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L’oro ha aperto la settimana a $1.252,10 e ha chiuso a $1.230,70
Al Comex di New York, i contratti futures sull’oro, per consegna gennaio sono quotati a $1.229,90 [/panel]
Resistenze e supporti: Prima resistenza posta a $1.240,00 seconda a $1.252,00. e terza a $1.268,00; primo supporto posto a $1.219,00 secondo a $1.205,00 e terzo a $1.990,00.
Questa settimana abbiamo registrato un’intensa volatilita’ dei prezzi attorno al lingotto (anche se in un canale di oscillazione di prezzi abbastanza ristretto); non risulta, pero’, facile comprenderne e anticiparne l’esatta direzione (rialzista o ribassista).
L’oro ha toccato i $1.251,80 nella giornata di giovedi’, rompendo al rialzo la resistenza della giornata precedente, per poi calare di nuovo venerdi’ sulla scia di dati sul mercato del lavoro USA “migliori del previsto”.
I dati macroeconomici diffusi dai Media Mainstream sono alquanto fuorvianti. Non tengono conto dei dati fondamentali necessari a ogni investitore e risparmiatore; dati necessari per effettuare scelte d’investimento consapevoli.
Cerchiamo di fare un sintetico punto della situazione macroeconomica, in modo tale da aprirci a una visione piu’ ampia del contesto finanziario attuale.
Il Debito Federale degli USA, dal 2008, e’ incrementato di ben 8 trilioni (ottomila miliardi) di dollari.
Nel caso si verificasse un’altra crisi in stile 2008 (o addirittura peggiore, vista l’attuale bolla speculativa sugli indici azionari americani), il Debito Federale potrebbe addirittura raddoppiare in un paio di anni.
Nel dicembre 2011 la BCE e’ intervenuta finanziariamente a sostegno del sistema bancario europeo con il piano LTRO, con il quale ha prestato a tasso agevolato (1%) un miliardo (trilione) di Euro alle banche e istituzioni finanziarie.
Entro il 2014 le banche dovranno restituire i prestiti ricevuto alla BCE.
Ma esse non sono in grado di restituire quei debiti. Il sistema finanziario spagnolo e italiano ne devono restituire almeno 200 miliardi (che non hanno).
Inoltre, le banche europee necessitano di 280 miliardi di Euro per rispettare i requisiti patrimoniali imposti dalla nuove regole di Basilea 3. Il termine per mantenere gli impegni presi con la nuova normativa e’ il 2014.
Vi siete chiesti per quale motivo le banche italiane (ma anche quelle europee) stanno continuando a inondarci di pubblicita’ per farci acquistare i loro bonds?
Perche’ non possiedono quei soldi. La BCE sara’ costretta a prorogare i termini di restituzione del prestito LTRO, oppure a vararne uno ulteriore, pena il collasso del sistema finanziario europeo.
Pertanto, la situazione finanziaria statunitense e quella europea e’ alquanto instabile; entrambe sono pericolosamente fragili.
Il pericolo maggiore deriva, attualmente, dalle pressioni deflazionistiche.
Per quale motivo la deflazione e’ pericolosa per lo stato attuale del sistema finanziario?
Perche’ il calo continuo della produzione industriale (cosi’ come la deflazione salariale) contrae il PIL; la contrazione del PIL causa il fallimento su larga scala di industrie e imprese; incrementa il tasso di disoccupazione; cala il gettito fiscale (e per converso aumenta la pressione fiscale); il debito (da parte di tutti i soggetti) aumenta esponenzialmente, invece che diminuire.
Pertanto, l’effetto della pressione deflazionistica e’ quello di esasperare il tasso d’indebitamento di imprese, consumatori e Stato nei confronti del sistema finanziario.
Essi non sono piu’ in grado di ripagare i propri debiti. Di conseguenza, il sistema finanziario non puo’ che implodere.
