L’inflazione in Venezuela è esplosa e il Governo ha deciso di spegnere i dati sull’inflazione del paese.
In questo articolo vedremo nel dettaglio il caso scioccante del Venezuela ma prima facciamo un salto indietro.
Sono svariate le metodologie adottate dagli uffici statistici dell’Occidente per occultare scientificamente il tasso d’inflazione reale delle nostre economie.
Per esempio: se il prezzo di un articolo varia marcatamente al rialzo anno dopo un anno, gli uffici statistici deputati al calcolo del tasso d’inflazione possono rimuovere quell’articolo dal paniere dei beni e ohps! Sorpresa! …il tasso d’inflazione cala.
Abbiamo già affrontato in passato il tema del calcolo dell’”inflazione core” (ti suggerisco di leggere attentamente quell’articolo se vuoi comprendere la frode ai nostri danni che viene perpetrata tramite il calcolo del tasso inflazionistico).
Il tasso d’inflazione core viene calcolato rimuovendo quelle che gli economisti chiamano le “componenti variabili”, ovvero energia e cibo.
Peccato che in questo modo escludono dal calcolo le due cose che sono fondamentali per condurre la vita quotidiana: alimentari ed energia.
Secondo gli uffici statistici, le componenti alimentari ed energia sono “volatili” e “stagionali”, pertanto bisogna eliminarle dal calcolo dell’inflazione e ohps! Sorpresa!
…il tasso d’inflazione cala.
L’inflazione e’ una tassa invisibile e per questo motivo Governi e Banche Centrali hanno tutto l’interesse ad occultarla, in modo da non far comprendere il fallimento delle loro politiche monetarie.
Ma non e’ solo l’Occidente ad utilizzare questi mezzi fraudolenti per coprire la bancarotta delle casse statali e gli insuccessi delle politiche creditizie e monetarie espansive.
Il Venezuela, per esempio, l’anno scorso ha registrato il tasso d’inflazione piu’ elevato a livello globale: il 68% annuo.
Per nascondere il naufragio delle politiche fiscali, per occultare la spesa in disavanzo e il disastro delle finanze pubbliche, il Governo Venezuelano ha pertanto deciso – da gennaio di quest’anno – di sospendere la pubblicazione dei tassi d’inflazione!
Per nascondere i propri insuccessi politici ed economici, l’arroganza dei Governi giunge perfino ad eliminare pubblicamente i dati sull’inflazione.
Tuttavia, secondo uno studioso del Cato Institute, Steve Hanke, il tasso d’inflazione reale in Venezuela e’ fortemente sottovalutato: basandosi sulle stime del sistema dei cambi sul “mercato nero valutario” venezuelano, Hanke stima che il tasso effettivo d’inflazione si aggiri attorno al 615%!
Quindi, il Venezuela e’ contagiato dal morbo letale della spirale dell’iperinflazione e non dall’inflazione, sebbene alta, come voleva far credere il Governo del paese.
Da oltre un anno ci sono state segnalazioni di forti carenze di alimenti di base in Venezuela, costringendo le persone a stare in fila davanti ai negozi per trovare pane, sapone o perfino carta igienica.
Il Governo Venezuelano, ha addirittura sequestrato dei video girati da Danile Pardo della BBC, per occultare la documentazione delle interminabili file di persone che sostano per ore e ore davanti ai supermarkets per tentare di comperare beni di prima necessita’.
Il Venezuela, pertanto, entra di diritto al primo posto nella “sala della vergogna” delle nazioni dell’America Latina che hanno sofferto i maggiori tassi iperinflazionistici secondo lo studio di Steve Hanke e Nicholas Kruz (the Hanke-Krus Hyperinflation Table – grafico sotto).