ricchezza nel tempo

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Barometro Oro: 26.Apr.2014

NOTA: l’appuntamento con il Barometro riprende dal 10 Maggio

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L’oro ha aperto la settimana a $1.293,90 ha chiuso a $1.302,50.
Al Comex di New York, i contratti futures sull’oro, per consegna giugno sono quotati a $1.302,80.[/panel]

L’oro ha chiuso in rialzo, nella giornata di venerdi’, dopo una settimana “incolore”, con le quotazione schiacciate entro la banda di oscillazione (range-bound trading) compresa tra l’area posta a $1.270,00 e $1.293,00.

L’inasprirsi delle tensioni tra Russia e Ucraina, hanno dato slancio alle quotazioni; il lingotto e’ riuscito a forare al rialzo l’importante resistenza posta a $1.300,00. 

Gli investitori in fuga dal rischio (risk-off) si sono riversati sull’oro e sullo yen giapponese. Nonostante l’escalation degli eventi geopolitici in Ucraina, il rialzo dell’oro e’ sembrato alquanto modesto.

L’impatto “geopolitico” del rialzo del lingotto, e’ frenato da parte della speculazione ribassista (soprattutto hedge funds); saremo costretti ad attendere il corso degli eventi, in quanto la direzione del metallo prezioso e’ ancora alquanto incerta.

Per ora, a livello personale, non ritengo vi sia spazio per ulteriori movimenti rialzisti di notevole spessore; se l’evento geopolitico in Russia dovesse degenerare in una guerra, a quel punto la domanda di oro a titoli di bene di rifugio (safe-haven asset) si levera’ in alto.

Nel caso contrario (tregua tra i belligeranti), l’oro potrebbe ritracciare al ribasso.

Al di la dello stretto evento geopolitico, sara’ di notevole importanza monitorare i prossimi dati economici in arrivo dagli Stati Uniti, i quali potranno influenzare le decisioni della FED sia sul versante dei tassi, che sul versante del “tapering” (non escludo un’inversione dell’attuale politica della FED, con ripresa degli acquisti di assets nel caso i prossimi dati economici dovessero confermare il rallentamento economico gia’ in atto).

Ripeto: la direzione del lingotto non e’ ancora chiara. Giovedi’, abbiamo assistito a una forte rottura al ribasso del supporto posto a $1.277,00, con penetrazione fino quota $1.270.,00.

L’area grafica posta tra $1.270,00 e $1.280,00 e’ oggetto di battaglia feroce tra rialzisti ed hegde funds ribassisti.

Gli hedge funds, sono particolarmente agguerriti al Comex; rimangono costantemente con posizioni corte (“short” – ovvero ribassisti); giovedi’,  il lingotto e’ riuscito a malapena a contenere le loro incursioni, in area $1.270,00 – 1.265,00.

Solo l’evento geopolitico in Ucraina ha permesso all’oro di riposizionarsi al rialzo.

Per terminare. Due delle principali Compagnie Minerarie Aurifere, Barrick Gold e Newmont Mining, stanno prendendo in considerazione una “fusione” (merger) tra le due societa’, per dare vita a un nuovo colosso del settore in grado di ridurre i costi di gestione e incrementare la profittabilita’ aziendale.

Nonostante il progetto di “merger” stia incontrando ostacoli, la fusione tra le due majors del settore, e’ solo questione di tempo.

Risparmiare sui costi diviene obiettivo cruciale per le Compagnie del Settore, sempre piu’ provate dal prezzo dell’oro che non risale oltre i $1.400,00 per oncia.

Come ho gia’ segnalato in un mio studio sui costi d’estrazione per oncia d’oro, l’attuale quotazione del lingotto, al di sotto dei costi standard d’estrazione, sta creando difficolta’ al settore.

Le Compagnie stanno prendendo in considerazione le “fusioni” per contrarre i costi; non escludo che prendano in considerazione un’eventuale riduzione dei ritmi estrattivi per sostenere le quotazioni dell’oro, ripagare i debiti finanziari ed elevare i livelli dei profitti per i propri azionisti.

Non posso, quindi, respingere, l’eventualita’ di una grave crisi estrattiva che si riflettera’ sui prezzi dell’oro nei prossimi anni.

