ricchezza nel tempo

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Barometro Oro: 06.Dic.2014

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L’oro ha aperto la settimana a $1.168,50 e chiuso a $1.193,10.
Al Comex di New York i contratti “futures” per consegna aprile 2015 sono quotati a $1.191,00.

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2015: VERSO UNA SVOLTA NEL MERCATO DELL’ORO?

Questa edizione speciale del Barometro si focalizza sulla proiezione del mercato del metallo giallo per il prossimo anno, piuttosto che sull’analisi della settimana di trading trascorsa sui mercati.

A livello personale, sono convinto del fatto che il 2015 sara’ un anno di svolta nel mercato dell’oro.

Mi aspetto infatti la conclusione del mini-ciclo quadriennale ribassista iniziato a settembre 2011 e la ripresa della marcia rialzista del trend secolare cominciato ad inizio secolo.

In un precedente articolo ho scritto che i livelli dell’attuale minimo ciclico (tuttora in corso anche se in fase di esaurimento) dovrebbero assestarsi entro la forbice compresa tra i $950,00 e $1.000,00 per oncia.

Ancora oggi non escludo una possibile discesa dei prezzi del metallo giallo entro quell’area.

L’oro, comunque,  trova un forte supporto in area $1.055,00 – $1.060,00.

Se nei prossimi 3-4 mesi l’oro dovesse raggiungere quest’area, riscontreremmo un calo del 45% rispetto ai massimi registrati a settembre 2011 ($1.921,00 per oncia).

Se invece dovesse toccare i minimi tra i $950,00 e $1.000,00, assisteremmo a un ribasso compreso tra il 48% e il 50%.

Il calo attuale nelle quotazioni dell’argento, rispetto ai massimi toccati nell’aprile 2011 (oltre $48,00 per oncia), e’ addirittura del 67%!

Attualmente il mercato azionario delle aziende estrattive aurifere e’ in calo del 65% rispetto ai massimi di tre anni fa.

Il calo delle aziende del settore dell’argento e’ pari al 50%-70% rispetto ai suoi massimi.

I ribassi dei titoli azionari del settore metalli preziosi sono in linea con i trends storici ribassisti. Cali di queste percentuali sono ordinari nelle fasi di ribasso e tendono ad avvicinarsi ai minimi, da cui successivamente ha inizio un successivo ciclo rialzista.

Il mercato “orso” dell’oro e’ iniziato esattamente 3 anni e 3 mesi or sono, mentre il mercato “orso” dell’argento e’ cominciato esattamente 3 anni e sei mesi fa.

Il trend secolare dei preziosi invece, e’ iniziato nel 2000 con un prezzo iniziale dell’oro a $250,00 (giunto a settembre 2011 a $1.921,00).

Quello dell’argento era iniziato a $4 per oncia (giunto quasi a $50,00 per oncia nell’aprile 2011).

A mio modo di vedere, come dicevo, l’oro potrebbe testare quota $1.000,00 nei prossimi mesi e trarre in inganno molti investitori che potrebbero ritenere il metallo giallo stazionare ancora per lunghi periodi all’interno del trend “orso”.

Questi investitori rischiano di uscire definitivamente da questo mercato, proprio in una fase cruciale del trend.

I mercati (come del resto il mondo naturale, funzionano con regolarita’ costanti cicliche e non in modalita’ “lineari”).

Se l’oro dovesse toccare l’area di cui sopra, ci approssimeremmo alla fine del ciclo ribassista quadriennale.

3 sono i motivi per i quali ritengo che l’oro (e l’argento) stiano per fuoriuscire dai propri minimi durante il prossimo anno:

1) gli ampi movimenti nei prezzi registrati nelle ultime sessioni di trading, sia al rialzo che al ribasso (ovvero un alto indice di volatilita’);

2) i tassi GOFO negativi;

3) l’oro in fase di “backwardation”.

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L’AMPIA ESCURSIONE DEI PREZZI DEL GOLD VOLATILITY INDEX

Negli ultimi sei anni i “picchi” di volatilita’ nelle quotazioni dell’oro (picchi registrati dal Gold Volatility Index) si sono determinati proprio negli anni “cruciali” del 2008 e del 2011.

Nel 2008 il picco di volatilita’ segnalava in anticipo un forte ribasso nelle quotazioni (avvenute, in effetti, contestualmente al crollo della Lehman Brothers); successivamente il picco di volatilita’ segnalava una forte ripresa nelle quotazioni che culminava in un rally triennale dell’oro.

Quindi: il primo picco di volatilita’ segnalava un ribasso; il secondo un forte rialzo.

