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L’oro ha aperto la settimana a $1.380,70 e ha chiuso a $1.390,00.
Alla divisione Comex del New York Merchantile Exchange (Nymex) i futures per consegna ad agosto sono quotati a $1.387,60. [/panel]
Questa settimana le quotazioni dell’oro sono rimaste relativamente stabili anche a fronte di un aumento dei rendimenti dei Titoli del Tesoro Statunitense (U.S. Treasuries). Non si e’ manifestata la correlazione: rialzo dei rendimenti monetari-rialzo del dollaro- ribasso dell’oro.
Il rendimento del titolo decennale statunitense e’ passato dall’1,70% del 16 aprile al 2,26% di questa settimana (il massimo livello da un anno a questa parte). Il titolo trentennale ha visto incrementare il rendimento di quasi l’1%, dal 2,4% al 3,3%.
La FED potrebbe ridurre l’entita’ dell’allentamento monetario attualmente in corso (consistente nell’acquisto mensile di 85 miliardi di dollari in titoli di stato e titoli obbligazionari derivanti da cartolarizzazioni).
Un eventuale rialzo nei tassi d’interesse provocherebbe immediatamente lo scoppio della bolla globale sul mercato obbligazionario causando un’inversione di rotta disordinata dei rendimenti dei bonds, nonche’ il default globale di fondi obbligazionari e insolvenza di stati sovrani.
Qualsiasi tentativo di riportare i tassi d’interesse su livelli piu’ normali finirebbe per ricreare condizioni economiche depressive.
Se un simile scenario si dovesse anche pur lontanamente verificare le Banche Centrali sarebbero di nuovo costrette ad abbassare immediatamente i tassi di interesse e a decuplicare le gia’ smisurate politiche di allentamento quantitativo (quantitative easing), rischiando seriamente di scatenare l’iperinflazione globale.
Anche sui BTP italiani questa settimana abbiamo osservato un aumento nei tassi, anche se la domanda e’ stata discreta. Il Tesoro ha venduto in asta 3,42 miliardi della tranche del BTP triennale maggio 2016, poco meno di quanto prefissato, ovvero 3,5 miliardi.
Il rendimento e’ salito al 2,38% contro l’1,92% del mese scorso, raggiungendo i massimi da marzo. Il bid-to-cover (rapporto di copertura dell’offerta in un’asta di titoli di Stato) e’ rimasto invariato all’1,34.
Piazzati invece tutti gli 1,5 miliardi della tranche del Titolo di Stato a 15 anni. Tasso invariato al 4,67%.
La settimana sui mercati e’ stata scossa dall’ennesimo scandalo che certifica, una volta di piu’, che l’intero sistema finanziario e’ progettato in modo da concentrare risorse e ricchezza nelle mani di sempre meno persone (monopoli e oligopoli).
Lo scandalo della manipolazione del tasso Libor potrebbe essere poca cosa rispetto allo scandalo della manipolazione dei tassi di cambio mondiali, un mercato gigantesco di 4,7 mila miliardi di dollari completamento deregolamentato.
La Financial Conduct Autorithy di Londra, senza scendere nei particolari dell’inchiesta, ha confermato di aver avviato colloqui informativi con alcune banche attive nel mercato del Forex. Cinque traders hanno dichiarato che ci sono stati casi di manipolazioni dei tassi con l’obiettivo dichiarato di aggiustare l’indicatore WM/Reuters, riferimento dei cambi.
Secondo quanto denunciato a Bloomberg dai cinque traders, molti operatori del settore del Forex concentrerebbero gli ordini dei clienti in sessanta secondi di tempo per far convergere i corsi dei cambi, sotto la spinta di alti volumi, nella direzione a loro piu’ favorevole.
A convalidare l’ipotesi che il mercato dei cambi e’ marcio fino al midollo, le dichiarazioni di James Mc Geehan: “quello dei cambi non e’ un mercato, ma il West piu’ selvaggio“.
Ricordiamo che a maggio di quest’anno la Commissione Europea ha avviato un’inchiesta su un’altra oligarchia con sede a Londra: Platts, un’agenzia internazionale del gruppo Mc Graw Hill Companies che da quasi cento anni si occupa di fornire informazioni sul settore energetico mondiale.
