ricchezza nel tempo

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Barometro Oro: 16.Mag.2015

Quotazioni di oro e argento in netto rialzo questa settimana, sia verso il dollaro americano che nei confronti di tutte le principali valute mondiali (solo l’oro in Euro ha avuto un insignificante calo).

Nell’ultima sessione di trading, l’oro ha consolidato i guadagni realizzati a partire da mercoledi’, quando le quotazioni hanno cominciato a ingranare al rialzo sulla scorta di dati economici deludenti (vendite al dettaglio al di sotto delle attese) riguardanti l’economia USA.

L’oro ha rotto al rialzo sia la media mobile a 100 giorni che quella a 200 giorni; anche gli indicatori tecnici RSI e MACD indicano un possibile proseguimento del trend rialzista (grafico sotto).

GOLDMAY

Notevole lo slancio rialzista dell’argento: anche il silver ha violato al rialzo le medie mobile a 100 e 200 giorni (grafico sotto).

SILVERMAY

Il prossimo ostacolo al rialzo del metallo giallo, e’ costituito dalla resistenza posta a $1.260,00; una violazione di quest’area, potrebbe catapultare l’oro oltre i $1.308,00 (livello “top” riscontrato a gennaio), per poi testare quota $1.335,00 – $1.350,00.

Tutti gli indicatori economici in USA, stanno evidenziando un serio deterioramento dell’economia a stelle e strisce: a livello personale, non escludo che, se la velocita’ di circolazione del denaro in USA – grafico sotto – dovesse ulteriormente crollare (rispetto all’enorme emissione di massa monetaria), la FED sara’ costretta, entro l’autunno, a varare il Quantitative Easing 4 (QE4).

VELOCITYOFMONEYM2

Nonostante qualche presa di beneficio nel finale di settimana, anche gli indici azionari del settore aurifero e argentifero stanno indicando una probabile prolungamento del trend rialzista.

Nel grafico sotto, lo Hui Gold Bugs Index:

HUIMAY

E in quest’altro grafico, il trend rialzista dello XAU Philadelphia Gold and Silver Index:

XAUINDEX

E’ sempre necessario combinare l’analisi delle quotazioni dell’oro e dell’argento fisico con i rispetti indici azionari di riferimento, perche’ questi ultimi, tendono (in linea generale ma con le dovute eccezioni), ad anticipare i prezzi dei metalli monetari fisici, proprio nei punti di svolta primari: come puoi vedere dai grafici sopra, i due indici azionari sono impostati al rialzo dall’8 marzo, ovvero da oltre due mesi; nello stesso lasso di tempo, invece, oro e argento (soprattutto l’oro), testavano di nuovo i minimi da inizio anno.

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TRENDS DEL PRIMO TRIMESTRE ORO FISICO: I DATI DEL WORLD GOLD COUNCIL

Il World Gold Council ha appena terminato di pubblicare il report dell’andamento del mercato dell’oro fisico, inerente il primo trimestre 2015.

Prima di andare nel dettaglio dei dati, mi sembra importante sottolineare un dato positivo su tutti gli altri, che puo’ darci indicazioni circa il trends dominante in futuro: la domanda di oro da investimenti.

Nell’ultima relazione del WGC, la domanda di oro fisico globale da investimenti, nel primo trimestre 2015, e’ aumentata del 4%, a 279 tonnellate, rispetto alle 268 tonnellate dello stesso periodo del 2014.

Questo e’ un dato assolutamente significativo per comprendere le tendenze future del mercato: rispetto alla domanda di oro da gioielleria, il dato piu’ rilevante, da tenere in considerazione quando si esaminano i dati delle relazioni del WGC, e’ invece quello relativo all’oro da investimenti.

A sostegno della mia tesi (che il trend stia per invertire al rialzo) il dato relativo agli investimenti in oro fisico da parte degli ETF e fondi auriferi del settore: la domanda del primo trimestre 2015 e’ risultata essere positiva dopo ben 8 trimestri negativi.

Preciso: forse e’ troppo presto per affermare che siamo all’inizio di un mutamento del trend dominante, ma la mia opinione e’ che il trend ribassista dell’oro abbia  ormai toccato il minimo del mini-ciclo ribassista quadriennale, iniziato a settembre 2011 e che la tendenza sia destinata presto a invertire verso il rialzo lento, ma inevitabile, delle quotazioni.

Per quanto lo spazio riservatoci ce lo rende possibile cerchiamo di entrare nel dettaglio della domanda di oro del primo trimestre 2015.

La domanda di oro da investimenti in Cina e’ aumentata del 3%, a 59,70 tonnellate, rispetto alle 57,8 tonnellate del primo trimestre 2014.

Per converso: la domanda di oro da gioielleria, in Cina, e’ in calo del 10% a 213 tonnellate, rispetto alle 236 dello stesso periodo del 2014.

Il punto che mi interessa sottolineare e’ il seguente: i consumatori cinesi hanno ridotto gli acquisti di gioielli, ma hanno incrementato quello per oro da investimenti.

E’ chiaro che l’investitore cinese medio sta “reagendo” agli stimoli monetari espansivi della Banca Centrale Cinese, investendo direttamente i propri risparmi in oro fisico (in quanto teme un rialzo delle tensioni inflazionistiche).

