Ho ripreso a fumare. Erano quasi quattro anni che non andavo più appresso alle “bionde”.
Brutto vizio ma…tant’è, che ci posso fare.
Tra una malsana boccata di anidride carbonica e l’altra, meditavo sulla buona notizia che il prezzo delle sigarette è finalmente in diminuzione.
Al che mi sono fermato un attimo a ragionare e…a rimuginare, dando inizio ad uno dei miei soliti, stravaganti voli pindarici (nel frattempo però non mi sono accorto che la sigaretta che avevo tra le dita si era ormai ridotta ad un fragilissimo cilindro di cenere e noia…).
Il dubbio amletico, che il tam tam mediatico e crescente di questi ultimi mesi sta diffondendo a macchia d’olio nell’etere e sulla rete, mi ha preso. L’Europa scivola verso la deflazione…
I prezzi scendono! Le sigarette costano meno!
EUREKA! E’ la prova del 9! Allora è vero che siamo in deflazione!?!
A questo punto qualcuno dirà: ma chi se ne frega! Qui veniamo per leggere di oro e di argento, cercando di capirci qualcosa su come o cosa investire seguendo i Cicli Naturali, e questo ce la mena con la prosopopea dell’inflazione e della deflazione dei prezzi,…e magari pure con la teoria austriaca del ciclo economico!
Beh, quel qualcuno è perspicace, ed ha perfettamente ragione.
Anche se non è proprio lì che voglio andare a parare, tuttavia è da lì che vorrei partire.
Non me ne voglia se, imperterrito, continuo…e se mi permetto di affermare che con l’oro e l’argento anche questo argomento…tutto sommato…ci azzecca.
Infatti, tra i fattori macro-economici che occorre tenere a mente quando si analizza il mercato dell’oro e dell’argento, rientrano prepotentemente a pieno titolo anche le aspettative inflazionistiche o deflazionistiche dei prezzi dei beni e servizi offerti sul mercato “lato sensu”.
Ragion per cui bene fa ogni tanto rispolverare tali aspettative, tanto per sondare se la direzione del vento sia cambiata o meno.
Per capire se siamo in deflazione (ce lo sentiamo ripetere costantemente, bombardati come siamo dalle “news dei media mainstream”), dobbiamo prima definirla.
Cos’è la deflazione?
Secondo il credo generalmente diffuso: posto un paniere di beni precedentemente confezionato sulla base di un indice dei prezzi al consumo preferito, definiremo DEFLAZIONE la diminuzione generalizzata dei prezzi di quei beni, presenti in quel dato paniere.
Viceversa, secondo lo stesso criterio, l’aumento generalizzato subito dai prezzi di quei beni presenti nello stesso paniere preso in considerazione, sarà definito INFLAZIONE.
Messa così, sia la deflazione che l’inflazione dei prezzi sono determinate sulla base di una costruzione statistica, l’indice dei prezzi appunto.
Ma se ci pensiamo un attimo ci accorgiamo che tutto abbiamo fatto tranne che…darne una definizione.
Dobbiamo riconoscere infatti che è stato solo evidenziato uno degli effetti: la diminuzione o l’aumento dei prezzi sono semplicemente una conseguenza, un sintomo (e neppure principale) della deflazione/inflazione. In tutto questo discorso abbiamo dimenticato la causa, ovvero il motivo scatenante per cui i prezzi di determinati beni diminuiscono, anzichè aumentare, e viceversa.
Il motivo vero, per cui i prezzi di determinati beni scendono o salgono, dipende in buona sostanza dalla diminuzione o espansione della massa monetaria circolante sul mercato.
Ma non mi soffermerò oltre su questo aspetto, e neppure sulla formazione degli aggregati monetari (M0, M1, M2 etc.).
Mi basta passare l’idea che, se diminuisce la massa monetaria sul mercato, significa che meno denaro potrà comprare determinati beni e servizi. Di conseguenza il prezzo di quei beni e servizi, giocoforza dovrà scendere, se non si vuole che rimangano nel limbo dell’invenduto.