Gli uffici della Platts, della BP, della Shell e della norvegese Statoil, sono stati perquisiti su avvio dell’inchiesta della Commissione per presunte manipolazioni sul prezzo del petrolio.
Le aziende coadiuvate da Platts sarebbero sospettate di influire indebitamente sui prezzi di petrolio e biocarburanti. Nel mercato del petrolio e’ del tutto evidente (cosi’ come in altri mercati delle materie prime) che i benefici li trae non tanto chi produce ed estrae petrolio bensi’ chi ne controlla i flussi della produzione reale e i flussi finanziari (tramite i mercati sintetici derivati futures, dove si scatena la forza dirompente della speculazione deregolamentata).
Ad inizio settimana le revisioni al rialzo del PIL giapponese del primo trimestre avevano fatto sperare gli operatori in una ripresa dell’indice azionario Nikkei. L’economia nipponica e’ cresciuta a un tasso annualizzato del 4,1% rispetto alle stime che lo davano al 3,5%.
La fiducia dei consumatori giapponese pare in ascesa (45,7 a maggio rispetto ai 44,5 in aprile), il numero dei fallimenti aziendali in calo del 9% (settimo mese consecutivo di calo).
L’Abenomics, nei commenti dei media internazionali, era improvvisamente uscita dalle secche in cui si era infilata. Giovedi un inaspettato rialzo dello yen causava il crollo del Nikkei. Il listino perdeva 6,35 punti percentuali, un tracollo che penalizzava anche tutte le altre piazze asiatiche.
Infine, come sottolineavamo all’inizio della rubrica, nonostante il rialzo monetario dei rendimenti dei titoli USA non si e’ verificato un parallelo rafforzamento del biglietto verde.
La debolezza del dollaro rispetto all’Euro e’ difficilmente comprensibile in termini di “fondamentali”.
Sull’Eurozona pesa la recessione, l’inesistente crescita economica dei paesi periferici, i segnali di rallentamento dell’economia tedesca, la crisi dei debiti sovrani. Sempre sull’Eurozona pesa oltretutto un eventuale verdetto negativo del meccanismo salvastati da parte della Corte Costituzionale tedesca.
Gli operatori ritengono che questa anomalia sia da mettere in correlazione ad una drastica diminuzione, da parte di alcuni speculatori, delle posizioni costruite con il “carry trade” sullo yen.
Gli speculatori internazionali, grazie alla politica tassi a zero della Bank of Japan, da novembre dello scorso anno si stanno finanziando in yen per comperare dollari (valuta, bonds e azioni a stelle e strisce). Adesso a causa del rialzo nei rendimenti dei titoli governativi USA stanno “smontando” le posizioni in dollari causando il calo del biglietto verde.
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Continua l’incremento della domanda globale di oro da investimento
Le Zecche di tutto il mondo segnalano un incremento della domanda di oro da investimento, a partire dalla Zecca Australiana (Perth Mint) a quella Austriaca (Austrian Mint), nonche’ a quella inglese (Royal Mint).
La Zecca inglese (Royal Mint) ha visto triplicare le vendite di monete d’oro da investimento in aprile. In questo mese di giugno la domanda e’ ancora molto sostenuta. Molti i cittadini inglesi che hanno deciso di diversificare in propri risparmi investendo direttamente in oro a causa dei tassi di interesse a zero.
Shane Bissett, Direttrice della Sezione Monete Commemorative presso la Royal Mint, ha affermato all’Agenzia Bloomberg che “dal calo del prezzo dell’oro in aprile, abbiamo assistito a un’espansione senza precedenti nelle vendite di monete da investimento. Anche nelle ultime settimane detta espansione e’ in aumento”.
Bissett ha aggiunto che “il risparmiatore inglese e’ attratto da questo tipo di investimento anche grazie al fatto che e’ esente da IVA e da tasse sui guadagni di capitale”.
