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La quotazione dell’oro ha aperto la settimana a $ 1.590 e ha chiuso a $ 1.584. [/panel]
Ridotti volumi degli scambi hanno caratterizzato la sessione (come da tendenza stagionale). La quotazione dell’oro è rimbalzata all’interno dello stretto corridoio compreso tra i $ 1.563 e i $1.590 l’oncia. Tecnicamente si può definire una sessione di “range bound” ovvero una tornata rimbalzista entro un angusto canale di quotazioni.
Nel fine settimana si sono manifestate forti tensioni sulle Borse e sull’Euro in particolare; l’epicentro della crisi è il sistema spagnolo. Non è bastato il piano di salvataggio da 100 miliardi di Euro varato dall’Eurogruppo in favore del sistema finanziario spagnolo; vi sarebbero alcune regioni della Spagna sull’orlo dell’insolvenza. Questo ha scatenato il panico tra gli operatori che hanno venduto titoli di stato spagnoli e italiani e lo spread BUND-BTP e BUND-BONOS è salito a 500 per il decennale italiano e di ben 600 punti per lo spagnolo.
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L’audizione del Presidente della FED Ben Bernanke alla commissione bancaria del Senato USA
Il focus degli operatori, questa settimana, si è concentrato sulle parole del Presidente della Fed, Ben Bernanke, rilasciate davanti alla commissione bancaria del Senato.
Bernanke ha riferito che la crisi dell’Eurozona e’ un grosso fattore di rischio per l’economia americana, che i mercati finanziari restano sotto stress significativo, che per quanto concerne gli USA la crescita è anemica, la disoccupazione alta e strutturale, gli indici di fiducia delle famiglie, imprese e consumatori in netto declino e che la possibilità di un ulteriore peggioramento della situazione in Europa si rifletterà anche negli USA.
Bernanke ha anche reiterato che la Fed si preparerà a ulteriori stimoli monetari, ma non ha indicato date precise per la messa in atto di ulteriori “quantitative easing” ovvero di un terzo QE3.
Il deterioramento in corso dell’economia USA potrebbe spingere seriamente i membri del Comitato Direttivo della FED (il FOMC) a varare un terzo programma di riacquisto bond. Operatori finanziari interpellati dalle agenzie di stampa, si dicono sicuri che ad ogni modo, il 31 luglio data della prossima riunione del FOMC, la FED imitera’ la BCE abbassando a zero il tasso che offre alle istituzioni bancarie sui depositi (tasso overnight), pertanto in questo modo incoraggerebbe le banche a spingere sull’offerta di moneta da rimettere nel ciclo economico, il che costituirebbe un’altra modalita’ per incrementare una politica monetaria espansiva.
Alcuni altri operatori affermano che un altro round di QE3 sara’ inevitabile e che sara’ messo in campo alla seconda riunione del FOMC prevista per il 12 e 13 settembre. Cio’ per il fatto che, successivamente, si entrera’ nel vivo della Campagna per le Elezioni Presidenziali e Bernanke sembra essere stretto tra due fuochi.
Non desidera essere attaccato dai Democratici come ” falco intransigente” ma teme le critiche dei Repubblicani che potrebbero accusarlo di tirare la volata agli avversari. Le condizioni fondamentali rialziste per l’oro, a causa della forte incertezza sui nodi dell’economia USA e globale, rimangono tuttora inalterate.
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La Cina mira a diventare il maggiore centro finanziario mondiale per il trading del metallo giallo
Il Wall Street Journal, ha pubblicato un report nel quale si evidenzia la volonta’ della Cina di diventare (nel medio – lungo termine) il maggiore centro finanziario mondiale per il trading dell’oro.
La Cina e’ attualmente il maggior consumatore e produttore mondiale di oro e nutre l’aspirazione a creare un centro per le compravendite di oro fisico e finanziario in grado di competere con i mercati di New York e soprattutto con il London Bullion Market (tuttora il più importante centro finanziario per il trading sul metallo giallo).
