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L’oro ha aperto la settimana a $1.229,00 e chiuso a $1.237,70.
Al Comex di New York, i contratti futures per consegna dicembre sono quotati a $1.238,40.
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Nelle ultime sessioni di trading settimanale l’oro si e’ riportato vicino al livello chiave posto a $1.245,00 che si e’ dimostrata essere una salda soglia di resistenza dura da perforare.
Il lingotto guadagna il 5% rispetto ai recenti cali di quattordici giorni fa, quando tocco’ i minimi sotto il supporto posto a $1.200,00.
Dopo i forti cali dei mercati azionari e i rialzi degli spreads obbligazionari da parte dei paesi “periferici” dell’Eurozona, l’oro ha tratto beneficio dal suo status di “bene rifugio” agendo come strumento di copertura all’interno dei portafogli d’investimento dei fondi globali.
Successivamente al minimo toccato due settimane or sono, il lingotto sembra che abbia toccato la parte inferiore delle sue quotazioni fuoriuscendo dalla parte inferiore del canale posto sotto il supporto a $1.200,00.
Nel breve termine l’oro deve essere in grado di testare e reggere quota $1.245,00 per balzare verso l’ulteriore livello chiave di resistenza posto a $1.275,00.
Gli indicatori tecnici MACD e RSI sembrano aver virato verso l’alto, segnale positivo che preluderebbe a ulteriori rialzi delle quotazioni, anche se per riprendere un deciso percorso rialzista, il lingotto ha ancora molta strada da fare (grafico sotto, clicca per ingrandire).
Analisi sul medio termine: le quotazioni dell’oro sono strettamente correlate con quelle del petrolio. Queste ultime sono rimaste schiacciate verso i minimi da tre mesi per tutta la settimana, salvo un rimbalzo temporaneo nella giornata di venerdi.
Ritengo che, fino a quando il petrolio non fuoriuscira’ dai minimi fatti registrare nelle ultime sessioni di trading, il rimbalzo rialzista dell’oro rimarra’ confinato entro la resistenza superiore posta, come gia’ scritto, a quota $1.275,00.
E’ pertanto evidente che il rialzo del prezzo dell’oro di questa settimana non e’ preludio immediato di lievitazione del mercato delle materie prime. Nella sessione di trading settimanale, l’oro, per gli investitori internazionali, ha rappresentato la cosiddetta “fuga verso la qualita’”.
Per intravedere un vero trend rialzista del lingotto dovremo attendere un deciso rialzo del prezzo del petrolio (che prelude a un rialzo del settore delle commodities) che l’oro anticipera’ grazie al suo ruolo di indicatore anticipatore.
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L’ECONOMIA MONDIALE COLLASSA SOTTO UNA MOLTITUTIDINE DI EMERGENZE
L’euforia rialzista che aveva caratterizzato i mercati azionari dal 2009 a oggi sembra aver lasciato il posto alle “vendite da panico” con cali generalizzati di alcuni punti percentuali.
Finita l’era della “liquidita’ facile” da parte della FED, il rally azionario si e’ rivelato essere per cio’ che e’: pura e semplice speculazione, senza alcun aggancio all’economia reale.
Dai un’occhiata al grafico qui sotto (clicca per ingrandire): guarda come l’indice azionario USA procede parallelamente all’espansione di bilancio delle riserve monetarie della FED.
L’economia reale collassa sotto il peso di una moltitudine di emergenze: l’epidemia del virus Ebola, il peso del debito mondiale, la bassa crescita, l’instabilita’ politica in Medio Oriente e Ucraina.
La vera questione e’ che – dalla crisi del 2007-2008 – non vi e’ stata alcuna ripresa dell’economia reale ma solo l’illusione della “crescita” creata da mercati azionari drogati dall’ingente liquidita’.
La pandemia Ebola rischia di paralizzare il commercio mondiale (nell’eventualita’ che i Governi decidano di limitare la libera circolazione di merci e persone).
Il debito mondiale e’ arrivato a picchi da soglie di rischio. Unito alla bassa crescita economica globale, questo potrebbe divampare nel default globale causa insolvenza.
