Nella seconda parte di questo studio, ho analizzato le dinamiche inflative generate dalle politiche monetarie espansive avviate da Governi e Banche Centrali (inflazione monetaria e inflazione creditizia).
Come evidenziavo in quell’indagine, un sottoprodotto dell’inflazione creditizia (che abbiamo visto consistere nell’indiscriminata creazione di denaro per mezzo del debito; “denaro virtuale” sganciato da ogni riferimento aureo e dalle effettive dinamiche produttive delle nostre societa’) e’ l’inflazione da bolla finanziaria.
L’enorme liquidita’ che defluisce dalle espansioni monetarie da parte delle Banche Centrali, congiunta con l'”esuberante” concessione di “credito” da parte delle banche commerciali, ha come effetto quello di produrre bolle finanziarie che inflazionano gli assets piu’ disparati, riflettendo i loro effetti negativi sull’economia reale.
Per esempio: dal 2001 la Federal Reserve ha pompato cosi’ tanta liquidita’ nel mercato, che, qualche anno dopo, ha “scaricato” tutta la furia distruttiva sui mercati delle “commodities”.
I mercati a termine “futures”, in molti casi, sono gli artefici di queste bolle finanziarie e delle relative tensioni inflazionistiche.
I mercati “futures”, altamente speculativi in quanto consistono in scommesse al rialzo o al ribasso su un dato indice o materia prima, sono completamente “slegati” dal gioco della domanda e dell’offerta delle “commodities”; sono utilizzati per orchestrarvi speculazioni finanziarie.
Questi mercati conoscono la loro espansione durante gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, proprio per far fronte alle tensioni inflazionistiche (il fine originario era quello di “coprirsi” contro eventuali rialzi o ribassi futuri di una data “commodity”).
Nel 2008 la banca d’affari Goldman Sachs lancio’ la previsione “shock” di un probabile prezzo del petrolio a $200 al barile.
Da maggio ad agosto 2008 la liquidita’ in eccesso prodotta dalle Banche Centrali e dalle Banche Commerciali riverso’ tutta la sua furia distruttiva sul mercato a termine del petrolio, ovvero i “paper barrels” (i barili di carta).
Il prezzo del greggio volo’ fino a $148,00 dollari al barile; evidenti furono i riflessi negativi sull’economia reale, con rialzo repentino ed inflazionistico dei prezzi dei carburanti, dell’energia e di tutti i prodotti derivati dal petrolio.
I mercati “futures” sul greggio trattano giornalmente 1 miliardo di barili; la produzione giornaliera di petrolio e’ di circa 85 milioni di barili al giorno……..
Il mercato del petrolio non e’ l’unico a patire di eccessi di liquidita’ speculativa che ne determinano l’inflazione: a cavallo del 2007-2008 i prezzi del grano erano aumentati dell’80% rispetto a quelli di un anno prima, quelli del mais del 90%, quelli del riso del 320%.
Questi giochi finanziari (bolle speculative) fanno lievitare i prezzi dei generi alimentari: in quel periodo, l’inflazione del comparto degli alimentari, diede vita a rivolte (cosiddette rivolte del “pane”), in almeno 30 nazioni del sud del mondo.
Le politiche ultra-espansive delle Banche Centrali e la creazione di denaro “dal nulla” (Ex-Nihilo) da parte delle Banche Commerciali, hanno come conseguenza quella di creare un iniziale espansione economica (boom), seguita da speculazione finanziaria, la quale inflaziona tutti gli assets e l’economia reale e termina con un crollo (bust – boom and bust cycle – espansione e crac).
La crisi dei mutui subprime e’ emblematica. La liquidita’ iniettata nei mercati dalla FED, insieme all’esagerata emissione di “denaro creditizio” (concessione di mutui) da parte delle banche commerciali, hanno creato, nei primi anni del 2000, un insensata rincorsa all’acquisto di immobili, anche da parte di coloro che non se lo potevano permettere.
Tutto il settore immobiliare americano si era inflazionato; quando la FED nel 2007 comincio’ a innnalzare i tassi d’interesse, tutto il “castello di carta” dei mutui e del settore immobiliare crollo’, dando vita alla crisi finanziaria che affligge il pianeta anche attualmente.
E’ stata la FED di Alan Greenspan a causare la bolla finanziaria sul mercato immobiliare che ha dato luogo alla piu’ grave crisi dal 1929 a oggi.
Le bolle finanziarie sul mercato azionario (ne stiamo sperimentando una attualmente, partita a marzo del 2009 a causa dell’espansione monetaria senza alcun precedente da parte della FED di Bernanke, seguita a ruota dalla principali Banche Centrali mondiali), hanno quindi le stesse origini delle altre bolle: tutto questo fiume di denaro, inflaziona gli assets finanziari.
Dal 1982 al 1999 l’indice Dow Jones ha fatto registrare un rialzo del 1.150%. Negli anni novanta del secolo scorso, i continui rialzi delle Borse azionarie mondiali, crearono un “effetto ricchezza”; la bolla finanziaria negli USA aveva inflazionato il comparto azionario, la gente si sentiva piu’ ricca e comincio’ a vivere al di sopra dei propri mezzi.