L’attuale situazione finanziaria europea (ma in parte anche quella statunitense) e’ proprio riconducibile a una grave crisi deflazionistica.
Storicamente, quando un intero sistema economico, politico, sociale e finanziario e’ altamente indebitato, si esce da questa situazione tramite l’aumento indiscriminato del tasso inflazionistico.
Non e’ mai accaduto, che i sistemi di cui sopra, siano riusciti a fuoriuscire da livelli immensi di indebitamento tramite la deflazione.
Ecco perche’ BCE, FED e tutte le altre banche centrali Occidentali (nonche’ quella giapponese, e perfino quella cinese) saranno costrette ad ampliare l’espansione monetaria; ma a ritmi molto piu’ elevati di quelli attuali.
Questo causera’ il collasso di tutti i valori di tutte le valute mondiali; storicamente, come dicevamo, si esce dal debito “distruggendolo” e inibendolo tramite la svalutazione.
LA CINA ASSORBE DA SOLA IL 75% DELLA PRODUZIONE MONDIALE DI ORO
Le importazioni di oro da Hong Kong, in direzione Cina, toccheranno le 1000 tonnellate di metallo giallo, quest’anno (grafico sotto).
La Cina importa presso altre localita’ portuali differenti da Hong Kong altre (circa) 1000 tonnellate di oro, per un totale annuale che si avvicina alle 2000 tonnellate annue.
Tenendo presente che la produzione/estrazione mondiale di oro annuale e’ pari a 2.700 tonnellate annue, LA CINA NE ASSORBE DA SOLA, ALMENO IL 75%.
LA FINE DELL’ERA DEL PETRODOLLARO E DELL’ACCUMULO DI RISERVA VALUTARIE IN DOLLARI DA PARTE DELLA CINA
Il 15 agosto 1971, il Presidente statunitense, Richard Nixon, recise definitivamente la convertibilita’ del dollaro americano in oro.
Da quel momento, tutte le valute mondiali potevano essere considerate come i denari del gioco di monopoli (pura carta straccia, senza alcun “valore” sottostante, tranne la fiducia da parte degli utlizzatori negli Emittenti credito e cartamoneta).
Ma gli USA, in realta’, in assenza dell’asset oro che conferisse valore al dollaro, “agganciarono” il biglietto verde al “petrolio”.
“Agganciando” il valore dollaro al petrolio, gli USA si assicuravano una continua richiesta della propria valuta da parte di tutte le altre nazioni a livello mondiale, in quanto la maggiore materia prima utilizzata era ed e’ il petrolio.
Quindi il petrolio “sosteneva” indirettamente il valore del dollaro. Nacque l’era del “Petrodollaro”.
Ma quest’era sta per terminare. La Cina ha annunciato che il mercato a termine (futures) di Shangai, lo Shangai Futures Exchange, quotera’ i prezzi del petrolio (a termine – quindi “futures”) in yuan cinesi.
La mossa ha lo scopo di dare alla nazione, il piu’ grande consumatore di energia al mondo, il potere di determinare i prezzi dell’oro nero nel mercato mondiale petrolifero.
Lo Shangai Futures Exchange ha lanciato una nuova societa’ (la Shangai International Energy Exchange) che operera’ ufficialmente nel grande mercato ufficiale dei contratti energetici.
La notizia (sottovalutata dai Media Mainstream) e’ di valore epocale.
Di fatto la Cina segna il primo passo verso l’abbandono del “Petrodollaro”.
La Banca Popolare di Cina ha anche annunciato che il paese non ha piu’ intenzione di accumulare ulteriori riserve in dollari americani.
Inoltre, dobbiamo rilevare un’altra importante notizia.
Per anni la Cina ha accumulato riserve valutarie espresse nel biglietto verde (per circa 3.660 miliardi di dollari).
Ma ora ha dichiarato di non voler piu’ puntellare il dollaro americano, quindi evitando di accumulare ulteriori riserve in dollari.