Al contrario, se aumenta il denaro circolante sul mercato, quella stessa quantità di beni e servizi offerti sarà acquistata a prezzi sempre maggiori, perché più denaro andrà alla caccia degli stessi beni.
Si verifica quindi un aumento o diminuzione del potere di acquisto (altro sintomo o conseguenza della deflazione/inflazione).
Ora vorrei farvi alcune domande: il vostro potere di acquisto è aumentato negli ultimi tempi? Sulla base della vostra esperienza di consumatori quotidiani, credete che i prezzi dei beni stiano scendendo? Non temete che ci aspetti al varco un periodo di iperinflazione (inflazione a due cifre) nel prossimo futuro?
Se credete che siamo in deflazione, beh, allora vendetevi pure l’oro.
Se invece pensate che la parola “tapering” (riduzione graduale del piano di iniezione monetaria) sia solo un modo semplicemente più originale di chiamare il “quantitative easing” (cioè l’alleggerimento della disastrata situazione del debito pubblico americano con iniezione di denaro fresco creato ex nihilo), perchè o zuppa o pan bagnato, sempre di stampar soldi si tratta…
…E credete che la deflazione di cui millantano i media mainstream sia solo una maschera, una scusante, uno spauracchio evocato giusto per permettere ai burattinai del sistema di inflazionare il denaro ancora, ancora, ancora e sempre più… e per giunta farli passare per i paladini dei miei stivali…
…E tra le righe leggete che quanto ha fatto Facebook con What’sApp (ovvero acquistarne la proprietà per la “modica” cifra di 19 miliardi di dollari) sia un serio indizio di come i ricchi del mondo stiano definendo OGGI l’inflazione a due cifre dei prezzi che sconteremo DOMANI nel prossimo futuro…
Insomma, se siete fra quelli che al cuore delle cose ci arrivano filtrando le notizie, allora benvenuti a bordo, ma non potete che giungere a questa conclusione: tenervelo stretto stretto, il vostro oro.
Anzi, siete ancora in tempo a procurarvene altro, sempre che il vostro potere di acquisto lo permetta.
P.S.: Io una soluzione su come aumentarlo un pochino questo potere ce l’avrei (purtroppo è valida solo per i fumatori, mi dispiace): smettiamo di fumare che un soldo risparmiato è sempre un soldo guadagnato!
Tanto si tratta solo di fumo negli occhi!!!
16 risposte
Caro Donato,
mentre tu ti lasci andare in ragionamenti di un certo spessore e la tua sigaretta si riduce ad un cilindro di cenere io mangio il mio pranzo e spero che sia il prezzo dell’amato pane a calare.
Detto questo, mi convinco sempre di più, rilevando la tua passione per la materia che non avresti dovuto laurearti in legge bensì in economia.
Ti stimo.
Io invece ho notato da svariati tuoi articoli che avresti avuto invece la passione di fare lo scrittore, per come riesci ad articolare il tuo linguaggio e a trasformarlo di volta in volta per cercare di plasmarlo facilmente nella mente di chi legge, sempre il tutto fatto con molta semplicità.
E devo dire che secondo me questa passione, nel tuo piccolo, ce l’hai, di scrittore in prosa e di commedie teatrali. Avresti dovuto laurearti in lettere, ma si sa, uno può essere scrittore anche con la licenza elementare, è un dono acquisito dalla nascita, è una forma d’arte. E scommetto anche che sei un grande amante dell’arte. Tra l’altro c’era Proust che affermava: l’arte agisce come le temperature estremamente elevate che hanno il potere di dissociare le combinazioni di atomi e di raggrupparle in un ordine diverso, rispondente a un tutt’altro tipo. Tu hai questo potere, di trasformare ciò che è difficilmente spiegabile in ciò che è semplice. Per cui mi spiace per il commento precedente, ma secondo me è questa la sua vera passione.
