C’era una volta un paese che cresceva a tassi annui percentuali da far invidia a tutto il mondo. C’era una volta un paese che dava tanta speranza a tutti quei ragazzi che con la maggiore età sapevano che avrebbero subito trovato un lavoro che gli avrebbe permesso di creare una famiglia.
C’era una volta un paese che dava la possibilità a soli 20 anni di poter metter su famiglia perchè con il lavoro del solo uomo si riusciva a mantenere un dignitoso stile di vita.
C’era una volta un paese che produceva ed esportava in tutto il mondo i suoi prodotti pregiati e di grande qualità, unici sul globo e che tutti invidiavano.
C’era un paese in cui i nonni arrivati ad una soglia di età tale da sapere che restavano pochi anni di vita, aspettavano con un piccolo sorriso in più il loro giorno perchè vedevano i loro figli affermati e benestanti e sapevano che lo stesso destino avrebbe aspettato i loro cari nipotini.
Quel caro vecchio paese sempre più martorizzato da politiche interne e mondiali sbagliate, adesso vede quei nipotini scappare via e lasciare il posto a tanta altra povera gente che si trova in condizioni addirittura peggiori.
Oggi lo studente o il giovane che ha un pò di forza d’animo, va via da questo paese. Nello stesso momento quel paese, volente o nolente, accoglie flotte di persone che scappano da qualcosa di incredibilmente peggio.
Quel caro vecchio paese è lo stesso che 150 anni fa proclamava la sua Unità Nazionale.
Sto parlando del mio paese. E probabilmente anche del tuo. Ed entrambi lo amiamo perchè questa terra ci ha dato una famiglia, emozioni, esperienze, momenti indimenticabili.
Questo paese pare che lo chiamino Italia, ma non riesco a capire perchè abbiano deciso di farlo crollare. Non riesco a capire come si sia potuto permettere lo sfascio di tanta meraviglia.
E se oggi le poche imprese rimaste ancora vive sentono il bisogno di essere accolte da altre terre, nemmeno troppo lontane, per cercare di ritrovare tutto l’amore che un giorno aveva saputo dargli questo paese di nome Italia,
un pò più a Sud dello stesso paese numerose persone distrutte dalla povertà (ancora peggiore del loro paese), senza valigia, nè vestiti, nè cibo, e forse senza neanche più la loro dignità, corrosi dal bisogno e dalla fame approdano in quello che sarà il loro paese nell’immediato futuro.
Proprio lo stesso paese che aveva dato tanto a quelli che fieramente si definivano e ancora si definiscono Italiani. E lo gridano forte davanti al mondo, sopratutto quando si trovano in terra straniera, perchè sanno di aver dietro secoli di storia e di magnificenze.
Quello stesso paese che col lento passare del tempo non sarà più il nostro. A noi oramai ha poco o nulla da offrire. A noi che stiamo affondando sotto il crollo di questo paese. Ecco perchè la migliore scelta è andare via, proprio come ha già capito quell’ossatura di piccoli imprenditori che non vuole arrendersi.
E tutto quel che ci resta da fare è riflettere seriamente sul nostro futuro. Ma bisogna farlo adesso!