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3+1 banchieri che hanno cambiato il corso della Storia

Il banchiere: non c’è figura più enigmatica nell’economia moderna di quella del proprietario di banca.

Già, con la parola banchiere non mi riferisco come si è soliti fare ai direttori di filiale, ai governatori o ai CEO che presiedono alle riunioni del board.

Parlo invece degli uomini che le banche le hanno fondate e che, in pochi decenni, sono passati dall’essere anonimi imprenditori a personalità che riscrivono gli eventi con ogni loro presa di decisione.

Ma chi è riuscito ad accumulare un così grande potere tanto da occupare i primi posti di questa speciale classifica?

Scopriamolo in questo articolo dedicato ai 3+1 banchieri che hanno cambiato il corso della Storia.

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3) Giovanni & Cosimo de’ Medici

(1390-1499)

A partire da Giovanni, che costituì il Banco de’ Medici sul finire del 1300, la banca di famiglia permise ai Medici di acquisire un potere immenso che li proiettò, per un breve periodo, ad essere la più ricca casata del continente.

Le abilità di Cosimo, figlio di Giovanni, permisero il consolidamento del potere della famiglia sia nel governo di Firenze che in Europa: con l’apertura di filiali estere a Bruges, Lione e Londra, il Banco de Medici divenne il primo prototipo delle moderne holding finanziarie.

Ciò che garantì il successo della casata, non fu la sola gestione speculativa del Banco (fu una banca commerciale anziché di deposito) ma anche l’intuizione di puntare a prestare denaro direttamente a Stati o casate che, imponendo tasse sui propri cittadini, garantivano un profitto molto più sicuro ed anche più cospicuo.

I Medici, in qualità di banchieri del Papa e di numerose casate nobili d’Europa furono probabilmente i primi uomini della finanza ad esercitare, con le loro decisioni finanziarie, abbastanza influenza da avviare o impedire lo scoppio di intere campagne di guerra nel continente.

A loro si deve la popolarità del fiorino d’oro, valuta di riserva globale del 15° secolo, e del metodo della partita doppia, ancora oggi utilizzato per mantenere le scritture contabili.

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2) Jackob & Anton Fugger

(1490-1650)

Con la caduta del potere economico della casata Medici, culminata col fallimento del Banco nel 1499, il vuoto lasciato dalla famiglia fiorentina venne presto riempito da un’altra potenza finanziaria emergente, questa volta tedesca: i Fugger.

Per molti aspetti i Fugger sostituirono i Medici nel campo della finanza europea: divenuti banchieri prediletti del papato furono proprio loro a raccogliere (su commissione) le decime e le indulgenze papali che portarono alla ribalta il pensiero di Martin Lutero e diedero inizio ai sanguinosi tumulti della riforma protestante in Germania.

I Fugger, però, dovevano la loro fortuna ancor prima che all’attività bancaria all’abilità di amministrare vaste concessioni minerarie sparse per tutta l’Europa, che gli permisero di accumulare un’immensa fortuna pari al 2% del PIL di tutto il Vecchio Continente.

L’apice della loro notorietà lo toccarono nel 1519 quando prestarono al futuro Carlo V l’incredibile cifra di 850.000 fiorini d’oro (equivalenti a 3 tonnellate d’oro puro) con cui Carlo avrebbe dovuto acquistare la nomina di Imperatore del Sacro Romano Impero dai principi-elettori di Germania.

Venuti a conoscenza della strabiliante offerta, gli altri contendenti al trono, tra cui si contavano i regnanti di Francia ed Inghilterra, rinunciarono alle loro candidature.

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1) House of Rotschild

(1775 – oggi)

Le fondamenta del potere della casata dei Rotschild vennero gettate a partire dalla seconda metà del 1700 quando, una volta avviata la propria banca commerciale, il capostipite Armshel Mayer decise di allargare il giro d’affari del suo business, impiantando filiali nei principali centri del commercio dell’epoca: Parigi, Londra, Napoli e Vienna.

Agli albori delle guerre napoleoniche i Rotschild finanziarono le gesta del Duca di Wellington ed entrarono nelle grazie del governo inglese attraverso una rete di intelligence (molto più efficiente di quella governativa) che li metteva in condizione di conoscere in anticipo ogni sviluppo militare o economico.

Nel corso del 1800 si specializzarono sia nell’assistere gli stati impegnati in lunghi conflitti ad emettere obbligazioni di guerra, attraverso cui i Rotschild prestavano i capitali necessari ad affrontare le spese del conflitto, sia nel mercato dei titoli di stato, profittevoli durante la ricostruzione.

Finanziarono importanti progetti infrastrutturali quali il Canale di Suez e le ferrovie francesi e, a quanto risulta dalla Jewish Encyclopedia di Cyrus Adler, furono anch’essi banchieri papali.

