Nel precedente articolo pubblicato qui su DeshGold, abbiamo affrontato più in dettaglio la strategia che porterebbe Cina e Russia, attraverso l’acquisto di oro – di cui ora approfondiremo il tema della manipolazione – e la realizzazione di una colossale rete di infrastrutture intercontinentale, ad inaugurare un nuovo sistema monetario collegato al metallo giallo.
Per far sì che il passaggio al nuovo sistema valutario abbia successo, le due potenze, la Cina in modo particolare, hanno bisogno non solo di un piano di crescita di lungo termine – la Nuova Via della Seta – ma anche beni da commerciare.
In questo articolo, scopriremo come l’abbondanza di certi metalli rari nei territori asiatici ben si sposi con l’attuale situazione politico-economica ed il concomitante sviluppo di prodotti ad alto contenuto tecnologico – quali batterie, accumulatori, pannelli fotovoltaici e motori elettrici – già pronti per il mercato di massa.
Senza nemmeno farlo apposta, il mondo si è già da lungo tempo preparato alla sua versione 2.0: quella con sempre meno petrolio e senza traccia di dollaro.
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E’ un fatto risaputo, ma volutamente ignorato, che i prezzi dell’oro siano soggetti a manipolazione costante. Ne hanno parlato addirittura alcuni media i quali però non hanno deluso le aspettative distorcendo la notizia e facendola passare come una moda scoppiata nell’ultimo paio d’anni fra gli speculatori più malvagi.
Assolutamente contrario a questa versione dei fatti è l’analista tedesco Dimitri Speck, specializzato nel mercato dell’oro ed autore del libro Secret Monetary Policy: Why Central Banks Manipulate Gold Prices, che spiega come la manipolazione dell’oro sia diventata più che un’abitudine:
…[la manipolazione dell’oro] iniziò, per volere delle banche centrali, il 5 agosto 1993 e, più precisamente, per volere dell’allora presidente della Federal Reserve Alan Greenspan.
Il suo obiettivo era quello di non far salire il prezzo dell’oro oltre i 400 dollari chiamando a raccolta tutte le altre banche centrali perché seguissero lo schema di vendita promosso dalla FED
Motivo?
Perché, secondo Greenspan, un significativo aumento del prezzo dell’oro avrebbe potuto – e può ancora oggi – influenzare il livello d’inflazione del sistema economico.
In effetti, ad ogni impennata del prezzo dell’oro corrisponde una discesa nel valore della valuta cartacea; un deprezzamento che potrebbe rapidamente influenzare anche gli altri mercati, facendo aumentare i prezzi di tutti – o quasi – i beni disponibili.
Sempre secondo Speck:
La manipolazione – al ribasso – dei prezzi dell’oro beneficia le valute cartacee e tra tutte il dollaro
Essendo la valuta di riserva mondiale, il dollaro ha bisogno di mostrarsi più forte dell’oro perché i soggetti esteri che la detengono nelle loro riserve bancarie abbiano ancora fiducia in essa e non preferiscano correre ad usarne un’altra.
Vorrei ricordare che il potere economico statunitense origina proprio dalla capacità di essere l’unico paese avente diritto di stampare dollari: attraverso quest’ultimi può esercitare fortissime pressioni su nazioni terze e piegarle al proprio volere.
Chiaramente, tutto ciò è possibile solo mantenendo il dollaro nella posizione di valuta più importante al mondo.
Speck non manca nemmeno di far notare che:
L’apprezzamento dell’oro nei confronti del dollaro non farebbe altro che sottolineare la disastrosa condizione debitoria e di deficit in cui versano gli Stati Uniti d’America.
Al contrario, quando l’oro scende ed il dollaro si mostra più forte, le banche sono in grado di abbassare i tassi di interesse sui prestiti alimentando così l’immensa macchina del debito: un circolo vizioso che, partendo dalla concessione di un prestito, arriva a creare denaro dal nulla – attraverso il famigerato meccanismo della riserva bancaria frazionaria – e a far proliferare i così detti subprime (mutui cartolarizzati) che innescarono la crisi del 2008.