Bravo Donato, l’articolo mi è piaciuto molto, dici cose sensate e la penso come te, a dimostrazione di ciò il fatto che da qualche mese ormai, dopo insistenza la banca mi ha concesso di fissare il tasso del mutuo, sorridendo perchè non riuscivano a capire il motivo per cui mi costringevo a pagare 600 € di rata fissa al posto di 450 a tasso variabile, la cosa grave è che il direttore i meccanismi dell’inflazione e dell’aumento dei tassi li dovrebbe conoscere bene, sai che consigli…
ciao a tutti del dream-team
Paol0
Ciao Paolo,
anch’io preferisco pagare di più ma sapere SEMPRE quanto.
Ciò non toglie che sia innegabile il vantaggio ottenuto in termini di risparmio da chi negli ultimi anni ha contratto mutui a tasso variabile.
A mio avviso, se il mutuo è spalmato nell’arco di almeno 15 anni, allora non una ma dieci volte meglio a tasso fisso.
L’ideale sarebbe un tasso variabile con opzione senza penale di passaggio al fisso in caso i tassi dovessero cominciare a fare le bizze. Ma tutto nella vita non si può avere.
Grazie per il tuo intervento e buon proseguimento.
Che talento Donato 😉
Invece credo che Gennaro avrebbe dovuto fare il sacerdote, per il solo motivo che come lui nessuno è in grado di condurre all’ovile le pecore smarrite, col solo ausilio della parola.
Guarda tu che potere hanno le parole se usate nel giusto modo!Lo scrittore non ti si addice soltanto perchè il tuo linguaggio, anche se cerchi di renderlo ben comprensibile e semplice, rimane sempre tecnico. Anche se devo esser sincero, i tuoi scritti qui nel sito sono sempre quelli che si attendono escano con impazienza, tanto sono desiderati.
Sempre più onorato di far parte di un team stupendo.
Quest’articolo un po’ noir, forse per il troppo fumo delle bionde :-), mi ricorda i locali fumosi newiorkesi stile Blue Note, dove musicisti con maestria, classe e passione, tra fumo e alcool, si esibivano sul palco.
Lo stesso amore e la stessa passione che quest’articolo riesce a trasmettere. Amore e passione per quello che si sta facendo.
grazie Donato.
Complimenti Donato per la tua capacità di scrittura e l’articolo.
Mi permetto di dire solo due cose.
Bisogna distinguere una inflazione interna ed una importata, tralasciantdo i vari QE:
1) L’inflazione interna ad oggi è veramente lontana, poichè la crescità in area euro uguale a zero praticamente, e soprattutto in Italia, è veramente lontana da arrivare per i motivi di politica monetaria dettati dalla Germania;
2) L’inflazione esterna è abbastanza vicina ad arrivare; il rally delle commodity da gennaio ad oggi, inizierà a breve a farsi sentire;
Più precisamente ci sono beni interni come le case che sono in deflazione e in generale tutti i prodotti dell’area euro. Mentre i beni importati sono già in inflazione oro, argento, petrolio e le commodity in generale.
Questo per ribadire che il sistema economico che noi viviamo tutti i giorni è molto complesso. E comunque tutto si basa, si fonda, si costruisce con l’energia; cioè il petrolio.
Quindi l’inflazione è vicina per alcuni beni, soprattutto quelli di largo consumo, mentre è lontana anni luci per beni e servizi interni. Con tutte le conseguenze: aumento della dissocupazione e diminuizione del p.i.l. interno e dei diritti sociali piano piano.
Io vedo, temo, ad aggi più il demone economico della stagninflazione, questa fa veramente paura, che la deflazione che vede Draghi o l’inflazione programmata al 2-3% della UE, chge tanto la Germania propaganda.
Se arriva la stagninflazione questa mette veramente a terra più di una iperinflazione, come ad esempio abbiamo ora in Argentina.
Saluto a tutti.
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E’ vero, occorre distinguere fra quello che succede in casa nostra, e ciò che avviene nel mondo. In Venezuela ad esempio l’iperinflazione ha raggiunto il 55-60%, o nella stessa Argentina da te citata dove credo si stia superando la soglia del 30 %. Lì hanno svalutato le valute di brutto. E ce ne sono altri di casi, vedi Brasile, Ucraina, Turchia, Tahilandia etc.