In sostanza rileviamo due eventi epocali; l’inizio della fine del dominio del Petrodollaro e l’inizio della fine dell’illimitato accumulo (e pertanto richiesta) di dollari americani da parte del maggior creditore degli USA, la Cina.
Le conseguenze: l’inizio della fine dello status di riserva valutaria mondiale del biglietto verde.
Che non potra’ che ripercuotersi positivamente sul prezzo del metallo giallo, data la correlazione inversa tra lingotto e dollaro USA.
8 risposte
Buongiorno, mi si consentira’ un’affermazione che vuol essere costruttiva per invitarvi a migliorare. Voi riportate “La mossa ha lo scopo di dare alla nazione, il piu’ grande consumatore di energia al mondo, il potere di determinare i prezzi dell’oro nero nel mercato mondiale petrolifero” ora sul sito della EIA (quindi non baubaumiciomicio) appare al link http://www.eia.gov/countries/index.cfm?view=consumption che il consumo di petrolio sia di 10.3 milioni di barili al giorno per la Cina e BEN 18.6 per gli Usa (quasi il doppio).
Sul natural gas vedetevi questo http://www.eia.gov/forecasts/aeo/er/pdf/0383er(2013).pdf
A pagina 16 vi è il consumo di natural gas. Noterete che la crisi del 2008 l’ha ben poco intaccato. Dubito quindi che dal 2008 in poi la Cina abbia superato gli Usa. Poiché fossero calati loro e cresciuto esponenzialmente la Cina poteva esservi il dubbio, ma prendendo il petrolio come sopra e sommando il consumo del NG che si è mantenuto stabile direi che è impossibile affermare che la Cina consuma di piu’ degli Usa.
Inoltre “Nel caso si verificasse un’altra crisi in stile 2008 (o addirittura peggiore, vista l’attuale bolla speculativa sugli indici azionari americani), il Debito Federale potrebbe addirittura raddoppiare in un paio di anni.” Quindi voi assumete un deficit di bilancio (che andra’ a sommarsi al vecchio debito anche se poi l’equazione deficit debito andrebbe specificata meglio ma non ho tempo e la trovate in qualsiasi manuale di economia oppure sul sito del Prof. Bagnai) del 40% del Pil per due ani consecutivi….complimenti!!.
Un consiglio da amico. Nello studio dei mercati e nel presentare analisi partite da zero. Nel senso non abbiate un’idea macroeconomica già fatta dentro di voi. Guardate solo il grafico oggettivamente. Altrimenti fate come certi siti che hanno una politica di marketing sposano un’idea e fino alla fine la sostengono anche davanti all’evidenza che poi non è andata così. Ovviamente poi se non vanno le cose così tali siti campano mille scuse, glissano e formulano subito nuove previsioni, etc. SEcondo me, occorre agire con massima obbiettivita’ e ammettere anche i propri sbagli. Alla lunga sicuramente paga. Insomma fate piu’ gli analisti e meno i tifosi. ciaoooooo.
Caro Bullfin,
ti rispondo “costruttivamente”, come del resto tu mi fai notare che la tua critica e’ “costruttiva”. E sia.
Hai ragione in un paio di cose (nella forma, ma non nella sostanza); ovvero nel fatto che, utilizzo la scrittura veloce nel redigere il report, perche’ i miei tempi di lavoro sono stretti.
E in alcuni casi, scrivendo velocemente, posso incorrere in alcuni malintesi, ma che non inficiano, che non negano la validita’ di quanto scrivo.
Vengo al dunque. Primo refuso (o errore tipografico, chiamalo come meglio ti aggrada). E’ vero che la Cina non e’ il primo consumatore mondiale di petrolio.
L’errore sta nel non aver specificato che, non e’ la Cina il primo consumatore di oro nero, ma la MACROAREA ASIATICA (di cui la Cina fa parte), la prima consumatrice mondiale di petrolio.