Il nuovo picco  di volatilita’ dell’oro l’ho rintracciato nel trimestre luglio-agosto-settembre 2011 (oro che raggiunge il suo massimo storico di prezzo); poi, il successivo picco di volatilita’  rintracciato nei mesi successivi il record storico dell’oro, indicava un inizio di una forte fase di ribasso dello stesso (quella tuttora in corso).

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I TASSI “GOFO” NEGATIVI

In condizioni di normalita’ di mercato i tassi GOFO (come gia’ segnalato) sono sempre positivi.

Invece, come puoi notare dal grafico sotto (clicca per ingrandire), i tassi GOFO a 1 – 2 – 3 e 6 mesi, sono tutti negativi.

GOFORATES

Tassi negativi del GOFO tendono sempre a precedere un successivo rialzo del metallo giallo.

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L’ORO IN FASE DI “BACKWARDATION”.

Infine, i prezzi dell’oro, nelle ultime settimane, sono finiti in territorio di “backwardation”.

Che cosa significa “backwardation”?
“Bckwardation” significa che il   prezzo dell’oro in “contanti” (spot) e’ superiore ai prezzi “a termine”, ovvero per consegna futura (futures).

Nelle ultime tre settimane circa di trading, si sono verificati diversi episodi di “backwardation” nei prezzi dell’oro con quotazioni dei prezzi “futures” minori dei prezzi “spot”, variabili da un minimo di 0,60 cents di dollari a un massimo 1,20 dollari circa.

La combinazione simultanea di tassi GOFO negativi e la “backwardation” dei prezzi del metallo giallo, segnalano una possibile carenza di oro nelle negoziazioni tra controparti.

Attenzione: non mi equivocare!

Per “carenza” di oro non intendo affermare che vi e’ scarsita’ di oro da gioielleria o da monete da investimento: per “carenza” di oro intendo invece che il mercato e’ “scarso” di  lingotti (bars) aventi le specifiche dettate dalla LBMA, ovvero le  specifiche “Good Delivery“; lingotti con un peso che puo’ variare dalle 350 alle 430 once (dagli 11 ai 13 chili)

Questi sono i lingotti che acquistano le Banche Centrali, i grandi commercianti (bullion dealers)  le  bullion banks; l’oro, in questa determinata forma, (Good Delivery) costituisce l’oggetto dei contratti di “concambio” oro-contro-dollari che determinano i tassi GOFO (negativi da tempo – come dicevo – a segnalare “scarsita’” di oro in questo formato).

Per quale motivo v’e’ carenza di questa particolare tipologia di lingotti?
A causa della grande richiesta di oro delle grandi potenze economiche emergenti dell’Asia.

Prova a dare un’occhiata al grafico qui sotto (anche se e’ un po’ datato).
Noterai che le importazioni ed esportazioni di oro verso e dalla Confederazione Elvetica sono in incremento esponenziale (clicca per ingrandire).

SWISSIMPEX

La Svizzera e’ un terminale (hub) fondamentale per il mercato dell’oro, in quanto le piu’ grandi raffinerie di metallo giallo si trovano nella Confederazione Elvetica.

La Svizzera importa notevoli quantita’ di oro dagli Stati Uniti, dalla Germania, e dall’Italia. Quest’oro e’ raffinato ed esportato successivamente in Cina e nei mercati del Sud-Est Asiatico.

Tutto quest’oro e’ tesaurizzato dai vari acquirenti asiatici, quindi non e’ piu’ disponibile per le Banche Centrali che stanno contestualmente irrobustendo le proprie riserve auree proprio a partire dai primi anni del 2000.

Anche l’oro acquistato dalle Banche Centrali non e’ piu’ disponibile per ulteriori negoziazioni perche’ dal 2000 sono divenute acquirenti nette di metallo giallo.

Dobbiamo oltretutto tener presente che le Banche Centrali, nei decenni passati, hanno provveduto ad alienare (segretamente) parte delle loro riserve auree (tramite vendita delle stesse sul mercato oppure tramite complessi contratti di “leasing di oro”) e che quindi ne hanno a disposizione (a titolo di riserva propria o in conto terzi) solo una parte di quelle che dichiarano a livello ufficiale.

Parte di quell’oro alienato o prestato non e’ piu’ allocato presso le Banche Centrali stesse, anche se, ufficialmente, e’ conteggiato a titolo di “riserva” come se esistesse fisicamente nei caveaux delle Banche stesse.

Leggi in questo articolo come le Banche Centrali hanno attuato, in passato, la frode (Schema Ponzi) dell’oro dato in “leasing”tramite il “carry trade” del metallo giallo.

