Dall’ultimo rapporto trimestrale pubblicato dalla Bank of England (BoE), ho estratto alcune preziose informazioni per noi investitori in oro – ed oggi sono qui per mostrartele.
Da questa relazione si evince che la BoE detiene in custodia per conto di 72 Banche Centrali, ben 5.485 tonnellate metriche d’oro, per un controvalore (alla data di stesura del rapporto) di 140 miliardi di sterline inglesi.
Non sono in grado di reperire dati storici e statistici circa quante sono le Banche Centrali che hanno detenuto (e detengono) oro presso la BoE: pero’ sono in grado di mostrarti le variazioni storiche dei tonnellaggi in custodia (tabella sotto).
Questa tabella e’ stata compilata e pubblicata da Bron Suchecki della Perth Mint of Australia (la Zecca Australiana); leggi l’articolo di Bron, e’ un ottimo lavoro e cerca di fare chiarezza in un mercato ancora, purtroppo, poco trasparente.
Il dato importante che traspare dalla tabella e’ la vendita massiccia di 755 tonnellate di oro (in custodia presso la BoE), dal febbraio 2013 al febbraio 2014 (ultima casella sulla destra – “Year on Year change – tonnes”).
Nel 2013 le Banche Centrali mondiali sono state compratrici nette di oro; quindi questo dato sta a indicare che sono le stesse Banche Centrali ad aver richiesto il “rimpatrio” di queste 755 tonnellate di oro uscite dai caveaux della BoE.
Oltre alle Banche Centrali, anche le “bullion banks” detengono oro in custodia presso la BoE, tra cui anche la HSBC la quale detiene l’oro fisico in nome e per conto del fondo aurifero SPDR GOLD Shares.
Nello stesso periodo di cui sopra (ovvero da febbraio 2013 a febbraio 2014), lo SPDR GOLD Shares ha visto fuoriuscire dai propri caveaux, ben 451 tonnellate di oro.
Dai caveaux della BoE, intendo; la quale li detiene tramite HSBC.
SPDR GOLD Shares ha liquidato in un anno 451 tonnellate di oro; le altre 304, fuoriuscite dai caveaux della BoE, erano di proprieta’ di Banche Centrali Estere.
Che fine hanno fatto le 451 tonnellate di oro del fondo SPDR GOLD Shares?
Sono state rimpatriate alle Banche Centrali che ne hanno richiesto la restituzione.
Come faccio a sostenere questa tesi? Lo spiega Bron Suchecki.
Alla pagina 134 del rapporto della BoE si afferma che “La Bank of England opera in nome e per conto di altre istituzioni finanziarie, le quali hanno come controparti le Banche Centrali”.
Per “altre istituzioni finanziarie”, il rapporto intende le “bullion banks” come la HSBC; quindi, quelle 451 tonnellate di oro fuoriuscite dai caveaux della BoE, sono tornate ai legittimi proprietari, ovvero le “controparti” di queste istituzioni finanziarie, le Banche Centrali.
Conclusioni
Le richieste di rimpatrio, delle proprie riserve auree, da parte delle Banche Centrali, hanno diverse implicazioni:
– in primo luogo, che esse tendono ad incrementare in asset fisici come l’oro, le proprie riserve;
– che le Banche Centrali, mostrano un atteggiamento di “sfiducia” reciproca, tanto piu’ che non intendono piu’ affidare le proprie riserve auree in custodia presso altre nazioni e presso altri istituti centrali.
Questo e’ un grave sintomo di un possibile crollo futuro del sistema monetario, perche’ ricorda gli avvenimenti che portarono alla fine della convertibilita’ del dollaro in oro, con la caduta del sistema monetario di Bretton Woods, nell’agosto del 1971.
In quei tempi, il Presidente francese Charles De Gaulle preoccupato per la stampa “indiscriminata” di dollari da parte della FED, che doveva sostenere le spese governative per la guerra in Vietnam, nel 1965 ordino’ il rimpatrio dell’oro francese dai caveaux della FED di New York.
Anche altre nazioni compresero che la FED e il Governo americano stampavano molti piu’ dollari rispetto alle loro riserve auree, e che quindi il vecchio “cambio” fisso di $35,00 per oncia era una farsa.
Queste nazioni cominciarono a richiedere il rimpatrio del loro oro; si tratto’ di una vera e propria corsa all’oro detenuto negli USA.
In un solo giorno, nel marzo del 1971, 400 tonnellate di oro furono prelevate presso il meccanismo di scambio, il cosiddetto “London Gold Pool”, il quale fu forzato a chiudere.
Nell’agosto del 1971, il Presidente americano chiuse “lo sportello dell’oro” e sgancio’ il dollaro americano dal metallo giallo.
Se le Banche Centrali non si fidano piu’ delle controparti che custodiscono riserve auree per altre Banche Centrali, siamo giunti a una fase successiva della crisi finanziaria cominciata nel 2007-2008.
Le conseguenze di questo clima di sfiducia, potrebbero essere enormi, sia per il sistema valutario globale che per il prezzo del metallo giallo, perche’ le Banche Centrali che detengono riserve auree all’estero saranno costrette a prendere atto che quell’oro, non esiste piu’ (con tutte le conseguenze del caso).
2 risposte
Cosa succederebbe alla stabilità del dollaro o della sterlina inglese se le nazioni che vi depositarono l’oro non potranno più averlo indietro? La perdita di fiducia dei mercati salirebbe alle stelle e innescherebbe una corsa all’oro.
Ma forse il gioco di copertura tra le banche centrali durerà ancora per un pò.
Esatto, Luigi.
La perdita di fiducia nelle valute e’ “rallentata” proprio dal fatto che, le masse, non hanno coscienza di come funziona il sistema monetario.
E’ in atto un “risveglio” globale, comunque. Per ora, solo piccole Elites hanno compreso come agisce il meccanismo di creazione della moneta, del debito perpetuo, ecc.
La Storia l’hanno sempre fatta le minoranze, comunque. E soprattutto: se conosciamo i segreti del “denaro”, possiamo volgere a nostro favore queste conoscenze, senza subire passivamente le politiche altrui. La Conoscenza, e’ anche questo.
“Sapere e’ potere”.
Ciao
Riccardo Gaiolini
Analyst & Research
https://www.deshgold.com