La Sterlina Inglese ha perso il 50,07% del suo valore verso l’oro negli ultimi 5 anni. L’Euro, nello stesso periodo, ha perso il 43% del suo valore verso il metallo giallo.
La scorsa settimana funzionari della US Mint (Zecca Statunitense) hanno affermato che la domanda di oro e argento da investimento rimane a livelli “senza precedenti” da due mesi a questa parte.
La Zecca Austriaca (Muenze Oesterreich AG) segnala vendite stabili di oro (monete e lingotti) e alcuni funzionari della stessa hanno dichiarato di attendersi ulteriori consolidamenti nelle vendite nei prossimi mesi.
Andrea Lang, Direttore delle vendite presso la Zecca dell’Austria, ha affermato che le “vendite di once d’oro dei primi cinque mesi del 2013 sono pari a quelle dello stesso periodo dell’anno precedente. Ci attendiamo un incremento nei prossimi mesi a causa dei tassi d’interesse, i quali sono praticamente a zero”.
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La Zecca degli USA prevede vendite record di monete in Argento
Le quotazioni dell’argento continuano a sottoperformare nei primi 5 mesi di quest’anno, con un calo del 28% su base annuale. La peggiore performance dal 1984.
Alla fine del 2012 gli investitori si attendevano ritorni positivi dall’argento, sia dal punto di vista della domanda da investimento (monete e lingotti) che a uso industriale (dai pannelli solari alle batterie per autovetture).
L’argento e’ in caduta del 56% rispetto al record riscontrato nell’aprile 2011, quando tocco’ i $49,8044 per oncia. Se invece prendiamo in considerazione le quotazioni degli ultimi cinque anni, a partire dal 2008, l’argento e’ in ascesa del 31,5%. Chi avesse acquistato argento a partire dal 2008 si sarebbe protetto contro i crash azionari e contro l’inflazione monetaria.
Il Fondo Monetario Internazionale prevede che nel caso di ripresa economica globale (3,3% quest’anno e 4% nel 2014, contro il 3,2% del 2012), la domanda di argento per uso industriale potrebbe incrementare notevolmente in consumi.
L’impatto della domanda di argento per uso industriale e’ notevolmente superiore rispetto a quella dell’oro a uso industriale. La componente industriale pesa per il 50% della domanda totale d’argento, rispetto all’esiguo 10% della domanda di oro a uso industriale.
Barclays Plc prevede che la domanda industriale d’argento avra’ un incremento dell’1,7% quest’anno, raggiungendo il picco rispetto ai tre anni precedenti e arrivando a tonnellate 14.625.
Barclays prevede un ulteriore rafforzamento della domanda nel 2014 con un ulteriore scarto positivo del 2,8%. Secondo il Silver Institute Data di Washington, ciascuna autovettura contiene 30 grammi d’argento (quasi un’oncia) e ciascun telefono cellulare 0,25 grammi d’argento.
La scorsa settimana la Zecca degli Stati Uniti ha rilasciato un report con il quale indica che l’anno 2013 potrebbe essere l’anno di vendite record sia per monete d’oro che d’argento da investimento.
La Zecca Austriaca ha venduto 2 milioni di once d’argento nel solo mese di aprile, comparati con gli 8,8 milioni di once del 2012.
Secondo i dati forniti dal sito della Zecca Statunitense (US Mint), a giugno sono state gia’ vendute 1.628.000 once d’argento. A questo ritmo si potrebbe arrivare a un ammontare di 4.651.429 once a fine mese stabilendo il secondo primato per vendite nel 2013 (il record e’ stato stabilito a gennaio) con un aumento del 62,8% rispetto al mese di giugno del 2012.
NOTA: La regolare pubblicazione del Barometro riprendera’ da Sabato 29 Giugno.
5 risposte
Grazie come sempre e complimenti per l’articolo!
E’ molto apprezzata la deviazione verso l’argento, visto che ho investito in oro ma anche in argento!
Avanti cosi!
Grazie.
Alberto
Salve,
prendo spunto dal report per segnalare quanto segue:
venerdi 14 ho acquistato dal mio solito fornitore (un banco metalli accreditato dalla Banca d’Italia) 2 lingottini oro 999,9 argor haereus da 5 grammi cad. al prezzo di … 196, 38 euro l’uno!!!