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CONIATE LA PRIME MONETE IN ARGENTO IN COMMEMORAZIONE DELL’ANNESSIONE DELLA CRIMEA ALLA FEDERAZIONE RUSSA

Sono state coniate le prime monete d’argento in commemorazione dell’annessione della Crimea alla Federazione Russa. 

Le monete in argento, pesano 1 chilo e riportano, da un lato, il ritratto del Presidente Russo, Vladimir Putin; nel secondo lato, riportano la cartina geografica della Crimea sormontata dallo stemma della Federazione Russa.

Special Putin coins.

Le monete commemorative saranno prodotte dalla Zecca “Art Grani” di Chelyabinsk, in quantita’ non superiore ai 500 esemplari.

In un’intervista alla Komsomolskaya Pravda di Mosca, il direttore dello stabilimento Art Grani, Vladimir Vasyukhin, ha spiegato che “con l’annessione della Crimea, Vladimir Putin ha dimostrato le sue alte qualita’ di stratega e statista”. 

All’agenzia Inter-Tass, Vasyukhin ha riferito che “la riunificazione della Crimea con la Russia e’ un evento storico e abbiamo deciso di commemorarlo con la coniazione di una moneta d’argento”. 

La penisola di Crimea, posta sulla costa settentrionale del Mar Nero, e’ sempre stata parte della Russia; il leader sovietico (di nazionalita’ Ucraina), Nikita Khrushchev, cedette la Crimea all’Ucraina, nel 1954.

Dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, nel 1991, la Russia fu costretta ad abbandonare tutte le basi militari locate in Ucraina; la Russia riusci’ a mantenere la base navale storica della sua flotta del Mar Nero, presso l’importante citta’ di Sebastopoli, la quale godeva di uno statuto di municipalita’ speciale in Ucraina.

Sempre secondo l’agenzia Itar-Tass, le prime 25 monete d’argento commemorative, saranno ufficialmente donate al Cremlino.

La Zecca “Art Grani”, non ha specificato ne’ il costo di ciascuna delle 500 monete, ne’ se esse saranno disponibili per i collezionisti o se saranno tutte donate alle Autorita’ Russe.

Ogni moneta ha un diametro di 120 millimetri e uno spessore di 11 millimetri. Ciascuna moneta possiedera’ un proprio numero identificativo e sara’ realizzata in argento 925 (ovvero il grado di purezza dell’argento presente nella moneta sara’ pari al 92,5%).

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Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.
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Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.

10 risposte

  1. Ciao Riccardo G.

    nel tuo post parli di un rallentamento economico già in atto negli USA.
    Forse ho male interpretato, ma gli ultimi report sembrano descrivere un’economia in piena ripresa.
    Puoi spiegarmi meglio?

    Grazie, Saluti,
    Roberto

  2. Ciao Roberto,
    l’abilita’ dei Media Mainstream di fare apparire rosee le “magnifiche e progressive” sorti degli USA, e’ davvero notevole.

    I Mass-Media hanno come obiettivo principale, quello d’adulterare costantemente la realta’ per illudere le masse a autoilludersi che “‘e’ tutto OK”.

    Il “Sistema Finanziario ” attuale e il “Sistema Mass-Mediatico” sono un’unica struttura. I Mass-Media sono partecipati a livello azionario dal Sistema Finanziario e ne reggono gli interessi a scapito delle masse. Vogliono farci credere che “e’ tutto a posto, l’economia tira, non c’e’ nulla da riformare, andiamo avanti sempre con le stesse ricette di sempre, espandiamo la massa monetaria, inondiamo il mercato di cartamoneta elettronica, le borse salgono, le obbligazioni salgono, siamo tutti piu’ ricchi, e’ tutto OK, questo mondo e’ OK”.

    Gli USA sono sull’orlo della recessione.

    La crescita degli stipendi e del reddito personale, e’ in calo dalla fine del 2013.

    Le vendite al dettaglio si sono talmente assottigliate che sono a un passo dall’indicare la recessione.

    La costruzione di case e’ scesa del 6,4% nell’ultimo anno.

    Gli ordini di beni durevoli indicano che gli USA sono sull’orlo della recessione.