Lo scoppio della bolla del 2000, ebbe effetti inflazionistici negli anni seguenti, in quanto la FED fu “costretta” ad abbassare i tassi d’interesse e a espandere la riserva valutaria, per evitare una depressione economica (che fu rinviata solo di qualche anno, nel 2007-2008, la crisi dei mutui subprime – anche questa – causata dalle politiche espansionistiche della Banca Centrale USA).
Nella quarta parte di questo studio, affrontero’ l’inflazione causata dall’aumento di imposte e tasse, nonche’ l’inflazione causata da debito pubblico e deficit estero.
7 risposte
Scusa Riccardo ma devo farti i complimenti anche questa volta! 🙂
Caspita hai messo per iscritto in poche righe qualcosa di straordinario. Hai disegnato un quadro con una chiarezza impressionante; tutti lo dovrebbero leggere per capire cosa è accaduto, dove ci troviamo e cosa potrebbe accadere.
Nel mio piccolo alcune cose le conoscevo ma non avrei mai immaginato che fatti ed eventi potessero essere messi tra loro in relazione come tu hai illustrato.
Sono senza parole. Questo articolo lo stamperò e lo darò da leggere a più persone possibile.
Ciao
Luigi se stamperai questo articolo manda una copia anche a quelli che ci governano .
Ciao buona giornata
Ciao Antonio, guarda che potrei anche farlo … ma ho l’impressione che quei signori non lo comprendano. 🙂
L’inflazione é comparsa sul pianeta prima della ruota. Se eliminiamo l’inflazione poi scompare anche la ruota !!
Franco,
se eliminiamo l’inflazione…..eliminiamo una stortura del sistema monetario (e non possiamo eliminarla; sfugge alla “volonta” dell’uomo comune, come avrai letto dipende da fattori su cui nulla possiamo; POSSIAMO PERO’ DIFENDERCI DAI SUOI RIFLESSI NEGATIVI)
La moneta rimarrebbe, rimarrebbe il sistema industriale (anzi ne uscirebbe rafforzato rispetto alla “dimensione finanziaria dell’attuale versione del capitalistmo; l’uomo continuerebbe a sopravvivere e a generare……come ha sempre fatto.
Non commettiamo l’errore di confondere l’inflazione………con la valuta, la quale rimarrebbe, magari ancorata a valori reali, quindi con valore intrinseco.
Ciao
Riccardo Gaiolini
Analyst & Research
https://www.deshgold.com
Se controllata negli eccessi effetti negativi non ne produce semmai sono positivi. Gira l’economia si compra e si vende i prezzi salgono ma si puó comprare. Da dieci anni a questa parte (io sono nel settore immobiliare) i prezzi sono scesi del 30-40% qui a Firenze c’é pieno di roba ma soldi per comprare non ce li ha nessuno. Anche per altri generi i prezzi sono scesi ma comprare niente. Negli anni 80 c’era inflazione e svalutazione monetaria in Italia ma si girava tutti un monte di soldi. Se si blocca l’econoimia dentro questi patti di stabilità qualcuno potrà andar bene e gli altri si buttano dai cornicioni. Dai retta a me !!
Avete sentito che l’FMI si prepara a fare un bel prelievo forzoso dai fondi pensione, dalle assicurazioni sulla vita, che saranno i primi a essere depredati?Già non serviva a nulla un fondo pensione integrativo, ora vi è anche il prelievo che non ne garantisce nulla a chi lo ha stipulato!Per gli amanti dei numeri: dando 2000 euro l’anno, o 5000, nell’età pensionabile si potrebbe ricevere 578 euro circa(lordi) ogni 10000 euro netti versati(perchè poi lo stato ladro deve sottrarre anche le ulteriori tasse, come se non bastassero le altre già versate vita natural durante). La cosa bella però è quella che tali soldi di pensione te li danno dai tuoi già versati, cioè finchè non finiscono quelli che hai versato nel fondo, con una rivalutazione ridicola del 4%l’anno. Ora, tra 20 o 30 anni, quelle 578 euro lorde avranno di sicuro un potere di acquisto di 100 o 200 euro attuali, se pure. Chi ha acquistato oro nel 2001, per esempio, pagando un lingotto da 100 gr 1000 euro circa, con tutto l’andamento negativo attuale e i prezzi manipolati al ribasso, se lo ritrova con un valore superiore alle 3000 euro, con un guadagno del 200%, tolte le tasse del caro ladro che dal primo luglio ammontano al 26%(in meno di un anno si è passati dal 12,5 al 20 al 26%). Desumo che il miglior fondo pensione attuale è l’investimento in oro, che per lo meno nessuno ce lo può sottrarre. Rivolgo una domanda a coloro che dicono di essere i geni in campo di economia, filosofeggiando discussioni senza alcun fine: ci dicessero loro quindi oggi, in cosa bisogna investire, senza rischi ovviamente, visto che per loro l’investimento in oro non è proficuo!Verba volant, le parole si sprecano!