Leggi il link di cui sotto:
http://economiafinita.com/2013/09/19/i-paesi-asiatici-sono-i-maggiori-consumatori-al-mondo-di-petrolio/
E’ corretto che tu segnali l’errore: ma l’assunto di base del mio concetto rimane invariato.
Tanto piu’ che la IEA (Non Miciomicio bau bau come tu affermi) dichiara che la CINA e’ la maggior CONSUMATRICE DI ENERGIA?
Leggi il link di cui sotto:
http://www.zeroemission.eu/portal/news/topic/Energia/id/10069/Iea-conferma-Cina-maggiore-consumatore-al-mondo
Vogliamo giocare a fare i sofisti e quindi a disquisire su cosa significa maggiore consumo di petrolio oppure di energia?
Il concetto di fondo e’ che i paesi della MacroArea Asiatica (di cui la CINA e’ ormai nazione dominante, o quasi) hanno gia’ superato l’Occidente nei consumi di petrolio ed energia.
Il trend e’ questo ed e’ ovvio che la Cina, tenti di quotare l’oro nero in yuan, scalzando la signoria del dollaro.
Ho gia’ scritto vari articoli riguardo l’internazionalizzazione delle Yuan come valuta globale; con questo non sto affermando che essa sara’ la valuta del futuro, molte sono le nubi che oscurano lo yuan (approfondiro’ in un altro report).
Ma e’ innegabile che la Cina stia facendo di tutto per rimuovere il potere contrattuale del biglietto verde. I tempi sono medio-lunghi, del resto, e’ il primo creditore degli USA; non possiamo credere che il maggiore creditore desideri una svalutazione incontrollata della moneta del principale debitore…..
Per quanto riguarda il debito federale USA: e’ deficit federale, un errore di battitura. Mi scuso con i lettori.
Vedi, noi non siamo partigiani dell’investimento in preziosi. Riteniamo che i nostri studi ci indichino che, nella fase attuale, i migliori assets da detenere siano oro e argento fisici.
E’ una prospettiva “pratica” non ideologica. Come dice Michael Maloney “in fondo l’oro e’ un pezzo di metallo giallo…….ma lo detengo perche’ e’ una riserva di valore, non per il pezzo di metallo in se’…….”.
Come vedi, non siamo “tifosi” di nessun asset finanziario particolare.
Se tu, secondo i tuoi studi, non ritieni che quanto noi esponiamo possa avere un qualche valore per i tuoi risparmi, sei liberissimo di investire altrove, nessuno ti obbliga a leggere i nostri reports, tantomeno di investire in preziosi.
Ciao
Riccardo G.
Analyst & Research
https://www.deshgold.com
Io resto fiducioso che il gold tenga il livello dell’average marginal cash cost. E’ una bella scommessa, questa. Se lo sfonda andrà contro la storia e potremo considerare la FED e le bullions bank alla stregua di Dio. Giù in ginocchio peccatori!! … voi che dubitate della nostra buona fede quando generosamente alleviamo la sofferenza delle banche! Noi che dal 1913 abbiamo fatto il vostro bene … ingrati che non siete altro!
Con in mente un brano di Scialpi dal telefim di Derrick “Emilio Caprese è in città” vi saluto citandone le parole: “Sentimento che mi brucia… questo fiore trascurato che non vuole metter sù le spine ancora velenoso come ortica … come droga… non si spegne questo fuoco ormai … mai … mai… brucia.. brucia… tutto accenderà .. riderà…”
Cantatelo con me: http://www.youtube.com/watch?v=oSxoJJ_qccg
Buonasera a tutti,
Segnalo:
http://www.mazzieroresearch.com/2013-un-anno-da-dimenticare-per-oro-e-argento/
Letto. Una considerazione per il 2014: http://www.safehaven.com/article/32068/2014-gold-up-70-or-us-equities-down-40.
