In questi giorni impazza su Internet la notizia relativa al d.l. 133/2013 oggi in approvazione al Parlamento.
L’indignazione della rete e’ fortemente rivolta alla perdita delle riserve di Oro della Banca d’Italia. Infatti, qualora dovesse essere definitivamente approvato questo Decreto Legge, la Banca d’Italia potra’ essere venduta (in quote) anche a soci stranieri.
Vendendo la Banca a soci stranieri, anche le riserve di Oro detenute dalla Banca verrebbero cedute con essa.
Mi sono chiesto: Ma di cosa stiamo parlando? Da dove nasce tutta questa indignazione dinanzi all’apertura a soci stranieri?
E cosi leggendo piu’ a fondo le notizie di coloro che si sono indignati dinanzi a questo decreto ho scoperto che la preoccupazione principale consiste nel rischio di perdere la proprieta’ dell’Oro Italiano. Parliamo di circa 2.700 tonnellate di Oro. Il terzo paese al mondo in quanto a consistenza di riserve di Oro.
VELOCITA’ DELLE INFORMAZIONI
Nel 2014 e’ meraviglioso assaporare la velocita’ con la quale girano le informazioni.
Ho come l’impressione che il mondo sia entrato in un processo graduale di risveglio. Iniziamo ad osservare le cose piu’ in profondita’. Finalmente ci chiediamo come funzionano le cose in questo mondo (e nel nostro paese) e vogliamo capire perche’ qualcosa non sta funzionando e come possiamo fare per migliorarlo.
RESPONSABILITA’
E’ questa la parola chiave. Siamo entrati in una meravigliosa spirale di aumento della nostra responsabilita’.
Se fino a qualche anno fa abbiamo vissuto per la gran parte in modo “passivo”, accettando quel che la vita ci proponeva come se nulla potessimo fare, oggi aumenta la responsabilita’ ed aumenta la nostra consapevolezza di poter impattare in modo diretto sugli eventi, modificarli e migliorarli se necessario.
BANCA D’ITALIA O DELLO STATO ITALIANO?
Riporto qui un pezzo dell’ottimo testo riportato da Alessandro Sicuro su https://alessandrosicurocomunication.com/2013/01/09/loro-della-banca-ditalia-di-chi-e-se-lo-chiese-anche-trichet/
Nella nascita di Banca d’Italia, il suo Statuto dichiarava:
Art.1: “la Banca d’Italia è Istituto di diritto pubblico”
Art 2: le sue quote “non possono essere possedute se non da Casse di Risparmio (che a quel tempo erano emanazione di Istituzioni pubbliche locali), da Istituti di credito e da banche di diritto pubblico, da Istituti di previdenza (anch’essi pubblici), e da Istituti di assicurazione.
Insomma: il carattere pubblico della Banca d’Italia, sia per le funzioni svolte che per la natura dei suoi soci partecipanti era fuori discussione.
Ma con la privatizzazione delle banche quel panorama è radicalmente mutato. La logica ed il buon senso avrebbe voluto che dalla privatizzazione fossero esplicitamente escluse le quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia, che per legge non potevano che essere detenute da Istituzioni economiche di natura pubblica.
Ma ciò non è stato fatto: di qui l’attuale “pasticciaccio brutto” di una Banca d’Italia, che ancora viene dichiarato “Istituto di diritto pubblico”, i cui soci però sono nella stragrande maggioranza società private, cui ora – piaccia o no – a termini di legge appartiene oltre al suo capitale anche il suo patrimonio, immobili, e preziose collezioni d’arte e di monete comprese.
PRIMA DI INVESTIRE IN ORO…
Sin dalla nascita di DeshGold.com ho riportato nello Special Report “Prima di Investire in Oro” che la Banca d’Italia in realta’ non e’ degli Italiani. Fatte salve le quote detenute da INPS ed INAIL che girano intorno al 5% complessivo, il restante 95% di Banca d’Italia e’ di Unicredit, Intesa SanPaolo, Generali e numerose altre Banche o Casse di Risparmio.
Parliamo di soggetti Privati.
BANCHE = STATO = CITTADINI ITALIANI?
E’ evidente che nell’equazione Banche = Stato = Cittadini Italiani c’e’ qualcosa che non quadra.
