L’attuale potenza dell’Occidente deriva – oltre che dalla sua infrastruttura finanziaria e militare – anche dal possesso delle maggiori riserve auree mondiali (stando alle fonti ufficiali fornite dalle Banche Centrali, non soggette comunque ad alcuna valutazione esterna volta a confermarne i dati, come abbiamo gia’ documentato).
Ad ogni modo rimaniamo su quanto sostengono i dati ufficiali e proviamo a ragionarci sopra.
Il World Gold Council pubblica ogni mese le stime delle riserve auree delle banche centrali di tutto il mondo.
Secondo l’ultimo report, le percentuali di riserve auree (in rapporto alle rispettive riserve valutarie) delle 10 maggiori banche centrali sono le seguenti:
Paesi | Tonnellate | % delle riserve di Oro |
1) Stati Uniti | 8.133,50 | 71,8% |
2) Germania | 3.384,20 | 67,80% |
3) FMI | 2.814,00 | ??? |
4) Italia | 2.451,80 | 66,5% |
5) Francia | 2.435,40 | 65% |
6) Russia | 1.105,30 | 9,8% |
7) Cina | 1.054,10 | 1,1% |
8) Svizzera | 1.040,00 | 7,7% |
9) Giappone | 765,20 | 2,5% |
10) Olanda | 612,50 | 54% |
(Nella tabella spicca per l’assenza il Regno Unito, solo al diciottesimo posto con 310,3 tonnellate di riserve. E pensare che la Sterlina per 105 anni – dal 1815 al 1920 – era valuta di riserva mondiale…..)
E’ sorprendente constatare l’esigua percentuale di riserve auree, rispetto a quelle valutarie, da parte della Cina!
La media percentuale delle riserve auree (sempre rispetto a quelle conservate in valute) e’ del 65% per Stati Uniti, Germania e Olanda.
Ufficialmente, la Cina detiene solo l’1% di riserve auree rispetto al totale. Ti ricordo che il gigante asiatico detiene il record mondiale di riserve in dollari americani pari a 4 trilioni di dollari (4.000 miliardi, la maggior parte delle quali custodite sotto forma di titoli del tesoro e obbligazioni).
Ma i dati reali delle riserve auree cinesi potrebbero essere superiori a quanto dichiarato dalla Banca Centrale della Cina.
Recentemente sullo Shangai Daily e’ apparso un articolo con il quale Jeffrey Nichols, Amministratore di American Precious Metals Advisors, stimava le riserve auree cinesi consistere in 2.700 tonnellate di oro fisico.
Stando a questi ultimi dati la situazione non cambierebbe di molto. Difatti le riserve auree cinesi ammonterebbero al 2.7% delle riserve totali.
Ora: se la Cina volesse arrivare a possedere una percentuale di riserve auree pari a quelle dei paesi Occidentali dovrebbe acquisire almeno 60.000 tonnellate di oro fisico (ovvero 2,1 miliardi di once) per arrivare ad avvicinarsi alla media del 65%, media detenuta da Stati Uniti, Germania e Olanda.
Riesci a immaginarti 60.000 tonnellate di oro fisico?
Secondo il CPM Group, la media produttiva annua di oro si aggira intorno a 84 milioni di once annue.
Se la Cina volesse aumentare le proprie riserve raggiungendo le percentuali dell’Occidente, dovrebbe acquistare tutta la produzione annua di oro fisico, per ben 25 anni!
Non mi aspetto che la Cina compia questo passo. Ma di certo, se vuole ambire a “coprire” (anche parzialmente) la propria valuta con le riserve auree in modo da concorrere a determinare la prossima valuta di riserva globale, dovra’ necessariamente incrementare i propri acquisti di oro fisico.
La futura evoluzione della domanda di oro dipendera’ proprio dalla Cina (e dai BRICS di cui fa parte).
Come scrivevamo in questo articolo, i BRICS, tramite la costituzione di una propria banca globale di riferimento, aspirano progressivamente a estromettere il biglietto verde dal suo trono.
Per arrivare a quest’obiettivo, i BRICS dovranno:
- in primo luogo, accrescere il tenore di vita delle loro popolazioni (e’ un trend gia’ in atto, nonostante le grandi contraddizioni sociali), in modo tale da aumentare i consumi interni e rendersi meno dipendenti (e vulnerabili) dall’export verso l’Occidente;
- in secondo luogo, liquidare parte dei propri assets detenuti in dollari americani, (contribuendo alla svalutazione valutaria del biglietto verde), ed acquistare oro fisico, in modo tale da ampliare le proprie riserve auree e concorrere al varo del prossimo assetto monetario mondiale.
