ricchezza nel tempo

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Oro, missili e bolle. Cosa stai aspettando?

<<Cosa stanno aspettando?>>

Sarà forse quanto si starà domandando un ilare Draghi, nella foto qui sopra?

Nelle ultime 24-36 ore è successo un po’ di tutto, sintomo che il palcoscenico mondiale non solo non si smentisce mai ma è anche molto, molto instabile.

Dalla riunione fra Yellen, Draghi & Co. ad un nuovo lancio missilistico che infiamma l’Estremo Oriente.

Il tutto condito da un nuovo, poderoso massimo annuale dell’oro.

Insomma, cosa stai aspettando?

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Ed anche l’edizione di quest’anno, conclusasi quasi a fari spenti, andrà a finire nel dimenticatoio.

Di cosa sto parlando, vi chiedete?

Della conferenza di Jackson Hole, ovviamente.

Ne sapete quanto prima? Sappiate che è solo un altro dei tanti resort, vallate mozzafiato e posti esclusivi in cui i banchieri – per queste cose hanno indiscutibilmente occhio – si riuniscono per discutere le politiche monetarie attuali e future, nonché dei risultati conseguiti.

Ma se tutti coloro che si riuniscono sanno già che la pensano sempre allo stesso modo, a che serve cercare del terreno comune?

E’ difficile a dirsi, francamente.

Questi incontri assumono sempre più l’aspetto di una seduta terapeutica di gruppo in cui i partecipanti sfruttano l’autosuggestione di un mantra – lunga vita a Keynes, all’interventismo, alla piena occupazione, al sacro PIL ed all’inflazione, unica vera salvatrice dell’economia – per farsi coraggio e tornare nelle loro istituzioni ancora più convinti.

Di cosa si è parlato a Jackson Hole?

Di aria fritta naturalmente.

Tutti hanno ben nascosto le loro carte senza proferire parola che spaziasse verso orizzonti diversi dai soliti messaggi preregistrati a conferma di quanto detto nei giorni precedenti la conferenza: la ripresa c’è, debole, ma c’è; il programma di Quantitave Easing europeo funziona; il primo paese al mondo, gli USA, sono sani e forti.

Come si può dare credito a simili affermazioni, quando la ripresa degli Stati Uniti si attesta al 2% ma si dimezza all’1% quando tradotta in termini reali, cioè deflazionata?

Quando il QE iniziato a febbraio 2015 e la cui fine era prevista per fine 2016 è ancora a pieno regime?

Come credono di riassorbire la moneta che hanno immesso nel sistema, e cioè di liberarsi di tutti i titoli di debito più rischiosi (vale a dire irripagabili o non performanti) che hanno acquistato a pacchi dalle banche commerciali?

Come si può affermare la totale fiducia in un paese, gli Stati Uniti, che vivono da più di 6 mesi una delle più assurde crisi istituzionali della loro Storia?

Che hanno perso influenza su alleati e avversari, pretendono di attuare una politica protezionista quando sono oramai decenni che non dispongono più di un apparato industriale che gli permetta di cavarsela da soli, senza costantemente ricorrere all’importazione dei beni più elementari?

La cui popolazione, il 78% stando alla CNBC, vive alla giornata affidandosi completamente allo stipendio di fine mese o ai buoni pasto e che persino il 10% dei benestanti, coloro che dispongono di un reddito da 100.000 dollari, non riescono a farcela fino a fine mese?

Un paese il cui sistema di infrastrutture è stato bollato come vetusto ed inadeguato dalla sua stessa Associazione Nazionale degli Ingegneri Civili?

La risposta a queste domande viene cautamente evitata.

Ed è interessante assistere al teatrino delle banche centrali le quali continuano a rassicurare cittadini ed investitori, quando addirittura le banche da investimento stesse – se non la causa della crisi, il loro più importante catalizzatore – avvertono di un ribasso imminente sui mercati.

Almeno, quando tutte le bolle attorno al mondo – createsi per via di questa politica e questo sistema monetario  incoscientemente permissivi – scoppieranno, potranno lavarsene le mani dicendo: <<Noi, vi avevamo avvisati!>>

E guarda caso a far da cornice alla conferenza più importante del trimestre, quasi a smentire il tutto, arriva lui, l’oro, che con uno slancio degno del più veterano dei saltatori con l’asta si è issato sopra la resistenza dei 1300 dollari strappando in 24 ore nette un rialzo monstre da 29 dollari.

I 1300 dollari erano un livello che l’oro aveva salutato 10 mesi fa, nel 2016, e che nel 2017 ha testato per ben tre volte.

E sia chiaro: la resistenza, compreso il momento dello slancio, è stata varcata da sola, senza aiutini, più di 10 ore prima dell’ultimo pericolosissimo lancio missilistico nordcoreano.

Perché pericolosissimo?

Per due motivi o forse anche più.

Uno, tra tutti il più trascurabile, il fatto di aver violato una direttiva ONU (ormai diventato sport nazionale in svariati paesi negli ultimi anni).

