ricchezza nel tempo

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Barometro Oro: 22.Feb.2014

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L’oro ha aperto a 1.318,50 $/oz e ha chiuso a 1.324,00 $/oz.
Al Comex di New York i contratti futures sull’oro, per consegna aprile, sono quotati a 1.324,00 $/oz.
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Concluso il rally della settimana scorsa, oro e argento hanno accusato una correzione tecnica ribassista rispettivamente nelle giornate di martedi’, mercoledi’ e giovedi’, a causa di intense prese di profitto (profit taking) da parte degli operatori a breve termine (short-term traders).

Le quotazioni del lingotto hanno oltrepassato la media mobile a 200 giorni (200-days moving average) posta a 1.306,00 $/oz  (grafico sotto); cio’ suggerisce l’ulteriore prossimo abbattimento, a breve, dell’area di resistenza posta a 1.360,00 $/oz.

 

E’ interessante osservare anche la media mobile a 10 giorni dell’oro, che si e’ attestata sui 1.302,30 $/oz.

Se la media mobile a 10 giorni (10 days moving average) dovesse oltrepassare i 1.306,00 $/oz (media mobile 200 giorni), questo sarebbe un segnale estremamente “bullish” per il lingotto.

Infatti, quando la media mobile a breve termine “scavalca” la media mobile a lungo termine, a livello tecnico si realizza la cosiddetta “croce d’oro” (golden cross), indicazione di ulteriori rialzi nelle quotazioni.

L’eventuale demolizione della resistenza di cui sopra (1.360,00 $/oz) darebbe luogo ad un rally di medio termine, con tre importanti targets: 

  •  1.433,33 $/oz (raggiungendo il primo massimo di agosto 2013, all’interno dell’attuale configurazione grafica di “doppio minimo rialzista” – “double bottom reversal”);
  •  1.491,00 $/oz (raggiungendo la media mobile a 200 settimane – 200 weeks moving average); 
  •  1.685,00 $/oz, primo grande target/obiettivo dell’attuale configurazione (pattern) di doppio mimo rialzista.

Anche l’argento ha superato di slancio la media mobile a 200 giorni (che si attestava a 21,04 $/oz); il primo target rialzista e’ posto a 22,20 $/oz, mentre il secondo livello di resistenza lo troviamo intorno ai 23,30 $/oz.

Se si dovesse superare quest’ultima resistenza, mi aspetterei un rally del “silver” sino all’area posta a 25,00 $/oz.

Il trend e’ e rimane decisamente rialzista per entrambi i preziosi: questo non esclude eventuali “pullback” (momenti di pause ribassiste) che prenderanno piede all’interno del trend principale, a causa di prese di profitto da parte degli operatori, e correzioni tecniche.

Gli operatori avveduti accumulano soprattutto nelle fasi di “pullback” del trend: identificata una tendenza dominante, essi “entrano” nel mercato proprio nelle fasi di ritracciamento transitorio e vendono (take profit) sui “picchi”.

Vi sono anche altri motivi che mi fanno ritenere che l’oro sia entrato in territorio “toro”.

Innanzitutto, la crescita della massa monetaria negli USA. L’aggregato  monetario (M2) “misura” l’offerta di moneta (money supply) e include nei propri calcoli il “contante” (cash), i saldi di conti corrente (savings) e i depositi bancari in generale.

Come puoi vedere dal grafico sotto, da 2012 ad oggi negli USA la massa monetaria e’ in continuo aumento, nonostante il “tapering” (rallentamento dell’espansione monetaria) da parte della FED.

A Gennaio di quest’anno, il ritmo dell’espansione monetaria e’ addirittura balzato all’8,75% (dato mensile ma su base “annuale”, ricavato da Bloomberg’s Precious Metal Mining Team).

Nel 2012 la massa monetaria crebbe del 7,63% su base “annuale” e nel 2013 crebbe di un altro 4,74% su base annuale. A gennaio 2014, in un solo mese, il dato rapportato su base annuale e’ addirittura superiore ai due anni precedenti. Questo è il segno che la FED intende “dare il via” alle dinamiche inflazionistiche, nella speranza di fare riprendere l’economia a stelle e strisce e di erodere il pesante fardello del debito pubblico, privato ed estero, riducendo ulteriormente il valore del dollaro americano…(grafico sotto concernente l’espansione della massa monetaria in USA).

L’altro importante dato “bullish” sull’oro e’ il grafico che ti posto qui sotto, inerente le “gold stocks” ovvero le quotazioni delle compagnie minerarie aurifere, al Philadelphia Gold & Silver Miners Index (XAU).