La Cina, da tempo ambisce ad acquisire riserve d’oro in tale quantita’ da poter raggiungere e superare le riserve di metallo giallo detenute dagli Stati Uniti, al fine di tramutare lo Yuan in una nuova valuta di riserva globale, pari al dollaro americano. Il paese del Grande Drago e’ gia’ la quinta nazione con le maggiori riserve di oro a livello mondiale, dopo gli Stati Uniti, la Germania, la Francia e l’Italia.
Diventare il più grande centro finanziario mondiale per gli scambi dell’oro, significa divenire un centro di potere economico in grado di influenzare i prezzi delle materie prime di tutto il pianeta.
L’Agenzia Reuters conferma che se la Cina diventasse il maggiore centro per il trading dell’oro “diventerebbe in grado di stabilire i prezzi di tutte le merci a livello globale“. La Reuters inoltre riporta che Pechino sta abbattendo ogni restrizione e vincolo al trading finanziario sulle materie prime, eliminando rigide barriere inerenti i controlli sui capitali.
Queste nuove norme farebbero parte di una riforma totale dei mercati delle materie prime (focalizzati per ora sui metalli preziosi), che dovrebbero essere in grado di creare le condizioni per un vasto mercato interbancario per la compravendita di ogni tipo di commodities. Lo Shangai Gold Exchange ha già recepito queste nuove regolamentazioni, implementandole nel proprio mercato di preziosi quotati a livello “spot”, “forward” e con contratti “swap” sui vari preziosi (oro, argento, platino, palladio).
Fino ad oggi, consumatori, produttori e investitori potevano solo trattare contratti derivati “spot” e “futures” in oro e argento, al Shangai Gold Exchange e al Shangai Futures Exchanges. Investitori come le Banche, non avevano l’autorizzazione a trattare metalli preziosi presso questi due centri finanziari.
Con l’applicazione delle nuove normative, entro il 31 agosto di quest’anno, le Autorita’ cinesi lanceranno un nuovo “mercato interbancario” (Interbank Gold Trading) che iniziera’ a trattare i contratti di compravendita dell’oro coinvolgendo anche le istituzioni finanziarie (banche) prima escluse da questo commercio.
Il mercato in questione e’ stato ideato e sviluppato dallo Shangai Gold Exchange e dalla China Foreign Exchange Trading System, una sussidiaria della Banca Centrale che tratta le quotazioni delle valute mondiali. Come dicevamo, l’oro sara’ la prima materia prima del nuovo mercato interbancario. Le banche diventeranno dei “market makers” del metallo giallo, che tratteranno in una prima fase direttamente sul mercato parallelo “over-the-counter” che successivamente si congiungera’ con quello ufficiale del Shangai Gold Exchange.
In questo modo le Autorita’ mirano a sviluppare un sofisticato sistema finanziario in grado di stabilire e influenzare, sul medio – lungo termine, i prezzi di tutte le commodities mondiali. La concorrenza della Cina alle piattaforme finanziarie mondiali delle materie prime dominate da Europa e USA e’ solo all’inizio.
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Il Guru Marc Faber: la quotazione dell’oro è ampiamente sottovalutata
Marc Faber, autore della famosa newsletter finanziaria mensile The Gloom Boom & Doom Report, in un’intervista rilasciata alla CNBC ha lanciato l’allarme agli investitori circa i titoli di Stato del Governo USA e sulla quotazione del dollaro.
Secondo Faber (quelle che seguono sono le sue parole):
“oggi gli investitori hanno una visuale irrazionale e distorta; sia i titoli di Stato USA (T-BOND) che le quotazioni del dollaro nei confronti delle altre valute, sono entrambe sopravvalutate e in condizioni assurde di ipercomperato. Oltretutto i titoli di Stato americani rendono uno striminzito 1,5% contro un’inflazione reale di oltre il 5%. L’oro, paradossalmente, vede una quotazione sottovalutata rispetto alla reale situazione economico-finanziaria e alle sue prospettive”.
Faber e’ assolutamente negativo per quanto riguarda la situazione globale di lungo termine e ha messo in guardia gli investitori dai rischi di una sovra-esposizione finanziaria nei confronti dei titoli sovrani USA e dal dollaro americano.