    I profitti aziendali, ai massimi nel 2011, stanno vistosamente calando.

    Il tasso di risparmio personale sta tornando ai minimi del 2007-2008.

    Le Borse USA stanno perdendo il propellente: alimentate negli anni scorsi dai continuni “buy-back” azionari (riacquisto di azioni proprie da parte delle aziende) e dalla liquidita’ facile della FED.

    Questi sono dati che ho desunto dal sito internet della FED. Quest’ultima, dalla crisi dei mutui subprime (in combutta con il Governo USA) ha tentato di “risolvere” la crisi, gonfiando nuove bolle (sull’azionario, sull’obbligazionario e immobiliare).

    Questa non e’ la via giusta per risolvere la crisi. E’ esattamente l’opposto. E’ la via per “creare” l’illusione di ricchezza, non la vera ricchezza, che si attua mediante la produzione, l’aumento della produttivita’ e la sua giusta ridistribuzione.

    Le “magie” della FED, hanno il fiato corto. Gli USA hanno sprecato 7 anni, dalla crisi; avrebbero potuto regolamentare il settore finanziario, varare una vera legge che separasse le banche speculative da quelle commerciali, in modo da tagliare le unghie alla speculazione. Nulla di questo hanno fatto. Si sono limitati a “prorogare” la crisi, gonfiando altre bolle, il cui scoppio provochera’ effetti drammatici in tutto il pianeta.

    La FED, del resto, ha come unico scopo quello di “salvaguardare” gli interessi di questo sistema finanziario, non dell’economia reale e del popolo americano.

    Risponde a interessi privati dei suoi privati azionisti, non al Congresso e al popolo americano.

    Ciao

    Riccardo Gaiolini
    Analyst & Research
    https://www.deshgold.com

  3. Il gold si trova ora sotto la diagonale ribassista creatasi tra fine febbraio e aprile 2014. Se riesce a chiudere sopra può rompere al rialzo. Se invece non ce la dovesse fare avremo altri cali. Sarà comunque una lotta oltre che ricca di eventi fino all’ultimo respiro. Riusciranno le banche centrali ad andare contro un gigante?…. che magnifico momento!

    1. Si vede in effetti che la svolta è vicina anche dal fatto che le banche europee hanno avuto le direttive di reggere entro breve tempo a una caduta della Borsa di -58% e di -6% del PIL, nonchè di reggere a un tasso di disoccupazione alle stelle.

      1. Se le sanzioni USA-UE contro la Russia dovessero essere fatte per le banche UE sarà crisi nera. Si tireranno la zappa sui piedi!
        Vedo anche oggi il gold resistere sul prezzo ed il dollaro sul filo di scivolare sotto il suo valore critico. E’ un chiaro segnale di declino. Sono convinto che, sì, avremo ribassi da qui a luglio ma non molto significativi. Questa per il dollaro è l’ultima battaglia.
        Ho letto una cosa interessante riguardo ai cicli di mercato di 65 mesi. Siamo quindi molto vicini al punto di svolta!

  4. Ed oggi è di nuovo sopra la diagonale ribassista di cui ho parlato e sembra aver preso forza. Non so cosa accadrà ma penso che se chiude la settimana su questi valori chi spera di vederlo a 1000 oz dovrà lottare parecchio.
    Ho osservato che il dollar index ha disegnato un bicchiere rovesciato che sta poggiando sul suo livello critico. La forza del gold potrebbe dargli una spinta e farlo scivolare giù.

  5. Oggi il dollaro ha rotto sull’euro lo 0.72 ed ecco che la correlazione $ gold diviene diretta. Non mollano la presa i FEDelissimi. E così assistiamo ancora al tiro della fune…. chi finirà per sbucciarsi le mani?
    Il dolar index è a 79.17 e il bicchiere mi pare si sia rotto a spese del $. Non importa se momentaneamente si porta giù anche il gold. Il gold tornerà a salire ma per il $ è l’inizio della fine!

    1. bene Luigi, la correlazione diretta $ gold a mio avviso durerà ben poco…Ci siamo quasi, mi aspetto la svolta da metà Giugno, vari fattori infatti stanno convergendo nella giusta direzione,estate bollente quest’anno!

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