Alcune Banche Centrali, tra cui quella dell’Olanda e della Germania (ma anche molte altre), hanno richiesto il rimpatrio del proprio oro alle rispettive controparti detentrici (soprattutto la FED e la Bank of England).

Si sta diffondendo un clima di “sfiducia” tra le Banche Centrali circa le riserve auree custodite in “deposito”; se si diffondesse il panico la FED e la Bank of England – pressate dalle richieste di rimpatrio di oro da parte delle altre Banche Centrali – sarebbero costrette ad acquistare lingotti “London Good Delivery” sul mercato per onorare le consegne, ampliando la domanda in maniera esponenziale proprio in un momento di carenza nell’offerta di oro in questa determinata forma di compravendita.

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CONCLUSIONE

Il mini-ciclo ribassista quadriennale dell’oro e’ nella sua fase terminale.

Il 2015 potrebbe affermarsi come anno “spartiacque”.

Sara’ l’anno in cui i metalli preziosi si leveranno in alto di nuovo riprendendo il loro cammino rialzista di lungo termine?

I segni precursori della fine del mini-ciclo ribassista quadriennale sono gia’ manifesti (per coloro che sono in grado di osservare gli avvenimenti da una prospettiva piu’ ampia, che vada oltre i limiti del “quotidiano” e ordinario corso “giornaliero” dei mercati).

I minimi segnati dalle quotazioni delle azioni del settore dei metalli preziosi; l’alta volatilita’ nell’escursione giornaliera dei prezzi dell’oro; i tassi GOFO negativi; il metallo giallo in “backwardation”.

Ritengo che se entro tre, quattro mesi, l’oro dovesse toccare nuovi minimi, tra  12 mesi il metallo giallo dovrebbe riprendere quota, assestandosi intorno all’area posta a $1.500,00 – $1.600,00.

Nei Successivi 12 mesi, l’oro potrebbe superare il record toccato a inizio settembre 2011 ($1.921,00), testando area $2.000,00.

L’attuale ciclo di “deflazione” (o meglio: di bassa inflazione), lascera’ il posto a un nuovo ciclo inflazionistico di lungo termine (in alcuni casi iperinflazionistico) e al prossimo caos valutario (che avverra’ in concomitanza della fine del dollaro americano come valuta di riserva mondiale, la cui crisi potrebbe sfociare intorno al 2020-2021 ovvero entro i 100 anni dalla sua costituzione come moneta di riserva. I successivi anni di transizione verso un nuovo ordine economico e militare saranno caratterizzati da caos monetario,  finanziario e geopolitico).

Dal 2017 e in accelerazione durante gli anni successivi l’offerta mondiale di oro si caratterizzera’ per una sempre piu’ marcata riduzione a causa del “picco dell’oro”.

Il metallo giallo trovera’, pertanto, una nuova spinta propulsiva al rialzo.

Mi “riaggancio” a quanto scritto giovedi‘ da Gennaro.
Il “trading” (anche quello dell’oro) raramente si sposa con le persone dotate di scarso autocontrollo.

Piu’ che guardare al trading di breve/medio periodo, qui su DeshGold ci concentriamo sui Cicli Naturali, ovvero “trends” che impattano in modo importante su usi e costumi di ogni societa’. Questi Cicli fanno la storia (e possono farti molto ricco).

Per seguire questi Cicli con successo bisogna ampliare l’orizzonte, lasciar perdere il breve periodo e concentrarsi sul “grande quadro ” (big picture).

Bisogna conoscere se stessi. Le proprie debolezze e virtu’.
Bisogna imparare a conoscere i propri limiti.
E forse e’ proprio questo il piu’ grande ostacolo sui mercati finanziari.

Il mercato dell’oro potrebbe toccare – entro qualche mese – un nuovo minimo. Se manterrai un forte autocontrollo emotivo, la tua forza morale sara’ ricompensata negli anni a venire.

Se invece ti farai prendere dal panico potresti perdere una di quelle occasioni uniche per la tua vita.

A te la scelta.

 

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Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.
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Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.

6 risposte

  1. Da ciò che hai scritto si evince come per l’oro vi sia stato un incremento percentuale del 700% circa, mentre per l’argento del 1100 pc circa. Quindi ne consegue che, come diceva Maloney, occorre investire una percentuale maggiore in argento rispetto all’oro. L’unico sconveniente è che occorre acquistare molti kg di argento per ottenere lo stesso surplus rispetto al gold. Non è tanto pratico però conservare presso proprie disponibilità svariati kg di argento. Pensate che le stesse percentuali di guadagno si rifletteranno anche fino a fine ciclo o che l’argento riduca il suo rapporto col gold e quindi ne aumenti la sua percentuale finale?

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