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Bolla dell’Oro: Collage

Con il massimo di prezzo che l’Oro ha fatto segnare a Settembre 2011, vari studiosi di questo mercato hanno posto la questione se le quotazioni dell’oro possano aver raggiunto una bolla.  Abbiamo ripreso diverse dichiarazioni che grossi personaggi della finanza hanno manifestato in questi mesi ed abbiamo creato questo collage.

Buon divertimento!

1. Allentamenti Monetari = Nessuna bolla

 

Charles Gibson, direttore degli investimenti in metalli preziosi e minerari presso Edison Investment Research a Londra, riferisce che dal suo punto di vista un asset può essere definito “in bolla” o “gonfiato nel valore” quando, durante una grossa correzione il suo prezzo ritorna al valore di partenza prima che questo si gonfiasse.

“Direi che il mercato toro dell’oro è iniziato nel 2001 (quando il prezzo era a 250 US $ l’oncia) e sostengo che sarebbe in bolla se, dopo aver toccato il massimo di 1.900 US $, avesse  ritracciato durante una correzione, tornando a quotare 250 US $ come al prezzo di partenza del mercato toro. Non ho visto niente di simile e direi che mi pare poco probabile che possa avverarsi visti i molti allentamenti monetari da parte delle Banche Centrali, soprattutto da parte della FED.”

Fino a che i tassi di sconto negli Stati Uniti rimarranno negativi, i prezzi dell’oro continueranno la propria ascesa, pertanto non vedo inversioni di tendenza né nel breve periodo che nel medio periodo (nota Deshgold: il tasso di sconto negativo si ottiene quando il tasso di inflazione e’ piu’ elevato del tasso di interesse ufficiale – ad esempio, supponendo che la Banca Centrale fissi un tasso di interesse ufficiale del 2% e se l’inflazione gira ad un tasso del 3% annuo, il tasso di sconto e’ negativo perche’ sara’ 2% – 3% = -1%).

“Le quotazioni dell’oro sono esattamente dove me le aspetterei a questo punto del ciclo. Non penso proprio che possano tornare sotto i 1.000 US $ di nuovo. Su queste basi, l’oro non è affatto in bolla”  continua Gibson.

 2. La bolla è piena d’aria e prima o poi scoppierà!

 

Warren Buffett, famoso investitore e maggiore azionista di Berkshire Hathaway, in una lettera ai propri azionisti ha detto che l’oro è uno dei migliori asset nelle categorie degli investimenti “anche se non produce niente” ed è acquistato dagli investitori nella speranza che qualcun altro, in futuro, lo acquisti a prezzo più alto, proprio come la mania dei tulipani nel 17° secolo.

Con l’oro, gli acquisitori del metallo prezioso sono motivati dalla credenza che altri compratori lo acquistino per timori di instabilità finanziarie, politche ecc. creando un entusiasmo sugli acquisti che attira acquirenti fino a che i prezzi si gonfiano, creando un temporaneo ciclo che si auto-convalida in chi lo acquista.

Si crea così una massa speculativa di investitori che credono che il prezzo possa sempre aumentare.

Buffett ritiene che l’Oro possa essere una bolla come quella della new economy high tech alla fine degli anni ’90 o come quella dell’immobiliare.

3. Macché bolla, ma potrebbe realizzarsi in futuro…

 

Chris Goolgasian, Senior Portfolio Manager presso State Street Global Advisor, risponde per le rime ai commenti e riflessioni di Buffett.

Certo, Goolgasian sa che l’oro non produce alcun flusso di cassa (cash flow), né rendimenti, ma questo non significa affatto che non si possano fare soldi o guadagnare con l’oro. “Mentre l’azienda di Buffett – Berkshire Hathaway ha guadagnato un 105% dal gennaio 2001, l’Oro è salito di quasi 5 volte quanto l’incremento di Berkshire!” riferisce Goolgasian.

Goolgasian, poi, specifica quando un asset può essere definito “gonfiato” nel proprio valore, oppure in bolla. Un asset può essere gonfiato quando è oggetto di acquisti selvaggi e impetuosi in lassi di tempo molto brevi e quando questo diviene oggetto di una mania di massa.