E’ la nostra presa di responsabilita’, in questo 2014, passa anche da qui. Dal prendere atto che esiste una spaccatura profonda fra la parola BANCHE, la parola STATO e per finire la parola CITTADINI ITALIANI o POPOLO se preferisci.
Nella mia concezione di vita attuale la parola Cittadini Italiani non fa il paio con la parola Banche. Ma ti diro’ di piu’. Siccome lo Stato in questa fase rappresenta sempre meno il Popolo (vedi la carica affidata in questi anni a Monti e Letta come esempio. Persone che non sono state MAI scelte dal popolo italiano) devo presumere che anche la parola Stato non faccia piu’ perfettamente il paio con la parola Cittadini Italiani.
Certamente la volonta’ dei cittadini italiani non e’ espressa nel sig. Letta. Nessun cittadino italiano lo ha mai votato espressamente.
La domanda e’: Siamo sicuri che gli interessi di chi gestisce le istituzioni pubbliche, persone che oggi gestiscono lo Stato Italiano, rispecchino fedelmente gli interessi e la volonta’ del Popolo Italiano?
DIVERGENZE DI INTERESSI
Questo e’ cio’ che oggi, a mio modo di vedere, rende nulla l’equazione BANCHE = STATO = CITTADINI ITALIANI.
E siccome la Banca d’Italia gia’ da tempo non e’ piu’ dello Stato (con persone elette dal popolo) ma e’ in mano a societa’ private (guarda qui per sapere quali sono), ecco che i titoli che in questi giorni riportano l’indignazione per la perdita delle Riserve di Oro da parte dei Cittadini Italiani mi lasciano molto perplesso.
Siamo sicuri che oggi, prima di questo Decreto, le circa 2.700 tonnellate di Oro siano da considerarsi dei Cittadini Italiani? Di cosa ci stiamo indignando?
……
7 risposte
Al termine del tuo scritto Gennaro vorrei aggiungere solo una domanda che ogni lettore dovrebbe porsi.
“Io. sono disposto ad assumermi la responsabilità?”
Luca
Sono in totale accordo con te Luca.
La presa di coscienza. Rendersi responsabili della propria vita.
Questo e’ quanto di piu’ potente esista per un essere umano.
Leggevo proprio ieri una statistica che rende chiara la situazione. Si prevede che per il 2020 il 48% della popolazione soffrirà di pigrizia. La pigrizia è il demandare ad altri le cose, comprese le scelte della propria vita. La pigrizia da piacere ed a lungo andare porta alla depressione e poi a gesti estremi che leggiamo ogni giorno. Soluzione? Direi che l’unica possibile è che ognuno migliori se stesso, la smetta di lamentarsi e giudicare gli altri…….. il resto verrà da sé se deve arrivare.
Ciao Gennaro quanti cittadini pensi che capiscano queste cose ?(se votano quelli che abbiamo al governo che non abbiamo votato).Scusa il giro di parole scusa per un attimo di politica.
OFF TOPIC
ciao,
ho ascoltato con interesse l’intervista per rai 3. segnalo per chi fosse all’acquisto di sterline d’oro, che sul sito di coininvestdirect si trovano le sterline al prezzo + basso 🙂 nel momento in cui scrivo, orovilla vende a 246 euro circa e se si comprano 4 sterline su coininvestdirect si riesce a spuntare un 220 euro l’una comprese le spese di spedizione! (ma escluso il costo del bonifico internazionale che se è Sepa su Sepa con Fineco è gratuito… ma potrebbe non essere così per tutti).
gennaro ti correggo.. fino a ieri erano quote fiduciare, ora sono azioni. la differenza è molta: un fiduciario ad esempio non può alienarle, non ne è il proprietario e non esercita diritti di voto. un azionista invece sì. di questo ci si è indignati. ti sembra poco?
Marco fino ad oggi chi ha intascato i profitti generati da Banca d’Italia? Cosa ci ha guadagnato il popolo italiano in tutto questo?
Per me l’equazione STATO = BANCHE = CITTADINI e’ un’equazione non corretta, per questo (per noi cittadini) non cambia nulla.
In ogni caso ti sono grato se puoi girarmi il link che riporta la distinzione che mi hai detto. Grazie!