Quanto alle cose di casa nostra, ci dicono che rientriamo in quella metà dell’Europa colpita dalla deflazione, mentre in nord Europa si percepisce una leggera inflazione.
Il discostamento dei prezzi di due tre punti percentuali sopra o sotto secondo me fanno differenza, ma non al punto da cambiare le epoche. Quando si parla di inflazione a due cifre, allora si che la situazione si complica e precipita davvero, come un imbuto nel quale una volta caduti, voglio vedere poi come si risale, soprattutto se prima lo hai usato per travasare olio!.
Checchè se ne dica, nel mio piccolo avverto che i prezzi salgono, invece di scendere, nonostante la presunta crescita quasi inesistente.
Hai ragione quando dici che i prezzi delle case sono ridotti di molto rispetto ad alcuni anni fa, ma io penso che lì era stata gonfiata una bolla che ora lentamente (ancora troppo lentamente) si sta afflosciando, per via anche dei motivi che sappiamo, ICI, ALICI, IMU(rtacci), T-ARSU(ra) etc, e perché la gente, per comprare casa deve dimostrare alle banche di avere almeno due case (è un paradosso, non mi prendere sul serio)!
Inoltre, diciamoci la verità, una rondine non fa primavera, e la gente non mangia case.
I prezzi dei beni che aumentano sono quelli di largo consumo, e di cui difficilmente si vorrebbe far a meno. La benzina (io uso gasolio): porca miseria, fin quando si parla di inflazione, è alle stelle, non se ne può più, e gli automobilisti sono allo stremo, i prezzi dei biglietti delle linee pubbliche aumentano etc…
Siccome però ci ripetono che siamo in deflazione (ma la benzina non è che scende eh, anzi consolida il primato faticosamente raggiunto: per dire, dalle mie parti è stabile a 1,80 €) magicamente non se ne parla più. Forse che non sia fumo negli occhi pure questo? Ti danno la metà mentre ti tolgono il doppio, ogni volta. Le bollette aumentano tutti i mesi (in pompa magna stanno annunciando tagli ai costi energetici, vedremo).
2 di 2
Prima di scrivere l’articolo ho chiesto a mia moglie se secondo lei nei supermercati i prezzi stiano scendendo o meno. Mi ha risposto che ci sono molte più offerte “a sconto” di vari beni rispetto a prima. A beh, allora …Solo che, finito il periodo in cui quel preciso bene viene proposto sugli scaffali a sconto, il giorno successivo il prezzo è salito di due o tre centesimi rispetto al periodo precedente la promozione, cioè al netto di qualsiasi offerta. E questo sembrerebbe avvenire in maniera più o meno inesorabile, anche se difficilmente percepibile. A rotazione, per quasi tutti i prodotti messi in offerta. Ci farò caso pure io da ora in poi.
Altra considerazione: i prezzi di alcuni prodotti saranno pure scesi ma…la QUANTITA’? No, perché pure questo è un altro giochino che alimenta subdolamente l’inflazione: giocare sulle quantità. Una volta (qua ci ho fatto caso io) feci notare in supermercato che il depliant che enfatizzava il minor prezzo di un detersivo per i piatti, in realtà nulla diceva che la quantità in ml contenuta era inferiore rispetto al solito!!! Ciò che avevano fatto era stato solo lanciare lo stesso prodotto sul mercato, con una quantità inferiore rispetto a quella dei flaconi venduti prima! In più, fatte le debite proporzioni (siccome io sono proprio un rompiballe), ho notato pure un ricarico ulteriore sul prezzo del prodotto, a parità di contenuto! Questo è solo un esempio ma invito chiunque a verificare oltre ai prezzi, anche le quantità (soprattutto sulle confezioni dei biscotti…che mi piacciono tanto).
Io temo che non passerà troppo tempo perché anche la BCE si industrierà su come produrre altro denaro. Non sarà un altro LTRO ma la fantasia ai burocrati di sistema non manca di certo. Credo che la deflazione dei prezzi paventata e sbandierata in lungo e in largo serva per preparare le basi per inflazionare massicciamente su larga scala, per quanto la Germania si ostini a mettere le mani avanti e dire i suoi “nein” (gli occhi della mente dei tedeschi ritorna sempre sulle nefaste conseguenze ai tempi della Repubblica di Weimar).