Due, di caratura ben maggiore, quello di aver messo a repentaglio la sicurezza nazionale giapponese e di averne violato, al rientro del missile, lo spazio aereo con un’arma letale.

Formalmente, questo è un atto di guerra.

Terza ragione, le minacce del dittatore nordcoreano riguardo l’annientamento dell’isola di Guam, ora come non mai paiono più che fondate: il vettore missilistico utilizzato ha volato per 2700 km ad un’altitudine di 550 km ossia ben al di fuori dell’atmosfera terrestre, sforando nella così detta LEO (Low Earth Orbit).

Tutte caratteristiche di un vettore intercontinentale.

Per chi stia leggendo e fosse ancora scettico riguardo la vera natura e la magnitudo degli eventi che accadono in questo mondo in decadenza: cosa stai aspettando accada, ancora, perché tu provveda a proteggerti?

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8 risposte

  1. L’inattendibilità dei dati ufficiali si riscontra ed esempio nel meccanismo di calcolo del PIL, che avviene su base statistica, con parametri “addomesticati” in funzione dei risultati da raggiungere, mischiando anche dati “stimati” di convenienza come il sommerso, economia finanziaria e reale, e via dicendo.
    Discorso analogo per il calcolo dell’inflazione, con un paniere che contiene alcuni prodotti non certo di massa e/o primari, fornendo risultati distorti, quando non ridicoli.
    Sulle infrastrutture degli USA non è difficile vedere la rete elettrica del paese in qualsiasi immagine si guardi: ricorda molto quella italiana degli anni cinquanta, con tensione di distribuzione presso le utenze a 110 V, anziché a 220 V come avviene nei paesi più evoluti, con un effetto joule enorme, conseguente dispersione e spreco di energia. Di tutto questo agli Usa non importa nulla, il risparmio energetico non lo conosce nessuno, basta saccheggiare l’energia degli altri ed il problema è risolto (almeno per ora).
    Quanto all’Onu, è una delle tante organizzazioni massoniche nel contesto del NWO,
    volta a colpire e giustificare tutte le aggressioni più o meno armate degli esportatori di democrazia americani (l’Arabia saudita è una monarchia feudale di epoca medievale, ma nessuno se ne accorge, nemmeno quando bombarda la popolazione civile in Yemen, distruggendo volutamente acquedotti ed ospedali, e provocando il colera).
    D’altra parte è noto che Draghi è anch’egli un massone, e se non si fosse “incappucciato” una carriera del genere se la sarebbe scordata.
    In merito alla Corea del Nord, è molto difficile trovare certe notizie, ma da quanto ho letto, gli Usa hanno usato gli stessi metodi del Vietnam: bombardamenti a tappeto col napalm, e fattore arancio che persiste nel terreno per decenni e decenni, causando oltre che carestie, anche malattie e deformazioni di origine genetica nei nuovi nati.
    Quasi nessuno lo dice o lo scrive, ma secondo una versione tutt’altro che remota, alla Corea del Nord spettavano risarcimenti proprio per l’impossibilità di coltivare molti terreni, ma spesso gli Usa si sono “dimenticati” di versare il dovuto, e ogni tanto un missile lanciato, pare possa servire allo scopo.
    Viceversa la penuria di cibo è associata dai media di regime, all’ironia della condizione politica, che certamente non è delle più democratiche, ma la colpa è anche delle solite aggressioni degli anglo-americani-massoni, che delle convenzioni di guerra e dei crimini contro l’umanità, se ne fregano apertamente.

  2. Ribadisco il mio pensiero: la guerra con la Corea del Nord e’ una favoletta per bambini. L’oro deve salire per motivazioni piu’ serie.

  3. Concordo con Raffaele, la guerra con la Corea e’ una barzelletta per non parlare dei veri problemi che assillano il mondo di oggi.

  4. la guerra con la Corea ci sara’, eccome, e quando sara’, sara’ il catalizzatore per il lancio missilistico dell’oro ed il tonfo dei mercati. Partira’ dall’abbattimento di un missile della Corea del nord che diranno essere indirizzato a Guam o al giappone.
    Questo sara’ l’innesco e la risposta brutale dell’impero sara’ micidiale.
    Kim deve preparare il treno che lo portera’ in Cina ed anche in fretta se fara’ altri lanci.
    ma… vedremo… altro che teatrino….

    1. “””Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il primo cielo e la prima terra erano passati, e il mare non c’era più”””.

  5. Sarebbe molto più utile e realistico esprimere il valore dell’oro in euro per grammo a remoto un valore di 35 ca inferiore di ca il 10 % di quello di ca 8 mesi fa che superava i 38! Morale della favola dopo tutti questi avvenimenti c’è una perdita del 10% dovuta alla caduta del dollaro. Quindi i 1300 $ per noi che siamo in Europa non significa un valore elevato ma inferiore del 10% rispetto a mesi fa.. ne ha ancora di strada da fare prima di cantare vittoria!

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