Goolgasian dice che per quanto riguarda l’oro siamo ben lontani dal fatto che la gente comune lo ritenga un oggetto da comperare a tutti i costi, da possedere per qualsiasi ragione. Goolgasian sostiene che gli investitori nell’oro fanno parte attualmente di una ristretta cerchia elitaria di acquirenti di metallo prezioso fisico o di assets finanziari come i fondi ETF che a loro volta sono di proprietà di elitari Hedge Funds. “Quando il ciclo di un asset finisce, prendendo il caso dell’oro, questo dovrebbe essere posseduto a livello fisico o tramite assets finanziari dalla maggior parte delle masse. Ma siamo lontani anni luce da  questa fase…..”

Goolgasian aggiunge che l’oro da investimento è difficile da acquistare in quanto pochi sono i rivenditori, tanto meno sono esigui per numero ed entità i fondi comuni posizionati sull’oro rispetto ai fondi comuni che erano posizionati nel mercato della new economy della fine degli anni ’90.

Goolgasian conclude che il prezzo dell’oro non è gonfiato attualmente e che non è in bolla.

“Potremmo avere una bolla dell’oro quando troppi investitori a livello mondiale né possederanno e a quel punto potrebbero fuggire dall’oro in maniera disordinata. Si tratta per ora di una pura ipotesi, ma se divenisse una mania mondiale molti potrebbero scottarsi se non riusciranno a realizzare che il valore si sarà gonfiato”

 

 4. Gli analisti: Nessuna bolla sull’oro

 

Edward Meir, Senior Commodity Analyst presso INTL FC Stone, sostiene che il prezzo dell’oro è incrementato di molto negli ultimi periodi e ha dato agli investitori notevoli soddisfazioni in guadagni di capitale.

“Se ci fosse una bolla, o se ci fosse stata una bolla, sarebbe scoppiata da tempo” dice Meir. Gli investitori, anche la gente di strada non solo investitori professionisti, guardano all’oro come una riserva di valore che preserva il potere d’acquisto e protegge gli investimenti dalle pressioni inflazionistiche che sono il vero problema dell’erosione nel tempo di ogni capitale; specialmente nei mercati emergenti, investitori e gente di strada acquistano oro per proteggere il proprio capitale dalla promessa storicamente sempre infranta del denaro cartaceo di rimanere nel tempo una “promessa di valore”. Pertanto l’oro dovrebbe sempre essere un’ importante fonte di diversificazione nel proprio portafoglio di investimenti. Certo, correzioni ce ne sono state, ci sono e ce ne saranno anche in futuro, ma statene certi, l’oro non perderà mai il proprio valore, 6.000 anni di storia stanno a dimostrare ciò che affermo” riferisce Meir.

Opinione simile a quella di Meir la esprime David Jollie, analista presso Mitsui & Co. Precious Metal. Jollie afferma che non vede bolle o valori gonfiati nell’attuale prezzo dell’oro.

“E’ possibile che vi sia ipercomperato in alcune fasi, che potrebbe portare a momentanei picchi nel prezzo, ma escludo categoricamente che l’oro sia in bolla. Ci vorrà molto tempo,  ripeto, molto tempo prima  di poter ragionevolmente affermare che il prezzo dell’oro sia gonfiato.”

“Guardate i prezzi: sono ancora molto bassi se espressi in dollari USA; i prezzi non sono affatto alti e non vediamo comportamenti collettivi di acquisto del tipo “gregario di massa” che lo possano fare gonfiare”, aggiunge Jollie.

“Anzi, l’oro è ancora sottovalutato nel prezzo e nel valore. La gente lo acquista per diversificare il proprio portafoglio d’investimenti. E soprattutto, lo acquista per tenerlo nel tempo, come riserva di valore, non per venderlo nel breve periodo, a puro titolo speculativo.”

“Se noi, come analisti, vedessimo che la massa compera oro per rivenderlo a brevissimo tempo, quindi non per mantenerlo come riserva di valore, allora e solo allora affermeremmo che ci potremmo avvicinare a una bolla speculativa. Ma la maggior parte degli investitori e della gente che lo acquista lo fa per tenerlo per sé, per preservare il valore del proprio capitale anche per generazioni. Quindi per considerevoli periodi di tempo. E questo esclude ogni ipotesi di bolla”.

 

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Riccardo Gaiolini

Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.
Riccardo Gaiolini

Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.

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