ricchezza nel tempo

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La Gran Bretagna spiazza gli USA

Gli attuali equilibri geopolitici stanno mutando assai rapidamente.

La Cina, difatti,  si sta adoperando per creare un “blocco geopolitico-finanziario-economico” di riferimento, il cosiddetto “blocco Yuan-renminbi”; una coalizione di  stampo politico-economico alternativa all’Occidente, dominato dagli USA e dal  dollaro valuta di riserva globale.

La Cina fa parte dei BRICS, i quali hanno dato vita a un’istituzione finanziaria alternativa al Fondo Monetario Internazionale (di matrice anglosassone); ovvero la BRICS Developmente Bank, che avra’ sede a Shangai e sara’ operativa verso la fine di quest’anno.

Ma non e’ tutto.

La Cina si sta gia’ muovendo a “tutto campo” anche all’interno delle attuali istituzioni finanziarie mondiale, dominate dall’Occidente.

Sto parlando del Fondo Monetario Internazionale.

La Cina e’ in trattative con il FMI (con sede a Washington), per includere la sua valuta, lo Yuan, all’interno dell’attuale paniere di valute di riserva, i cosiddetti “Diritti Speciali di Prelievo – DPS”.

Attualmente di DPS sono composti da un paniere di valute mondiale che comprende: Dollaro Americano, Euro, Yen Giapponese e Sterlina Britannica.

Il Vice Governatore della Banca Centrale Cinese (PBOC), Yi Gang, ha affermato che:

“siamo in trattative con il FMI, perche’ riteniamo che lo Yuan debba essere inserito all’interno dei DPS; la nostra valuta e’ la seconda per dimensioni nel panorama finanziario globale ed e’ gia’ la sesta valuta piu’ utilizzata a livello globale nelle transazioni economiche”.

Yi ha aggiunto che:

“stiamo valutando la questione con i colleghi del FMI; riteniamo, comunque, che la presenza dello Yuan nel paniere dei DPS sia un fatto dovuto, dato che, configurato come e’ attualmente (il DPS), ovvero le sue valute di riferimento, non sono piu’ rappresentative dell’attuale panorama economico e finanziario dato che la Cina e’ ormai un attore finanziario, economico e geopolitico globale”.

Il FMI aveva sempre rifiutato di includere lo Yuan all’interno del proprio paniere di valute di riserva in quanto la valuta cinese non era pienamente convertibile in altre valute e perche’ lo Stato Cinese operava sulla sua moneta uno stretto controllo dei movimenti monetari.

Yi Gang ha dichiarato che la Cina ha gia’ programmato da tempo una piena “liberalizzazione” della sua valuta e che sta agendo gia’ in questa direzione.

Yi ha poi aggiunto che:

“i colleghi del FMI dovranno tenere conto  che il nostro paese si e’ gia’ mosso e si sta muovendo nella direzione di una piena liberalizzazione dello Yuan e che la nostra valuta e’ ormai pienamente integrata nel circuito finanziario ed economico globale, quindi ci auguriamo che lo Yuan entri a far parte del paniere di valute dei DPS”.

La Cina, al fine di promuovere e liberalizzare completamente lo Yuan, ha gia’ istituito accordi con 10 nazioni a livello mondiale e firmato accordi con 28 banche centrali per internazionalizzare l’utilizzo della sua valuta.

Inoltre: sembra che il fronte Occidentale mostri delle crepe; qualche nazione sta subodorando la futura potenza del “Blocco Yuan-Renminbi” e sta gia’ ponendo le basi per una futura collaborazione con questa coalizione geopolitica-finanziaria.

Stiamo parlando, niente di meno, che della Gran Bretagna storico alleato degli USA.

La Gran Bretagna ha annunciato di voler divenire il primo paese Occidentale a partecipare e investire nella Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB), una istituzione finanziaria di matrice cinese che e’ vista dagli americani come una potenziale minaccia al predominio della Banca Mondiale, guidata dagli USA.

Il Ministro delle Finanze Britannico, George Osborne ha detto che sono state intavolate discussioni per entrare a fare parte della AIIB, per “crescere e investire insieme”.

La notizia ha scosso Washington, che ha uno speciale rapporto storico, geopolitico, militare e finanziario con la Gran Bretagna.

Patrick Ventrell, Portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli USA ha affermato che:

“secondo noi, la AIIB non incorporera’ gli standard di sicurezza ambientale e di sviluppo sostenibile che segue la Banca Mondiale”.

La Cina e’ membro fondatrice della AIIB che conta altri importanti Stati membri, come l’India, l’Indonesia, l’Arabia Saudita, Quatar, Oman, Filippine, Singapore, la Nuova Zelanda, la Gran Bretagna, il Vietnam e molti altri ancora.

Stati Uniti, Giappone, Australia e Corea del Sud, hanno rifiutato di divenire membri della AIIB.

 

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Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.
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Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.

3 risposte

  1. Grazie a te Nicola e a tutti i lettori di Deshgold.

    Un aggiornamento: le notizie e gli eventi si rincorrono rapidamente.

    Oggi, il Sole 24 Ore, edizione online, riprendendo una pagina del Financial Times ci ha informato che anche l’Italia, la Francia e la Germania, vogliono divenire membri fondatori della Asian Infrastructure Investment Bank.

    http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2015-03-17/l-italia-entra-banca-sviluppo-sponsorizzata-cina–124835.shtml?uuid=ABFD5VAD

    Gli eventi geopolitici mutano assai celermente; sembra che anche l’Australia, tramite il Governo Abbott, sia interessata a entrare nella AIIB.,

    Gli USA sembrano non poter contare piu’ sugli alleati di ferro di una volta. Anche questo e’ un “segno dei tempi”, il potere geopolitico, finanziario ed economico, transita da Ovest (USA) verso il continente asiatico.

    Ciao

    Riccardo Gaiolini
    Analyst & Researc

    https://www.deshgold.com

  2. Da brividi chi a dicembre 2013 a comprato un kg di metallo giallo a gennaio 2015 a guadagnato circa 10000 euro e ora invece sta guadagnando circa 7000 per fine anno l oro in euro quanto potra\’ aumentare? Cordiali saluti

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