Ce la prendiamo con i sintomi e non analizziamo la causa.
Mi vengono in mente le terapie sintomatiche che si utilizzano per i malati terminali o quando il male è acuto. Si lenisce il dolore…aspettando la fine.
Esempi di terapia sintomatica volta a camuffare l’inflazione:
– L’ISTAT fa il gioco delle tre carte e a seconda del messaggio che vuol far passare, in combutta col governo, mescola le uova nel paniere (toglie un prodotto che la gente compra e per cui il prezzo è aumentato, inserisce un bene che nessuno se lo fila e il cui prezzo è sceso). Quindi: MANIPOLAZIONE STATISTICA.
– Poi c’è la terapia del CALMIERE o dei PREZZI CALMIERATI. Lo Stato ti dice che quelli sono e non devono salire. Risultato: alla lunga le fabbriche che producono quel bene “calmierato” diminuiscono prima la produzione, poi, vessate, la cessano. Lo Stato interviene e le nazionalizza. Risultato il bene in questione viene acquistato dall’esterno o sul mercato nero. (a prezzi ovviamente più alti, o con qualità più scadente: delle due l’una, e a volte entrambe).
– Infine il CONSUMISMO. Dobbiamo consumare quello di cui non abbiamo bisogno.
Fino ad oggi il consumismo, inteso quale terapia adottata dagli inflazionisti per camuffare il bluff e continuare “giustamente” i fatti loro, ha funzionato. Ma oggi pare che anche quello cominci a dare segni di black out.
Ci hanno inculcato la necessità dell’ i-phon, ma cosa consumiamo se qua dobbiamo ridurre le spese che a fine mese non ci arriviamo? NO PROBLEM. Ti risolvo io con carta di debito, finanziamenti a tasso zero, compra oggi restituisci… mai più. E si, perché nel frattempo le banche hanno accumulato crediti inesigibili per 156 miliardi di euro. NON LI RIVEDRANNO più. Pazienza, vorrà dire che il Governo a braccetto con i Banksters faranno la Bad Bank…
E LA SAGA CONTINUA…
Per me i QE della Fed, BoE, BoJ, BoC e forse della BCE non faranno mai avvenire una iperinflazione. Perchè la formula matematica della moneta circolante M1-M2-M3 ad oggi è veramente da cestinare ed obsoleta, per queste economi c.d. avanzate.
La iperinflazione nei paesi sviluppati e in quelli del BRIC si avrà per altri motivi e sarà una inflazione importata, almeno per alcuni paesi, e non dovuta alla stampa della moneta, che poi nei fatti questa circola solo nei bit della rete telematica.
Si ha iperinflazione in alcuni paesi latini, perchè questi veramente stampano moneta e la imettono nel mercato reale, oltre a subire l’ingerenza degli USA nelle loro economie.
Sarà una inflazione importata per i seguenti motivi, nelle commodity (riso, frumento, olio, soia, carne, ect.):
1) Il petrolio sale e salirà sempre di più, il suo picco massimo probabilmente sarà fra il 2020-2030. Il petrolio è l’unica fonte di energia altamente e largamente utilizzabile per la produzione di massa di qualsiasi bene;
2) i cambiamenti climatici iniziano a creare sempre più problemi alle coltivazioni (vedi siccità in brasile negli ultimi 2 anni, evento più unico che raro per l’agricoltura brasiliana, che è la prima al mondo). Per assurdo è stata proprio la speculazione della borsa, fatta con i soldi del QE, a tenere basso il costo della soia e delle commodity in brasile fino ad oggi;
3) la popolazione mondiale aumenta in un mondo finito e sempre più spremuto;
Tanto che un giorno i paesi produttori chiederanno sempre più denaro per vendere i loro beni o nuove tecnologie. Per tali motivi la teoria della base monetaria per me oggi e già preistoria. Tanto il denaro stampato circola solo in forma di bit nelle varie borse mondiali, ormai i prezzi reali dei beni sono completamente determinati al di fuori del loro reale valore nel mondo vero, grazie alla finanza che fa il buono e cattivo tempo, fino a quando poi non salirà tutto per ovvi motivi.