Ovvero: il “sentiment” dell’investitore cinese  si riflette tramite la crescente sfiducia negli stimoli monetari centrali (in effetti, per ora, in Cina crescono solo gli indici azionari – vedi la bolla sull’indice Hang Seng – , mentre l’economia reale ristagna).

Ritengo che questa tendenza proseguira’ anche nei prossimi trimestri, perche’, per ora, nonostante i tagli dei tassi e gli stimoli al credito, le crescita economica cinese rimane assai anemica.

Lo stesso concetto espresso sopra, lo possiamo estendere alla domanda da investimenti in oro fisico, in Europa.

La domanda da investimenti, nell’Unione Europea, e’ in aumento del 16% rispetto allo stesso trimestre del 2014.

In Germania, addirittura, l’incremento della domanda, e’ risultato essere del 20% (se vuoi approfondire, leggi anche l’interessante articolo di CNN intitolato “i tedeschi acquistano oro fisico a ritmi frenetici!”

E’ probabile (ma non certo), che nei prossimi trimestri, l’economia reale dell’Eurozona, si avvii verso una ripresa anche se debole.

Ma gli investitori europei avvertono il rischio di aumento delle tensioni inflazionistiche, derivanti dalla debolezza del cambio dell’Euro, debolezza provocata dalle politiche espansionistiche della BCE; a mio modo di vedere questa e’ la spiegazione al forte incremento degli investimenti in oro fisico in Europa.

Un altro fattore, potrebbe consistere nel timore, di lungo periodo,  di inizio di rottura dell’Eurozona, rischio derivante da un default della Grecia; insolvenza che innescherebbe, un possibile rischio contagio in tutta la zona Euro.

Gli investimenti in oro fisico, da parte delle Banche Centrali globali, rimane invariato (a 119,40 tonnellate).

A mio avviso, con l’aumentare sia dell’incertezza economica mondiale, all’intensificazione delle guerre valutarie e ai rischi geopolitici globali, nei prossimi mesi assisteremo a ulteriori incrementi nelle riserve auree degli istituti finanziari centrali.

In conclusione: la relazione del World Gold Council, se esaminata attraverso la lente delle interazioni tra politiche economiche, valutarie, finanziarie, lascia intravedere un ulteriore aumento della domanda di oro da investimento, che potrebbe lasciar scorgere la fine del ciclo ribassista del metallo giallo.

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Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.
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Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.

5 risposte

  1. Rick, sicuro della tua comprensione verso chi non lo vede cosi’ roseo il futuro prossimo del gold, io temo che piu’ o meno per Giugno-Luglio in Euro andremo a testare il picco di Marzo 2014 (€ 32,150).

    1. Ciao Alfredo,
      noi tentiamo di prevedere scenari, attraverso studi e ricerche, ma nessuno ha la sfera di cristallo. Nessuno e’ in grado di “predire” il futuro; la cosa importante e’ tentarne di prevederne, invece, gli scenari possibili e, nel campo finanziario, agire di conseguenza, cioe’ puntare su quegli assets che, in base agli scenari probabili, rechino maggiori gratificazioni in termini di rendimento.

      A mio avviso, e in base ai miei studi e a quelli che condivido qui in Deshgold. gli assets piu’ appetibili, anche in futuro, rimangono oro e argento fisico e azioni del settore.

      In ogni caso, sono rimasto impressionato dal ritmo di acquisti di oro fisico da parte dei tedeschi.

      Da un sondaggio del 2012, gia’ il 51% dei CITTADINI tedeschi era “euroscettico” e non credeva nel futuro della valuta unica.

      Se si realizzasse un simile sondaggio ora, penso che quella percentuale potrebbe essere addirittura molto piu’ elevata.

      Merkel e Schauble, a mio avviso, sono Statisti che non godono di particolare “copertura” da parte dei propri elettori, e non escludo che la Germania, tra qualche anno, opti’ per un’uscita dalla zona Euro.

      Azzardo un’ipotesi: il quantitative easing in salsa europea, di Mario Draghi, e’ stato sostenuto “a denti stretti” anche dalla Bundesbank, con il fine principale di rilanciare l’export della grande industria manifatturiera e tecnologica tedesca ed evitare un rovinoso defaults dei paesi periferici; le banche tedesche, con il QE all’europea, “rifileranno” tutti i titoli di stato dei PIIGS alla BCE, pertanto ripuliranno i loro bilanci, poi, quando la ripresa tedesca sara’ in atto, la BCE a guida Bundesbank porra’ termine al QE, gli stati periferici dovranno rifinanziarsi sul “mercato” senza lo scudo della Banca Centrale e alcuni dovranno dichiarare insolvenza.

      Ma le banche tedesche avranno gia’ ripulito i loro bilanci , l’industria tedesca avra’ beneficiato della debolezza dell’euro, lo Stato tedesco avra’ beneficiato dei tassi d’interesse pagati sui bund quasi a zero e……la Germani sara’ pronta per il grande salto, ovvero l’uscita dall’Eurozona.

      Ciao

      Riccardo Gaiolini
      Analyst and research

      1. Tutto giusto, solo che mi pare che la maggior parte dei titoli viene sottoscritta dalle banche centrali dei rispettivi paesi e non dalla bce….c’e’ comunque il problema saldi target 2…

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