Come puoi notare, nel corso di TRE DECADI, dal 1984 a oggi, SOLO tre volte le quotazioni delle compagnie minerarie sono risultate essere NEGATIVE  PER TRE ANNI CONSECUTIVI. L’ultimo triennio di quotazioni negative e’ quello che parte dal 2011 e arriva al 2013. Il 2014, QUINDI, dovrebbe essere il punto di svolta (the turning point), anche per le quotazioni delle compagnie minerarie.

 

Infine, come avevo gia’ scritto in proposito,  ti segnalo che la fame d’oro della Cina e’ letteralmente insaziabile. L’oro consegnato a gennaio allo Shangai Gold Exchange e’ stato pari a ben 247 TONNELLATE!

Le consegne di metallo giallo allo SGE hanno segnato il record di tutti i tempi su base mensile: il totale di oro ritirato a Shangai supera la produzione mineraria mondiale di gennaio! (grafico sotto).

 

TOH, CHE STRANO! DENNIS GARTMAN…E’ “BULLISH” SULL’ORO…A VOLTE ANCHE GLI “ORSI”…DIVENTANO “TORI”…

Ti ricordi di Dennis Gartman, l’autore della The Gartman Letter? Gartman non ha mai fatto mistero del suo profondo disprezzo per il metallo giallo. Ma come ogni buon trader, anch’egli si dimostra “agnostico” e pronto a cambiare opinione, non appena il vento cambia direzione.

In un’intervista via web ha confermato di essere diventato rialzista “bullish” sull’oro per alcuni motivi:

  •  “in primo luogo perche’, da cinque o sei settimane a questa parte, abbiamo notato che molte compagnie minerarie, persino le maggiori del settore, hanno cominciato a tagliare di brutto i ritmi estrattivi. Questo e’ un segnale che il mercato ‘orso’ del lingotto sta per terminare”; 
  •  “in secondo luogo perche’ non sto vedendo un’aggressiva ‘ritirata’ della Fed dall’espansione monetaria che la stessa ha promosso: si, e’ vero, la FED ha ridotto gli acquisti di assets di 20 miliardi di dollari al mese, ma comunque ne acquista sempre per 65 miliardi al mese; e questa non e’ espansione monetaria? 
  •  “in terzo luogo, dal lato dell’offerta riscontro dei ‘colli di bottiglia’; l’offerta e’ scarsa, inadeguata rispetto alla domanda e i mercati a termine sono ancora in backwardation (accade quando la domanda scarseggia e si preferisce acquistare a vista – spot – invece che attendere in futuro – a termine, ovvero ‘futures’; in questo caso il prezzo ‘spot’ e’ piu’ alto di quello ‘futures’).

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Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.
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Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.

8 risposte

    1. Vero, un analisi spietata che lascia un buon sapore in bocca, come un fico colto d’agosto.
      E allora io dico, volendo essre profetico e per giunta usando le parole di un grande, “Viene il tempo dei fichi maturi, essi cadono e la loro pelle si screpola. Dorata è la loro polpa e dolce al palato. ” Per coloro che hanno resistito convinti di muoversi nella saggezza viene il tempo di gustarne il frutto!

  1. Il fatto che i Grandi comprino oro lascia ben sperare più di mille grafici e golden cross. Gli stessi Grandi possono manipolare il valore dei MP ma se alla fine li acquistano qualcosa vorrà dire secondo me. Per “rischiose” speculazioni di breve periodo ok grafici e compagnia bella, ma per il lungo basta studiare la storia per capire che i metalli sono in fase estremamente rialzista. A questo punto sarebbe bello che qualcuno riesca a capire quando e cosa e come questa molla possa partire senza possibilità alcuna di poter essere arrestata fino al raggiungimento del suo naturale valore. Ipotesi????
    Ciao e grazie per il bell’articolo
    Andrea B.

  2. La rece è veramente ben fatta, complimenti.
    P.S.
    Il nuovo Ministro dell’Economia Padoan è esperto nei problemi di crescità dei così detti paesi sviluppati e in particolare del problema Italia.
    La sua ricetta “magica” è quella di porre in essere una politica basata sulla patrimoniale immobiliare-finanziaria-di capitali, con lo scopo di utilizzare queste maggiori entrate fiscali per l’abbattimento del cuneo fiscale sul lavoro e del costo del lavoro in generale.
    Fermo restando che imu e company sono patrimoniali già in atto, oltre alla tassa sui conti deposito e l’aumento del capital gain avvenuto. Se sommiamo Padoan con riforma catasto e patrimoniali sugli investimenti …
    Prepariamoci a un salasso e proprio per questo compriamo oro adesso. Via i soldi dalla banca ciascuno poi faccia come crede migliore.
    Scusate l’OT, però almeno l’oro e argento fisico saranno veramente difficili da tassare, soprattutto per gli acquisti fatti all’estero.

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