Immaginate di trovarvi su una barca.
Di essere voi gli skipper che accompagnano turisti facoltosi e, per i più, folli, in una lunga traversata Atlantica.
Non siete dei novellini, vi siete guadagnati i galloni navigando in lungo e in largo, cavandovela in ogni situazione e riportando la vostra pelle e quella di tutti i vostri sottoposti nuovamente a casa.
Queste esperienze vi hanno cambiato: se prima era l’incoscienza e l’adrenalina di sfidare un elemento, il mare, immensamente più forte di voi, ora ne avete rispetto, avete imparato a capirlo, lo interpretate e sapete bene che quando si irrita, non c’è nulla di più sciocco che andarcisi a ficcare in mezzo.
E non credete più alla favola dei lupi di mare hollywoodiani che appena vedono un mare agitato o in burrasca fanno a gara a chi esce prima dal porto.
Siete diventati ragionevoli ed accorti.
Soppesate i rischi e ne traete le vostre conclusioni.
Lo stesso accade nei mercati finanziari, con la cruciale differenza che, curiosamente, più il mare è mosso più gente decide di salpare all’avventura.
E più rottami ci si chinerà a raccattare sul bagnasciuga, il mattino dopo.
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La settimana appena trascorsa, il weekend in modo particolare, è stata foriera di notizie che definire ‘bomba’ sarebbe solo uno squallido gioco di parole.
Chi definiva la cosa il solito teatrino penso debba arrendersi all’evidenza: un terremoto artificiale di magnitudo 5.3 può essere ottenuto in soli due modi: il primo è interrando una montagna di dinamite – o più precisamente un cubo lungo 100 metri e largo altri 100 – o facendo detonare un ordigno nucleare della potenza di circa 120 kt [kilotoni] ossia un potere distruttivo tra le 10 e le 12 volte quello rilasciato dalla bomba sganciata su Nagasaki.
La notizia è stata proprio questa: la Corea del Nord ha annunciato nella giornata di ieri di aver condotto un altro dei suoi test sotterranei, questa volta con una testata miniaturizzata ed in grado di essere montata su uno di quei famosi missili balistici con cui Pyongyang minaccia di incenerire l’isola di Guam con tutto ciò che vi è sopra.
I problemi che ne derivano, quali sono?
Accantonando per un attimo l’indignazione per un atto del genere, che andrebbe solamente a scavare la fossa all’ultima briciola di verità rivelata dal pensiero Umanistico, cerchiamo di comprenderne le ricadute economico-politiche.
Il Giappone, che per sua sventura si trova esattamente sulla stragrande maggioranza delle traiettorie di lancio di un ipotetico missile balistico nordcoreano, ha già intrapreso da un annetto abbondante una politica di forte ri-militarizzazione che mette in discussione tutti i capisaldi del pensiero pacifista nipponico maturati dalla sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale.
Ma questa volta ‘militarizzazione’, la si intenderebbe più precisamente come nuclearizzazione delle forze armate di Tokyo, che perseguirebbero un programma tutto loro.
A far scalpore c’è anche l’aggiornamento USA delle testate nucleari detenute in Europa, rese a quanto pare meno potenti e con effetti radioattivi più blandi.
Se qualche sprovveduto pensasse che è una buona notizia, si ricreda immediatamente.
Il nucleare più è grosso meglio è.
Perché?
Semplice: il suo unico compito eticamente accettabile è quello della deterrenza.
Ed un brutto, grosso e distruttivo missile è esattamente quello che serve a questo scopo, perché le probabilità che venga lanciato sono minime.
Ed è da preferire a centinaia di bombette – in quella che si è già definita la democratizzazione del nucleare – che verrebbero sganciate impunemente di qua e di là con la scusa di essere nucleari ma non troppo.
E, con profonda delusione di chi votò contro l’adozione di impianti nucleari ad uso civile su suolo italiano, sappiate che l’Italia per la sua posizione strategica nel Mediterraneo è il paese che ospita più ordigni nucleari made USA fuori dal confine americano.
L’ultima volta, ne hanno censite almeno 70 (settanta).
La Germania, che ne conta 20 in deposito, già è divisa sul fatto di tenersele o rispedirle al mittente.
Tornando al Giappone, quindi, si imbarcherebbe con il suo bel debito che è ormai pari a più di tre volte il GDP nazionale (+238% – e quindi irripagabile), nel supportare un’economia di guerra.
Gli USA, col dente avvelenato, hanno già promesso l’inasprimento di quella che è la moda del momento: le sanzioni economiche e cioè conflitti di tipo commerciale che null’altro fanno che ridurre la domanda e far contrarre il commercio.