Significa 39, 27 € al grammo. Venerdi pomeriggio quotava circa 33, 5 €/gr.
A conti fatti lo spread c/o questo venditore è passato dal 1,5-2% dell’anno scorso al 15 % attuale.
Sono abituato a contrattare ma questa volta non c’è stato nulla da fare.
Chiedo: è il caso di cambiare venditore oppure i prezzi del FISICO in generale non sono scesi poi di molto?
Mi piacerebbe conoscere da qualcuno di voi a quali prezzi riesce a spuntare attualmente, e colgo occasione per invogliare ai commenti, anche se, mi rendo conto, le questioni tenciche si prestano poco ad essere commentate.
Buonasera DOMA77, prima di entrare nel dettaglio ti ringrazio per lo spunto e per le ottime osservazioni.
Prima di tutto è vero quello che hai notato, i venditori mettono molto piu’ tempo per “testarsi” sui forti ribassi dei metalli che nel rialzare il prezzo della merce che loro stessi vendono in caso di mercato toro.
Dai forti giorni di ribasso i venditori hanno pian piano elevato lo spread di vendita sui metalli cosi che come hai segnalato tu stesso molte volte si trovano delle offerte con dei delta elevati.
C’è anche da dire però, che non tutti seguono questa strada perchè, e qui entro nel risponderti al secondo quesito, lingotti da 5 grammi si possono trovare a prezzi sicuramente inferiori rispetto a quelli da te segnalati.
Per questo io e Gennaro abbiamo elaborato e da poco rilasciato la Gold Silver Guide, strumento fondamentale per tutti i “metallari” come noi per poter procedere con rapidita’ all’ acquisto di oro ed argento a prezzi sicuramente ottimi nei migliori mercati e rivenditori di moltissimi paesi.
Qui di seguito voglio postarti due prezzi di esempio che potresti trovare su alcuni dei rivenditori che ho selezionato sulla Gold Silver Guide
182 euro qui -> https://suissegold.ch/product.php?productid=22512&cat=294&page=1
179 euro qui -> http://www.gold-silber-muenzen-shop.de/modules.php?warp=artikel&id=82&preview=1
E ti posso assicurare che nella GoldSilverGuide conoscerai altri operatori affidabili e ancora piu’ economici di questi che ti ho postato.
Clicca qui per approfondire i contenuti della GSG:
http://new.deshgold.com/goldsilverguide
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Simone Sestini
Gold & Silver Sales Expert
https://www.deshgold.com
Grazie Simone.
Permettimi solo di fare un appunto:
Suissegold nel caso specifico da te prospettato, a conti fatti non mi pare sia poi tanto conveniente. Se consideriamo le spese di spedizione arriviamo agli stessi prezzi, con l’aggravante che, fino a quando non arriva tra le mani l’oggetto della spedizione, non puoi dire nè di esserne il possessore proprietario, e neppure che l'”oggetto” in questione sia autentico…E non è poco. Inoltre, ma questa è solo il mio parere, la certezza che fili tutto liscio e che arrivi a destinazione il fisico ordinato, difficilmente qualcuno te la da…
Buongiorno Doma,
come ti ho detto quelli sono due esempi tra decine di siti censiti, ce ne sono certamente di migliori.
Suissegold rimane una tra le migliori aziende a livello europeo, passami il termine anche se la Svizzera non fa parte della comunità. La spedizione costa 25 euro ed e’ assicurata.
E’ sempre preferibile acquistare di persona ma, se vogliamo trovare le migliori offerte da professionisti del mestiere e da aziende certificate e serie dovremo spesso rivolgersi fuori dai confini italiani.
La parte del rischio sulla spedizione esiste sempre, è vero, però se ci affidiamo ad esperti professionisti del settore ogni eventuale problema sara’ sempre protetto dalle loro assicurazioni. Comunque sia e’ ev idente che nessuno di noi spera mai di incappare in questi problemi.
Ti auguro una buona giornata.
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Simone Sestini
Gold & Silver Sales Expert