizia del lancio dei missili, l’oro e l’argento hanno preso a salire portandosi vicini ad un guadagno del +1%.
C’è però un livello significativo da monitorare alla cui rottura è probabile che si verifichi un’accelerazione dei prezzi dell’oro.
Al momento questo livello è segnato a 1.300,00 $ e puoi vederlo nell’immagine qui sotto. Si tratta della trendline rossa che ho disegnato partendo dal massimo dei prezzi battuti dall’oro in dollari nel Settembre del 2011:
Nell’ultimo Report che Roy ha pubblicato in esclusiva per i clienti della DeshMember abbiamo riportato questo grafico sulla stagionalità dei prezzi dell’oro e che ci sta indicando come l’oro stia andando incontro ad un massimo stagionale che generalmente tende a registrare verso la metà di aprile:
La correlazione che l’oro ha avuto con il suo andamento stagionale è stata relativamente calzante negli ultimi 2 mesi.
Se questa correlazione continuerà a funzionare allo stesso modo, allora l’oro potrebbe avere ancora solo pochi giorni per andare a portarsi al rialzo e raggiungere quel livello di 1.300,00 $ rompendo la trendline ribassista di lungo termine.
Se non dovesse riuscirci sin da subito, credo che gli investitori in oro avranno ancora qualche settimana o mese di tempo per continuare ad accumulare oro a prezzi così interessanti.
Mi appare ormai scontato che a far luce su questo bivio di possibilità ci penseranno le risposte diplomatiche che arriveranno dal fronte della ‘guerra in Siria’.
Se nei prossimi giorni l’oro dovesse rompere con grande forza quella trendline ribassista che ho disegnato nel grafico significa che è arrivato il momento di alzare veramente le antenne. Potrebbe essere una anticipazione dal mercato che la guerra in Siria stia appiccando il fuoco per qualcosa molto simile ad una …guerra mondiale.
Per investire in oro e comprarlo dai rivenditori più sicuri al mondo ed ai prezzi più bassi sul mercato e per capire come conservarlo nel modo giusto, guarda ora il videoseminario che scarichi da questa pagina.
7 risposte
Ottimo articolo. Yari bravissimo come al solito. C’è da stare allerta, purtroppo.
Analisi chiara e spietata, come lo è da sempre la politica Americana, poi con un presidente “incandescente” come Trump, dare fuoco alle micce è molto probabile.
Bel lavoro Yari!
Scusate per l’Off Topic: per quanto riguarda lo spettro dell’abolizione del contante sapete dirmi se questa storia del documento dell’FMI è una fake-news o è vera?
http://www.wallstreetitalia.com/fmi-come-abolire-contante-vincendo-resistenza-popolo/
Concordo ma mi chiedo perché sia tornato a 1255, anche se tecnicamente c’è stato il discorso FOMC, vuol dire a mio avviso che si è preferito prendere profitto su 10$ piuttosto che spingere in altro, e ciò non combacia con il puntare su un bene come bene rifugio, per cui, seppur concordo che la guerra crea soldi nel debito, resto scettico su questo movimento..
Francesco
Infatti, questo investimento sull’orlo sta diventando una trappola per topi. Se è vero che è tutta una questione di cicli, allora stiamo per entrare nel ciclo di quelli che prenderanno la più grossa in..ulata di sempre.
Ma smettiamola con i luoghi comuni.
Obama ha venduto più armi dei presidenti precedenti, ha indirettamente creato l’Isis con il ritiro dall’Iraq e appoggiato la Fratellanza Mussulmana in Egitto.
In Siria è da 6 anni che si ammazzano e l’anno scorso pure la Francia ha fatto i suoi raid. E adesso rompete per 59 missili? Su Israele ogni giorno ne piovono 10. “Muri!!! Non bisogna costruire muuuriiii!!1!! “. Quando era Clinton a farli nessuno che strillava… In Guerra ci siamo da un pezzo e gli “amici” col burka l’han portata in Europa
difficile stabilire chi ha torto o ragione, certo è che yari fa riferimento a dati storici e se è vero che il futuro è un’ipotesi è pur vero che la storia si ripete.
Ringrazio Yari per il Suo utile lavoro e francamente non mi interessa molto di cosa succederà al prezzo dell’oro, qui è in gioco anche il nostro futuro di uomini.