E che, come visto in precedenza, colpirebbero direttamente la Corea del Nord ed indirettamente la Cina, prendendo due piccioni con una fava.
Tra i detrattori di questa politica della tensione, Vladimir Putin, a cui fanno eco i leader dei BRICS.
Sempre dagli USA provengono brutte notizie dai mercati, come riportato in un articolo di Bloomberg.
L’indice dei trasporti americano ha segnato un massimo e pare abbia già invertito il suo trend – ricordiamo che le azioni del comparto trasporti, e quindi movimentazione merci, sono come delle spie di riserva sul cruscotto delle piazze borsistiche –.
Il deflusso di denaro dalle US equities, ossia il mercato azionario, e dalle obbligazioni aziendali è aumentato, come anche l’acquisto di polizze assicurative contro perdite di denaro.
Sui mercati dei derivati abbondano le posizioni put, diritti di vendita, rispetto alle call, diritti di acquisto, della risorsa sottostante lo strumento.
Ciò significa lo scommettere al ribasso dei mercati anziché al rialzo.
La Cina, protagonista sullo scacchiere geo-politico come in quello di mining delle criptovalute e di bitcoin in primis, ha bandito la raccolta fondi tramite ICO (Initial Coin Offering) ossia il mezzo preferito dalle start-up per raccogliere fondi in poco tempo.
Ma c’è un ultimo punto da dover coprire: il debt ceiling statunitense.
Nel caso in cui questo non venga innalzato, cioè il Congresso non autorizzi il Tesoro a stampare più moneta, l’intera struttura pubblica statunitense andrebbe verso la chiusura.
Non verrebbero pagati stipendi come non verrebbero finanziati i servizi pubblici.
Gli USA farebbero quindi default.
Come è probabile, ma non si sa mai, il Congresso autorizzerà l’innalzamento.
Vedremo come la notizia impatterà sui mercati.
Il consiglio è quello di indossare il salvagente.
Come un vero lupo di mare.
Per comprare oro e argento fisico dai rivenditori più sicuri al mondo ed ai prezzi più bassi sul mercato e per capire come conservarlo nel modo giusto e sottrarti al rischio di confisca, guarda ora il videoseminario che scarichi da questa pagina.
9 risposte
Buongiorno, siete al corrente del decreto legislativo 25 maggio 2017 n.92, vigente al 05 luglio 2017, riferito all’attività di compro oro in cui si applicano nuove norme, tra le quali identificazione persone, registrazione dei dati e limite massimo di 500 euro per pagamenti cash ( articolo 4 ). Non belle notizie se non il fatto che forse stanno anticipando i tempi e probabilmente ostacolare il travaso da conti correnti etc, verso investimenti in metalli preziosi. Voi che conclusioni ne trarre? Grazie e buon lavoro.
Alessandro
Non sarebbe preferibile tenerlo in una cassetta di sicurezza in svizzera fuori dal sistema bancario ….,
È alla tua portata di mano…ma penso difficilmente controllabile o sequestrabile
Cosa pensate ?? È il deposito doganale a Zurigo proposto da pro Aurum?? È più rischioso?
Ciao e grazie
Chi avrà Ragione?
http://www.wallstreetitalia.com/la-corsa-delloro-potrebbe-essere-vicina-alla-fine/
Mi permetto di far notare che la DL 92 del 2017 é solamente una forma di deterrenza per l#evasione fiscale. Non vuole portare via niente a nessuno e chi ha le proprie cose a posto non ha di che preoccuparsi. Il deposito doganale Ch é altresì interessante ma se non si hanno grandi fondi da depositare può rivelarsi una tomba. Questo il mio parere. Quanto all’articolo pare fantascienza !! Qualcosa di concreto ?? No ?
Se mi consentite, ritengo sia utile leggere questo articolo e approfondire l’argomento.
https://www.strategieperinvestire.com/oro-ai-massimi/
Questi signori a me sembra non abbiano capito niente di cosa sia il mercato dell’oro e di come funzioni. Tengono lontane le persone dall’oro fisico proprio oggi che ne avrebbero così bisogno.
Non sanno che i commercials non sono ancora arrivati sui livelli di vendita del luglio 2016 e che, anche con pause ribassiste di breve termine, questo sta ad indicare che c’è ancora tanto spazio di crescita da qui ai prossimi due mesi.
Stanno ancora guardando ad una manipolazione ribassista dei prezzi quando gli stessi prezzi ci dicono che da dicembre 2015 (ehi sono passati quasi due anni) i prezzi in qualsiasi forma di valuta sono al rialzo ed hanno generato una enorme fase di accumulazione propedeutica ad ogni esplosione rialzista.
