Con l’introduzione delle nuove regole sul ravvedimento operoso, che entreranno in vigore dal 2015, sarà necessario valutare la convenienza rispetto alla voluntary disclosure.
Dal 2015, infatti, per i contribuenti interessati vi saranno due opportunità:
- aderire alla collaborazione volontaria sanando le violazioni commesse per tutti i periodi d’imposta ancora accertabili;
- avvalersi del nuovo ravvedimento operoso.
Nel primo caso bisognerà presentare un’istanza all’Agenzia delle Entrate. Successivamente la stessa emetterà un avviso di liquidazione delle imposte e delle sanzioni totali.
Possono aderire a tale disciplina:
- coloro i quali hanno effettuato violazioni in materia di monitoraggio fiscale (omessa o carente compilazione del quadro RW);
- coloro che hanno effettuato altre violazioni, diverse dalla precedente.
Nel secondo caso, invece, sarà sufficiente versare la sanzione ridotta, calcolata autonomamente dal contribuente.
Il contribuente dovrà, quindi, nel caso della voluntary disclosure attendere il calcolo dall’A.d.E. e nel caso del ravvedimento operoso calcolare autonomamente il quantum dovuto.
Dal punto di vista finanziario la collaborazione volontaria è più conveniente se si sfrutta, poi, l’adesione al contraddittorio.
La voluntary disclosure consente al contribuente di versare in tre tranche mensili di pari importo la sanzione e le imposte calcolate dall’A.d.E., mentre con il ravvedimento il versamento dovrà essere effettuato in un’unica soluzione. Mentre nel caso del ravvedimento è possibile compensare il debito tributario con eventuali crediti con la collaborazione volontaria tale possibilità non è prevista.
E’ possibile regolarizzare tutti i periodi d’imposta per i quali non è ancora scaduto il termine per l’accertamento, alla data di presentazione dell’istanza di collaborazione volontaria (2009/2010/2011/2012/2013).
In altri casi i termini vanno raddoppiati: per regolarizzare, ad esempio, reati tributari e attività detenute in Paesi black list o in caso di infedele dichiarazione (con la soglia di 50.000,00 Euro) e di omessa dichiarazione (nuova soglia a 30.000,00).
Per approfondimenti sulla tua situazione personale ti consiglio di contattare un professionista.
4 risposte
Buongiorno,
cosa significa, che se ho delle monete d’oro acquistate 20 anni fà devo dichiararle e pagarci sopra dei soldi? Ma stiamo scherzando?
Aggiungo al commento di Max che per le monete acquistate molto tempo fa non si ha spesso documentazione di acquisto. Quindi…
Non è chiaro…su che base monete d’oro accumulate nel tempo dovrebbero costituire un reddito (fino a quando le vendi e ci paghi il dovuto, ovviamente). Capisco che debbano essere dichiarate, ma tassate in base a cosa?
L’oro da investimento può esser versato nel capitale sociale di una società di capitali, tuttavia qualora venisse rivenduto per pagare eventuali debiti dell’azienda, bisognerà pagare la tassa sul plusvalore eventualmente guadagnato. Domanda: chi sa se i collaboratori possano venir pagati con quell’ora aziendale? Il commercialista non sa se sia fattibile.