Faber ha anche affermato che una grave crisi globale e’ in atto ed e’ nella direzione di una “tempesta perfetta” che distruggera’ in modo massiccio “ricchezza reale”. Secondo Faber anche i Super-ricchi non ne saranno esentati; potrebbero arrivare a perdere meta’ dei loro averi.
Faber afferma che queste sue previsioni accadranno a seguito di un’alta inflazione e di un collasso del mercato del credito. Il “breaking point” potrebbe avvenire entro il 2014, forse anche qualche anno dopo, ma il mondo si sta dirigendo verso una grandissima crisi globale. La crisi, sempre secondo Faber, sara’ causata dalle politiche ultra-espansive della FED a cui non ha fatto seguito alcuna ripresa dei fattori produttivi e dai continui salvataggi che la Banca Centrale effettua nei confronti di istituizioni finanziarie completamente decotte.
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Mercato Toro secolare per l’oro – passato, presente e futuro: approfondimento di Michael J. Kosares
Michael J. Kosares, autore del libro “l’ABC dell’investimento in oro: come costruire la propria ricchezza e conservarla con il metallo giallo”, ha scritto un report speciale che sottoponiamo ai nostri lettori per dare sostanza e costrutto alla diffusa tesi che le quotazioni dell’oro siano all’interno di uno spettacolare ciclo rialzista di lunghissimo periodo. Vi lasciamo alla sua lettura.
“Secondo il sito internet Investopedia, un mercato toro di lunghissimo periodo per qualsivoglia asset preso in considerazione, e’ determinato da forze simultanee e complementari che possono coesistere per molti anni, causando il rialzo di una quotazione di un investimento o di classi d’investimento; questo fenomeno avviene per lassi temporali estremamente prolungati.
In un mercato toro “secolare”, il particolare “sentiment” degli investitori li conduce ad essere acquirenti dell’asset rialzista, piuttosto che venditori dello stesso. I mercati rialzisti di lungo periodo sono determinati da circostanze globali, non strettamente nazionali o locali; ovvero da condizioni planetarie concomitanti che accadono quindi su larga scala.
Per esempio, possono concorrere a formare questo tipo di mercato, guerre, aumento demografico, determinate politiche governative o economiche, disastri naturali o trends socio-economici e finanziari globali singolarmente favorevoli. Un mercato toro di ampio ciclo rialzista consiste anche di inversioni di tendenze anche violente al suo interno, ma che, nonostante cio’, non cambiano la direzione de trend rialzista e il valore dell’asset coinvolto. Per esempio, molti economisti sono concordi nel sostenere che il mercato azionario statunitense si sia trovato all’interno di un buon mercato ultra-rialzista tra il 1980 e il 2000, sebbene sia incappato nel terribile crash dell’ottobre 1987, ovvero all’interno dell’arco temporale del mercato azionario rialzista.
Nel 1980 il Dow Jones Industrial Average inizio’ il proprio mercato toro a 760 punti per terminare venti anni più tardi a 11.723 punti, incrementando di oltre 15 volte il proprio valore. Se facessimo il paragone con il mercato dell’oro, tra il 1971 e il 1980 il valore del mercato giallo si moltiplicò per 25 volte da un minimo di $35 aun massimo di $ 850 per oncia.
Un altro paragone con la fase attuale; se l’oro dovesse moltiplicare 25 volte il suo minimo del 2001, arriveremmo a un valore di $ 6.500 per oncia.
I mercati toro rialzisti di lungo periodo, si muovono e si suddividono in tre distinte fasi. La prima potrebbe essere definita di “accumulo iniziale“, la seconda di “partecipazione di massa” e la terza di “eccesso“.
L’inizio del mercato rialzista combacia con il minimo della quotazione storica dell’asset preso in considerazione. Per l’oro fu l’anno del 2001. La prima fase termino’ nel 2006 con una quotazione a oltre $ 500 per oncia. La seconda fase inizio’ sempre nel 2006 e combacia con la fase attuale.
Sempre secondo Investopedia, la fase di “partecipazione di massa” e’ la piu’ lunga in assoluto delle tre fasi ed e’ alimentata da forte domanda dell’asset da parte sia di privati risparmiatori che di investitori istituzionali. Secondo i dati del World Gold Council, le Banche Centrali, dopo un decennio di forti vendite del metallo giallo, sono diventate acquirenti nette dello stesso, un significativo cambio di passo nel gioco della domanda e offerta.