Ciao Rick, ti ringrazio per l’approfondimento. Potro’ anche sbagliarmi, ma la conoscenza nasce dallo studio e dal dialogo. Se ti ho fatto notare delle cose è perché poi spero che o vengano confermate le mie tesi oppure smentite e si porti le pezze giustificative. In azienda è fondamentale questo anche se spesso succede il contrario per profondo narcisismo ed egoismo. Lo Yesman è deleterio, chi invece pone osservazioni, critiche costruttive dovrebbe avere la massima considerazione. La stessa cosa ho fatto qui con voi o almeno penso di averlo fatto. Ora questo sito mi piace perché 1) lascia parlare anche il dissenso, 2) siete sempre molto educati, 3) avete un approccio ai mercati che mi piace e cosa fondamentale lo rendete accessibile anche a chi non ha una cultura in tale senso oppure usa mezzi non congrui (ottimo infatti l’articolo di mesi addietro di Gennaro in cui evidenziava un TG nazionale che dava un’indicazione completamente errata). Tutto qui. Qualora fossi tedioso basta mandarmi una mail (che avete) e sapete che da lì non intervengo piu’. Ovviamente se leggo e noto cose interessanti (visto che c’è già chi vi elogia) evito di intervenire e farvi i complimenti, ma sapete che avete la mia approvazione. Sul fatto di scrivere di corsa hai solamente la mia comprensione :). Saluti.
Ciao Bullfin, come politica di Deshgold riteniamo proprio, come da te sottolineato, che la condivisione di pareri anche contrastanti se espressi con rispetto portino alla crescita di tutti. Quindi non vediamo il motivo di cancellare o invitare utenti a non postare nei commenti. Non abbiamo mai cambiato il nostro punto di vista poichè a nostro avviso il quadro generale non ha mai dato segni di variazione che potrebbero indicarci un chiaro cambio di strategia, anzi semmai ci sta confermando quanto previsto. Sulle analisi ti posso assicurare che il team di Deshgold lavora tutti i santi giorni con la massima serietà ben consci che dall’altra parte del video ci sono persone che seguono le indicazioni che forniamo sul portale e nelle aree riservate non solo a parole ma anche con i propri sudati risparmi. Proprio per questo puntiamo sulla formazione per far si che ogni singolo lettore possa crescere con noi ed essere libero di scegliere come investire anche in modo non conforme al comun pensare se lo ritiene valido ma sempre con l’attenzione ed il metodo che l’investimento richiedono. Quindi ben vengano i consigli, i suggerimenti e le precisazioni che in fondo ci ricordano che non ci si può mai distrarre se si vuol dare il meglio.
Luca Zenatti
Help Desk Director
https://www.deshgold.com
Ciao Bullfin,
niente di personale nella mia risposta di ieri. E’ evidente che la “forma” di un testo e’ fondamentale per la comprensione dello stesso, ma ritengo che la “sostanza”, il “contenuto” lo sia ancora di piu’.
Come ti dicevo, i miei tempi di scrittura sono veramente brevi e puo’ scapparci l’errore formale; non v’e’ problema farlo notare, anzi.
La “sostanza” e’ che cerchiamo di studiare i “trends” economici per cercare di anticiparne la direzione. I nostri studi, le nostre analisi, tendono alla comprensione di queste tendenze globali, approfondendo i dati economici e statistici.
Per questo, mi premeva anche sottolineare nella mia risposta, che non siamo “tifosi” di alcun assets finanziario particolare; in quel caso le nostre analisi sarebbero compromesse da preconcetti, invece puntiamo a essere “impersonali” proprio per fornire a voi lettori, informazioni non “bonificate” da alcuna opinione soggettiva e interessata.
L’esercizio della critica non e’ mai stato messo in dubbio da questo sito; ben vengano commenti valutativi anche contrari alle nostre tesi che ci aiutino a migliorare; purche’ non siano tendenziosi o inutilmente cavillosi (non mi sto rivolgendo a te, ma in generale).
Ciao a presto
Riccardo G.
Analyst & Research
https://www.deshgold.com