La Cina infatti non e’ l’unica nazione che si attivera’ nel mercato mondiale dell’oro. Le attuali riserve auree dei BRICS e dei paesi emergenti sono ancora carenti per riuscire a convergere verso gli obiettivi che ho sopra esposto.
Guarda questi dati (riserve auree in percentuali rispetto a quelle totali):
Brasile: 0,7%
Russia: 9,8%
India: 7,2%
Indonesia: 3,0%
Arabia S.: 1,8%
Thailandia: 3,7%
Messico: 2,6%
Il potenziale della futura domanda di oro fisico si giochera’ anche sulla domanda da parte delle Banche Centrali, soprattutto dei BRICS.
E’ vero che attualmente il “gioco” della domanda e dell’offerta non influisce in modo appropriato sulle quotazioni dell’oro in quanto la speculazione sui mercati a termine (e il fixing dell’oro) hanno la meglio sul commercio del “fisico”.
Ma questo andamento e’ destinato a modificarsi in futuro. Non solo perche’ il dollaro americano e’ destinato ad essere rimpiazzato da una nuova valuta globale promossa dai BRICS ma anche per il fatto che la Cina (maggior consumatore globale di oro) ambisce a quotare il metallo giallo in Yuan direttamente presso il suo mercato di riferimento.
6 risposte
Secondo me non scenderà sotto i 1200. Fa da spola tra 1220 e 1200.
l’oro è manipolato al ribasso e continuerà ad esserlo per molto tempo ancora. il ragionamento è semplice: gli stati uniti che sono i maggiori custodi al mondo delle riserve auree di altri paesi sono sottoposti a incessanti richieste di rientro di oro di altri paesi (germania-austria-svizzera) oro che attualmente non possiede e che per restituirlo lo deve comprare sul mercato manipolando il prezzo per tenerlo quanto più basso possibile, anche la cina maggior consumatore mondiale di oro e con riserve auree molto basse ha tutto l’interesse ad aiutare gli stati uniti a manipolare a ribasso il prezzo così ne ha un enorme vantaggio per l’acquisto, conviene a tutti quelli che contano che il prezzo sia basso e così sarà per molto tempo ancora. quale è la vostra opinione?
La manipolazione del mercato metalli preziosi al Comex potrebbe trovare interruzione o cessazione qualora sopraggiungesse un evento avverso, anche notte-tempo, esogeno alla pratica in atto dai Bastardi pianificatori monetari AngloAmericani, ad esempio un’altra bancarotta di livello mondiale tipo Lehman Brothers, Long Term Capital Management o di chissà chi altro, oppure anche l’attesa esplosione della bolla del mercato obbligazionario (il più liquido al mondo), generando la rapida ed irrecuperabile perdita di fiducia degli investitori di tutto il mondo nelle istituzioni finanziarie e negli investimenti immateriali non reali (azioni, obbligazioni e nei fottutissimi titoli derivates). Tale evento di certa e prossima happening (non mi viene in mente come in italiano) si verificherà senza alcuno dubbio nel nostro prossimo vicino futuro. La pazienza deve essere la nostra virtù.
Buon week-end a tutti.
Non hai considerato però che le guerre attuali e le probabili future visti i recenti risvolti, nonchè la guerra all’Isis, non si combattono nenza soldi, per cui la Fed e non solo, saranno costretti a stampare di nuovo indiscriminatamente cartaccia. Tieni poi presente che lo scatafascio è dietro l’angolo, basta il default di uno Stato che si trascina tutti a catena, e non è cosa improbabile, più che una banca!L’oro aumenterà di 2,53 euro al grammo al giorno, cioè circa 70 euro al mese, che in due mesi saranno 140 euro al grammo,in tre mesi 210. Ma credo che il tutto si giocherà in un lasso temporale molto minore, visto che tale aumento avverrà secondo un calcolo di tipo esponenziale. Quindi anche se la discesa avviene in molto tempo, non vuol dire che la risalita si abbia allo stesso modo. A proposito, l’autore della considerazione ha suggerito nel frattempo di tenersi stretto il proprio oro(o quello altrui se qualcuno è intenzionato a rivenderlo).
e se i bric, e se fallisce una banca, e se la Cina….ecc.ecc. tutte le certezze sull’oro si riducono ora in un coro di e se, forse, prima o poi…nel lungo termine….ma, come disse qualcuno,…nel lungo termine saremmo tutti morti!!!
Io sono ancora speranzoso che il massimo del ciclo si abbia a inizi 2017, anche se per ora sembra assurdo.