L’oro non è semplicemente un veicolo per gli investimenti. E’ invece una forma di assicurazione sulla propria ricchezza.
Il metallo giallo e’ anche una forma di denaro a cui gli investitori-risparmiatori ricorrono per affrontare gravi incertezze finanziarie, economiche e geo-politiche; molti possessori e acquirenti di oro lo apprezzano e lo detengono per incrementare la propria ricchezza inter-generazionale, pertanto per periodi di tempo lunghissimi.
Le Banche Centrali e altri fondi d’investimento ne fanno incetta per difendere le proprie riserve valutarie dalla svalutazione delle monete “fiat” oppure per diversificare il proprio portafoglio investimenti. Questo ci suggerisce che investitori, risparmiatori e Banche Centrali possono scegliere di acquistare oro fisico per fare fronte a problemi economici ciclici di lungo periodo e pertanto detenerlo per un tempo altrettanto lungo.
In un recente saggio, James Rickards, l’autore del libro “Guerra delle valute”, esplora le caratteristiche di quello che definisce “denaro di lunga data” – ovvero la ricchezza delle dinastie, a partire da trecento anni a questa parte. Rickards ha scoperto, vi lascio alle sue parole che “il denaro di lunga data ovvero la ricchezza dinastica, questa particolare forma di prosperita’ e’ sopravvissuta ai cicli economici, alle guerre, alle invasioni, ai collassi degli imperi, alle rivoluzioni, ai disastri naturali. Riuscire a persistere attraverso secoli e contro condizioni politiche, economiche e naturali avverse; per fare cio’ non basta una normale educazione finanziaria. Ci vuole una visione e una prospettiva a largo raggio e di lunga vista, entrambe infuse con uno spiccato senso della storia e un approccio sempre positivo a eventi sfavorevoli che potrebbero realizzarsi.
Rickards prosegue e ci svela la formula di questa particolare forma di ricchezza tramandata da secoli intatta. La regola fondamentale per queste famiglie si riduce a una frase: “un terzo, un terzo e un terzo, ovvero un terzo in proprieta’ terriere, un terzo in oro e un terzo in opere d’arte.
La cosa che sorprende e’ l’assenza di investimenti in azioni, obbligazioni e titoli di debito; non che questi assets non debbano essere considerati in un portafoglio finanziario contemporaneo, ma quello che ci deve fare riflettere e’ il fatto che l’oro, il metallo giallo, non deve essere ignorato come forma di costruzione e preservazione della propria ricchezza.” A fronte di questo dato storico sulla conservazione della ricchezza tramandata da secoli, concludo dicendo che anche se attualmente l’oro sia all’interno di un ciclo rialzista secolare, è assolutamente cosa di secondaria considerazione.
Michael J. Kosaresh
4 risposte
Ciao Gennaro,
volevo sapere cosa pensi di questo articolo: http://www.metalli-preziosi.it/oro-prezzo-oro/546-prezzo-oro-
Grazie
Ciao Marco.
A mio modo di vedere il ribasso partito sul prezzo dell’Oro da Settembre 2011 e’ una fase di calma apparente. Mi aspetto, fra non molto, una ripartenza esplosiva nel prezzo del metallo.
Nello specifico credo che fine 2012 e inizio 2013 potranno essere periodi molto fertili per rivedere forti rialzi dell’Oro.
Ciao Gennaro,
tu che sei un esperto in materia, mi sapresti dire tutte le monete coniate in ag 999, di tutti gli stati?
Vivi complimenti per quanto stai facendo: lo apprezzo moltissimo.
Grazie. Cari saluti,
Roberto
la foglia d’acero canadese è la più pura (99,99%) ma è difficoltoso venderla al di fuori del Canada.
La sterlina inglese e il Krugerrand sudafricano nonostante abbiano un grado di purezza inferiore (91,67%) sono ben accette in qualsiasi nazione del mondo, e hanno un mercato liquidissimo. Da preferire SICURAMENTE anche se con grado di purezza inferiore.