Discorso Italia, se non ci riprendiamo un poco di industria e tecnologia, un giorno alla recessione arriverà l’inflazione importata. Ed allora saranno guai per tutti noi, perchè non abbiamo nulla come nazione da offire in cambio di beni di largo consumo.
P.S.
Avete visto è bastato che la Fed dichiarasse una possibile retromarcia dal Tapering e l’oro è sceso e l’euro è volato.
P.S.S.
I mercati sono sistemi complessi, irrazionali e i fattori interni ed esterni vanno oltre qualsiasi manipolazione che, comunque, è sempre esistita. I mercati sono un’evolversi e non un essere.
Poi la sfera magica io non la possiedo, ma in un decennio ed oltre di traeder ho capito che tutto va visto nell’insieme di un grande sistema complesso. Parlare solo di inflazione, sulla base monetaria o parlare dell’oro solo sulle resistenze, supporti, produzione, oro finanziario non permette di comprendere l’essenza di un sistema complesso come le borse, quasi complesso come la fisica quantistica. Anche le Borse un giorno troveranno la loro materia oscura, tanto da implodere su se stesse.
L’oro forse resisterà, a tutto ciò,solo perchè riesce a svolgere, oltre che una funzione di investimento, una funzione emotiva atavica sugli uomini che sono fatti anche di emozioni e non solo di bit.
Concordo con un articolo precedente, ad oggi è bene investire su cose materiali anche nella vita quotidiana. Ben vengano forme di produzione di energia in casa e campi da coltivare anche collettivi nelle città e oltre.
Da domani non vi rompo più con le mie tesi “eversive” e “emblematiche”, finalmente con 6 settimane di ferie arretrate mi faccio 4 settimane di vacanze.
Saluto a tutti.
Quando si dice che l’inflazione è l’espansione della massa monetaria circolante sul mercato, non ci si riferisce unicamente al denaro contante, che è solo una parte della massa monetaria. Per massa monetaria s’intende l’insieme di tutti quegli strumenti finanziari spendibili e utilizzabili in pagamento per acquisire beni e servizi. Essa perciò comprende, oltre alle banconote di vario taglio e le monete, anche i depositi bancari, i titoli di crediti, il DENARO ELETTRONICO. Lo scopo delle banche centrali è quello di generare quanta più inflazione possibile, compatibilmente con la necessità di tenerla il più possibile nascosta o camuffata.
Quanto alla formula degli aggregati monetari io non credo assolutamentente sia qualcosa di superato, visto il grande interesse ad insabbiare tutto da parte della FED, in particolare omettendo la pubblicazione dei dati relativi all’M3.
Per il resto concordo con te sulle commodities, l’inflazione importata, il ruolo centrale del petrolio e la possibilità o meno del diffondersi su larga scala di fonti energetiche alternative. Buone ferie!
Sono felice del gruppo che si e’ creato sulle pagine di questo blog.
E sono ancor piu’ felice quando penso che il meglio deve ancora venire.
Grazie a tutti per la vostra partecipazione.
Ogni vostro commento e’ un arricchimento per noi tutti.
Grazie a tutti per la considerazione e gli apprezzamenti.
Fanno piacere e stimolano a fare di più e meglio.
Un saluto a Luca, che “dietro le quinte” di deshgold è uno di quelli più attivi…
e a Gennaro, Capitano mio Capitano, vulcano di idee che “sopporta” le mie elucubrazioni mentali.
Alessandro, quando posti tu metti sempre talmente tanta carne a cuocere che, se uno volesse, per vivisezionare il contributo che dai alla discussione del momento, ci vorrebbe almeno mezza giornata!:) Il tempo è tiranno, ma ti risponderò.
