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Il declino dell’Occidente e l’ascesa dell’Oriente in 4 grafici

I tempi mutano, le svolte incalzano. L’Aquila imperiale migra. E tende a confondersi con il Dragone Giallo della Cina.

L’attuale crisi dell’Occidente (crisi dei debiti pubblici, crisi di disavanzo delle bilance commerciali, declino delle economie reali e ascesa della finanza derivata tossica) sfocera’ inevitabilmente nel cambio della “dominance” globale. 

La declinante superpotenza statunitense prelude al risorgere del colosso iper-pragmatico cinese. Il vincolo fra debitore (USA) e creditore (Cina, in veste di possessore principale del debito pubblico statunitense) sta per essere oltrepassato: da alleanza strategica a subordinazione gerarchica.

E’ inevitabile: l’Europa, gli USA e il Giappone non saranno in grado di rimborsare il debito pubblico e privato. Il candidato principale alla successione in funzione di piattaforma tecnico-scientifica-economica e al predominio politico-militare e’ la Cina (e subito appresso, anche se a debita distanza per ora, l’India).

Questo nuovo rapporto di forza e’ dimostrabile dai trends riguardanti il possesso, la produzione e l’estrazione di oro, che saranno funzionali (soprattutto alla Banca Centrale della Cina) per rimpiazzare il dollaro come moneta sovrana mondiale. Entro 10 anni la copertura in oro della moneta cinese sara’ completata e la sua valuta soppiantera’ gradualmente il dollaro americano a titolo di moneta di riserva globale.

Gia’ ora la moneta sovrana cinese e il suo impero economico (nonostante la crisi e le forti tensione interne) consentono al paese del Dragone il “take-over” (rilevamento economico ostile o pacifico)  di centri di potere economico mondiale (e quindi politico). La Cina e i suoi alleati-satelliti in Estremo Oriente stanno gettando le basi per la fondazione di un nuovo impero mondiale – globale. E questo nonostante il rifiuto della Cina di rivalutare lo Yuan e nonostante gli squilibri della crescita interna.

Prendiamo in considerazione i seguenti grafici.

Le riserve mondiali di oro, sono in ascesa dagli anni 50 del secolo scorso (per quanto riguarda l’Estremo Oriente); sono invece in declino per tutto il resto del mondo, dalla meta’ dagli anni 60 del secolo scorso:

 

L’offerta (produzione) mondiale di oro, declina in Occidente a partire dall’anno 1998; e’ invece in progresso costante in Oriente, a partire dal 1984:

La domanda di oro per investimenti e per l’industria e’ in ascesa dal 1984 in Estremo Oriente; in Occidente cala dal 2002 e ad oggi la forbice e’ in continuo travolgente allargamento:

 

Le riserve mondiali in oro sono in rialzo a partire dal 1950 per quanto riguarda i paesi dell’Estremo Oriente; sono in calo continuo a partire dal 1964 per quanto riguarda l’Occidente:

Questi trends globali nel consumo e produzione di oro, ci stanno indicando che le quotazioni del metallo giallo sono destinate a essere sostenute dalla continua espansiva domanda da parte dell’Estremo Oriente (Cina e India innanzi tutto).

Il maggior produttore-consumatore mondiale di oro, l’Impero Cinese, sta per recuperare il rango geopolitico di una orgogliosa e plurimillenaria civilta’, a fronte di un declino politico e geo-economico dell’Occidente.

 

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Riccardo Gaiolini

Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.
Riccardo Gaiolini

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Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.

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