Un duro colpo all’influenza economica della famiglia, ben radicata nel commercio interbancario di lingotti d’oro, venne assestato nei primi del Novecento dai merchant bankers di New York che, approfittando della situazione debitoria inglese nei confronti degli USA sul finire della I  Guerra Mondiale, strapparono i rifornimenti delle miniere d’oro sudafricane dalle mani del morente impero Britannico e scalzarono la sterlina dal ruolo di valuta di riserva globale in favore del dollaro.

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BONUS: John Pierpont Morgan

(1860-1913)

Cos’ha di tanto particolare J.P. Morgan da meritare una voce a sé stante?

Se le imponenti ricchezze accumulate dai banchieri che formano questa classifica sono in realtà frutto del lavoro instancabile e certosino di più generazioni della stessa famiglia,  J.P. Morgan la sua la deve fondamentalmente a sé stesso. 

Il potere che i suoi business sono stati in grado di accumulare, infatti, non è aumentato o perfezionato col passare delle generazioni ma si è generato ed ha raggiunto il suo picco con J.P. al timone.

Secondo quanto riportò in una sua indagine del 1913 il congressista Lindbergh, oppositore di tutto ciò che potesse rappresentare Morgan, alla base del successo di J.P. vi fu lo slancio datogli da una frode effettuata ai danni dello Stato.

Il Governo statunitense comprò da Morgan alcune migliaia di carabine presentate come di nuova costruzione e perfettamente funzionanti a 22 dollari al pezzo ma che altro non erano che vecchie carabine della guerra di secessione che Morgan aveva acquistato a soli 3,5 dollari al pezzo portandosi a casa un comodo 600% di rendimento.

Dopo una serie di proficui investimenti, si ritagliò un posto d’onore nella classe finanziaria dell’epoca fondando il proprio istituto bancario.

A capo di questa banca commerciale, J.P. Morgan finanziò le infrastrutture chiave del paese, tra cui la rete ferroviaria statunitense, ed acquistò le compagnie che ne facevano uso al fine di istituire barriere commerciali che mettessero in difficoltà i suoi diretti concorrenti.

Dopo la morte del fondatore, per non perdere i capitali scommessi sulla vittoria inglese e francese della Prima Guerra Mondiale, la JP Morgan & Co., assieme agli altri merchant bankers di New York, riuscì a persuadere il presidente Wilson (del quale era tra i principali finanziatori secondo quanto riportato da F. Lindberg nel suo libro America’s 60 families) a dichiarare guerra nel 1917.

Il panico del 1929 ed il successivo Glass-Steagall Act limitarono fortemente il potere della JP Morgan che vide il proprio potere spodestato dalla banca di deposito della rampante casata di petrolieri Rockfeller.

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In questo articolo sui 3+1 banchieri che hanno cambiato il corso della storia, hai potuto apprezzare quanto il celebre aforisma coniato da Henry Kissinger  <<chi controlla il denaro può controllare il mondo>> sia innegabilmente vero.

Inoltre, hai potuto constatare come l’aura mistica di cui si sono circondate nel tempo le figure dei banchieri contribuisca ad aumentare ancor di più il già immenso potere che questa classe è riuscita a concentrare nelle proprie mani.

Ancora oggi e come accadeva nei secoli descritti in questo articolo, molti dei conflitti e degli eventi che stravolgono la vita della società e che un giorno popoleranno i libri di Storia, non sono frutto del caso ma di un’attenta valutazione dei potenziali profitti e del futuro posizionamento dei centri di potere.

Oggi, come avvenuto tra USA e Impero Britannico, si sta delineando un passaggio di consegne del potere finanziario, economico e tecnologico tra Oriente ed Occidente. Proprio in questo momento speculatori, altro nome con cui ci si riferisce alle figure che abbiamo elencato, stanno piazzando le loro scommesse ed utilizzando tutto il loro potere per volgere il conflitto (al momento solo commerciale e diplomatico) a proprio favore.

Questo confronto, minaccia la serenità ed i patrimoni di miliardi di persone attorno al mondo.

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2 risposte

  1. Interessante analisi.. analizzandola secondo la nuova cronologia scientifica di Fomenko, si scopre che i Medici e i Fugger erano esattori della decima autorizzati dal gran Khan (detto Carl, Kaisar, Cesar, etc) e dal pope.. solo al crollo del Grande Impero medievale, cioè alle proteste scissioniste dei principi germanici, emersero famiglie come i Rockfeller e altre, che non più controllate da un sovrano centrale, poterono liberamente speculare (prestando a destra e manca al miglior offerente) con i capitali raccolti dalla decima, in origine destinata all’impero per mantenere le orde militari..

  2. Bhe, in Italia abbiamo la famiglia sella…
    Oltre ai poco conosciuti fondatori di banche commerciali e della Banca d’Italia tra cui Toepliz.

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