Grazie Andrea per i tuoi complimenti. Non sono appassionato di Storia dell’arte, ma mi piace il genio di Van Gogh e il suo autolesionismo. Quanto a Carmela: la stima è reciproca.
Fatti non fummo a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza…
Caro Donato,
vorrei contribuire di più e più spesso alle tue discussioni, ma il tempo non è mai dalla mia parte.
Che tu avevi questa indole da “scrittore” era noto già in tempi non sospetti, mentre io, se ti ricordi bene, ero più serrato sulle discipline scientifiche/matematiche e anche avendo delle doti in questo campo, non riesco proprio a trovare la formula della deflazione, forse perché non esiste ( almeno in questo momento) .
Oltre a complimentarmi per il tuo solito, ottimo lavoro, vorrei dirti che al contrario io è da un pò di anni che non vado più appresso alle “bionde” anche se di fumo negli occhi mi capita spesso di averne, e quindi non mi sono accorto se effettivamente il prezzo del tabacco è calato o meno .
Sai benissimo che dirigo la mia attività commerciale da più di 15 anni e sinceramente, oltre a pochissimi casi eccezionali, non ho mai visto scendere i prezzi dei miei prodotti e l’ultimo periodo non fà eccezioni, anzi …..
il discorso di fare delle offerte economiche è legato al fatto che forse i prezzi sono così alti e le vendite così basse, che chiunque prova a vendere qualcosa abbassando i prezzi anche senza guadagnare nulla, il problema è che le offerte sono destinate a finire e i prezzi, di conseguenza, a risalire sempre di più.
Non credo, invece, che i prezzi delle case siano scesi, ammettendo che lo stiano facendo davvero, per il discorso deflazione, credo invece che se c’è una lieve discesa dei prezzi delle case, questo sia dovuto alle tasse sempre più alte legate al possesso delle stesse per cui ognuno cerca di “liberarsene” prima che sia troppo tardi.
In conclusione, spero tu possa aumentare l’oro dimenticando in un cassetto le tue “bionde” , anche se non credo riuscirai mai a liberarti del fumo negli occhi che continueranno a buttarci quotidianamente .
Saluti
Alfonso
Ciao Alfonso,
grazie per l’intervento.
Hai centrato il punto. La gente non rimanda gli acquisti a data da destinarsi perchè spera che i prezzi scendano ulteriormente (quindi accantonando il denaro per spenderlo al momento opportuno) com’è tipico di periodi deflazionistici; semplicemente fa economia e taglia dove può tagliare, con il rischio che, altrimenti, arrivi a fine mese con l’acqua alla gola (altro che mettere da parte). Si approfitta così delle offerte a sconto, i cosiddetti “prodotti civetta”, quando fanno capolino, andando subito in esaurimento scorte. Prima i “prodotti civetta” facevano da traino a tutte le altre merci in vendita, che venivano acquistate anche grazie all’offerta allettante del momento. Ora la gente nel carrello mette quasi solo i prodotti civetta, aumentati di numero rispetto a prima, ma non più in grado di assolvere al compito per cui commercialmente sono nati…
Tra le funzioni dell’oro c’è quella di preservare, memorizzandolo, il proprio potere di acquisto.
E quando l’enorme massa monetaria creata in questi anni dal niente scapperà dalle borse mondiali e dai prodotti finanziari e inonderà il mercato alla caccia di beni tangibili, ciò che adesso chiamano deflazione ed invece è solo leggera inflazione mascherata si trasformerà con una fiammata in inflazione a due cifre (iperinflazione). Chi si sarà coperto le spalle per allora, potrà dire: NE E’ VALSA LA PENA.
Ma fino ad allora sarà comprensibile ed avrà il suo bell’effetto lo scherno di chi insolentemente dice che l’oro non si mangia.
PS: ricordo la tua mente matematica, ma oltre che a far di conti pure tu a scrivere non stai messo male!
PS2: un consiglio spassionato, fallo un pensierino (sterline, lingottini), che il treno sta facendo fermate per i ritardatari!!!
Anche se dubito che tu non sia uno puntuale…
Alla prossima