E pesa lo scenario geopolitico in Ucraina e Medio Oriente.
I livelli di debito pubblico e privato, come abbiamo gia’ documentato, sono insostenibili in ogni regione del pianeta. Per non parlare del debito bancario mondiale.
La vera questione attuale e’ proprio questa: come fronteggiare il degrado crescente del debito globale.
Questa enorme mole di debito, risalente ad almeno quarant’anni a questa parte, non potra’ piu’ essere ripagato, ne’ estinto tramite riforme fiscali. Questo debito sara’ domato solo tramite l’innesco del meccanismo inflattivo.
La Storia ci insegna che altissimi livelli di debito minano l’economia reale, rendendo il debito impagabile.
Solo l’erosione inflazionistica consente la distruzione nominale del valore del debito: la Storia ci indica che, al termine di ogni ciclo inflazionistico, l’entita’ del Debito e’ intaccata e la societa’ puo’ evolvere di nuovo grazie al varo di un nuovo sistema monetario.
E’ lo scenario che ci troveremo di fronte i prossimi anni. Tutti noi dovremo passare obbligatoriamente per questo stadio evolutivo.
“There is no easy way out“: non c’e’ via d’uscita alternativa.
Ritengo che l’attuale fase disinflazionistica e di bassa crescita globale sia una fase che l’umanita’ debba attraversare prima del prossimo stadio inflazionistico (in alcune fasi anche iper-inflazionstico) che portera’ il pianeta verso il varo di un nuovo sistema valutario globale.
Per concludere: nei prossimi mesi le Banche Centrali provvederanno a programmare altri possenti stimoli monetari nella speranza di rimettere in moto l’economia e inflazionare i livelli di debito globali. La conseguenza primaria a medio-lungo termine sara’ il definitivo superamento (e distruzione) dell’attuale assetto monetario mondiale.
Non sono in grado di dirti quando questo terminera’. Potrebbe essere una questione di anni, ma di una cosa sono certo: esso finira’ – come sono finiti, del resto, tutti i sistemi monetari precedenti – crollati sotto il peso dei propri debiti economici e della svalutazione monetaria.
E’ importante che tu sappia riconoscere che viviamo tempi di emergenza. L’uomo non riconosce volentieri cio’ che accade intorno a lui se la realta’ non gli e’ gradita. E’ un fatto normale, non preoccuparti.
Ma vedi, per sopravvivere (finanziariamente e non) nei prossimi anni, e’ fondamentale riconoscere lo stato in cui versa il nostro sistema economico e monetario. Prima di vedere la luce in fondo al tunnel dovremo passare attraverso alcuni sconvolgimenti economici, politici e monetari.
Ci stiamo approssimando verso la fine di un sistema economico e monetario.
Per parte mia, ho provveduto a diversificare parte dei miei risparmi in oro e argento fisico. Con questo non intendo influenzarti, ma sappi che la storia mi insegna che oro e argento sono riserve di valore da piu’ di 6.000 anni a questa parte.
E lo saranno anche nel prossimo futuro, quando con buone probabilita’ dall’emergenza si passera’ al vero e proprio stato di pericolo.
3 risposte
Altro piccolo tassello ciclico nella giusta direzione….
col superamento di 1250 (max del settimanale precedente, chiusosi qualche giorno fa sul minimo di 1222) il fattore tempo ci conferma che il ciclo attuale è almeno di ordine mensile e che sia configurato al rialzo.
Punto di controllo la chiusura del primo settimanale a 1222
non è ancora la conferma definitiva della ripartenza del semestrale anche dal fattore tempo, come parrebbe invece dal fattore prezzo, ma è un passo in più…
Filomeno, che dici di questa discesa a 1233…..ci fermiamo e siamo pronti a risalire….direi….per 1270-1280 intanto….in euro altra cosa….
Primo bi-settimanale, se consistente, in fase down e spero in chiusura (ci starebbe un secondo settimanale breve)
Se teniamo i 1222….. si e senza vincoli ribassisti da scontare.
Se non li teniamo….. dipende.