Non appena questo accadrà, vedrai che dovranno correre ad insabbiare quell’articolo o a cancellarlo dal web per la vergogna.
Ma aldilà della competenza tecnica, è poi pieno di incongruenze.
Scrivono:
“Non mi sembra il caso quindi di affermare che le cose potranno andare diversamente da come sono già andate in passato: il prezzo dell’oro è ancora manipolato alla grande e non appena la vera o presunta crisi tra USA e Nord Corea inizierà a perdere drammaticità, la quotazione dell’oro verrà risucchiata al di sotto del solito livello di guardia (che per noi è 1.350 dollari).”
Ma se l’oro non è ancora sopra i 1.350$ dollari, mi spieghi come fa ad essere risucchiato sotto un prezzo che non ha ancora raggiunto?
Perlomeno la bontà di guardare il grafico e rendersi conto di quali sono i prezzi attuali?
Ancora scrivono:
“Si scrive tanto sull’oro ogni giorno. Noi invece come vedi non pubblicavano qualcosa da tre mesi…Questo perché in questo mercato i movimenti sono solo apparenti e gli eventi essenziali avvengono molto più di rado.”
Qui non c’è bisogno di scrivere questo commento in difesa di blog come il nostro, che provano a fare informazione di qualità sul mercato dei metalli preziosi, ma come si fa a dire che i movimenti degli ultimi 3 mesi sono solo apparenti se il mercato in euro ha generato un minimo a metà luglio e da quel giorno sale come un dannato?
Ad oggi +6% in un mese e mezzo.
A questo ritmo farà registrare un +48% annuo.
Nello stesso tempo il mercato in dollari è salito dell’11%, mentre loro parlano di movimenti “solo apparenti”. Qui l’unica cosa che appare è che non sanno cosa stanno scrivendo.
In DeshMember da fine luglio in poi abbiamo accumulato posizioni su oro, argento e alcuni titoli minerari (questi ultimi in guadagno in doppia cifra nel giro di un mese) e guardando i nostri conti correnti a noi francamente non sembra che il mercato non si sia mosso.
Leggendo quell’articolo ho avuto la sensazione che scrivano per persone non senzienti, gente già lobotomizzata dal sistema e finita di maciullare da venditori di pentole da 4 soldi come quelli che hanno scritto quell’articolo.
Se davvero trovi interessante quel tipo di informazione continua pure a leggerlo, ma per favore non condividere più nulla su questo blog in tal senso perchè siamo qui per cercare di imparare e migliorarci, e nonostante io possa capire che abbiano l’esigenza di vendere e di mettere il piatto a tavola, quei livelli a me sembrano davvero troppo tristi per trovare qualsiasi forma di spazio su un blog con lo stile di DeshGold.com
Sperando di aver messo in moto qualche neurone.
Per aspera ad astra.
Egregio sig. Roy, mi permetta di farle presente che, a mio avviso, ben vengano nel suo Blog opinioni diverse dalle sue e quelle del suo staff. Questo perché dà modo di controbattere e dimostrare, proprio come ha fatto lei, eventuali inesattezze o incongruita’. A me il suo intervento è servito a capire meglio alcune cose e credo che sia stato d’aiuto anche ad altri. Quindi, grazie.
Concludo con il mio fermo pensiero che la guerra con la Corea del Nord rimane una favoletta per bambini. Buona giornata.
Michele non guardare alla guerra con la Corea come unico fattore per cui l’oro possa salire di prezzo. L’oro salirà, con o senza la guerra.
Per finire, credo che qui ogni persona di buon senso non desideri che la guerra accada.
Ciao a tutti.il confronto di vedute,anche se diametralmente opposte,può confondere e chiarire,allo stesso tempo.per onore del vero,però,c’è da dire che anche se i signori dell articolo hanno detto inesattezze sul preciso valore della soglia limite dell oro,a distanza di poco,l oro,ha raggiunto e superato i 1350 (8 settembre 2017)quindi,lorsignori ci hanno preso con leggero anticipo.ma ciò non toglie che anche Roy potrebbe aver ragione,suffragato poi dalla logica dell analisi tecnica per quanto riguarda le rotture delle resistenze.che dire.non ci resta che guardare i prossimi mesi.e tenere memoria storica.ma a questo punto il caro Roy,potrebbe ribattere:certo stai pure alla finestra.ma se il treno passa e non lo prendi poi non lamentarti e non dire che non te l avevo detto…