Se la manipolazione dell’oro avviene da un quarto di secolo e ad oggi il suo prezzo si attesta su livelli di ben 3 volte superiori ai 400 dollari dell’era Greenspan, perché non dovremmo credere alla favoletta del << tanto l’oro è manipolato e non aumenterà mai >> ?
Semplice: perché sono i banchieri che emettono le valute cartacee ad avere la presunzione di farle valere quanto un grammo d’oro o addirittura di pensare che possano reggere il confronto con il metallo giallo ancorandole ad esso con un cambio fisso.
Il valore dell’oro è costante.
Sono le valute a perdere il loro, col passare del tempo.
Ancora più ovvia è la risposta se si prende in considerazione il fatto che, dalla creazione della Federal Reserve nel 1913 e l’inizio del suo costante interferire con l’andamento naturale dei mercati – il dollaro ha perso il 95% del suo valore.
Vien da sé che l’oro, che non è debito e nemmeno rappresenta una promessa di pagamento, non può essere escluso dal generale apprezzamento dei beni reali nei confronti del dollaro.
Lui, assieme all’argento, è ciò che di più consistente e pragmatico può offrire l’attuale mondo dell’economia: un mondo fatto di parole, molte delle quali terribilmente vuote.
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In Eurasia non c’è solo oro
No, non c’è solo l’oro nei forzieri delle banche centrali eurasiatiche e nelle viscere delle terre orientali.
A dire il vero, c’è un po’ di tutto, inclusi preziosissimi minerali rari come cobalto e litio.
Vi starete chiedendo cosa ce ne dovremmo fare, noi, di questa roba.
Se utilizzate un portatile, avete uno smartphone, un telecomando, o qualsiasi altra cosa funzioni a batterie, allora siete nella stessa condizione del resto del mondo: siete cobalto e litio dipendenti.
Essi sono infatti l’ingrediente principale per la produzione di batterie ed accumulatori: il litio per l’immagazzinamento dell’energia, il cobalto per l’aumento della sua efficienza.
La stessa Tesla, prima produttrice di auto elettriche al mondo nonché proprietaria della Giga Factory, fabbrica nella quale si concentrerà il 50% della produzione mondiale di batterie e motori elettrici, ha affermato per bocca del suo CEO Elon Musk quanto sia difficile ma fondamentale procurarsi il cobalto necessario allo sviluppo di nuove batterie.
Un altro minerale di cui la Cina e i giacimenti di cui ha acquistato la proprietà sono pieni, è la grafite.
Questo minerale risulta invece essere fondamentale per la produzione di batterie ricaricabili e, nonostante se ne possa produrre anche un derivato in laboratorio, i costi per il minerale naturale sono, al confronto, minimi.
Non è da escludere che le aziende cinesi, da qui a un paio d’anni, comincino a produrre auto elettriche addirittura più efficienti delle più esclusive Tesla e per i cui motori e batterie chiederanno in cambio un bel po’ di quattrini.
A detta di Stephen Leeb, infatti, i cinesi preferirebbero farsi spellare vivi piuttosto che continuare a vendere sul mercato questi minerali allo stato grezzo.
Il cambiamento di rotta che il sistema monetario è sempre più vicino dal compiere sarà compiuto perché duri nel tempo.
Si tornerà a vedere l’economia girare secondo le sue vere linee guida: acquisizione e lavorazione delle materie prime, aumento di produzione, progresso tecnologico, riabilitazione della figura del risparmiatore e del lavoratore, produzione di ricchezza e naturale deflazione.
Uno scenario lontano anni luce da quello attuale, fatto di inflazione artificiale, elevata tassazione, strumenti derivati, crescita debole ed espropriazione del potere d’acquisto del risparmiatore.
La metamorfosi del sistema non potrà però avvenire senza effetti collaterali: lo sgonfiarsi delle bolle del credito, degli asset azionari e di tutto ciò che è cartaceo metterà in serio pericolo il patrimonio di centinaia di milioni di persone che non avranno preso le dovute precauzioni.
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Per comprare oro e argento fisico dai rivenditori più sicuri al mondo ed ai prezzi più bassi sul mercato e per capire come conservarlo nel modo giusto e sottrarti al rischio di confisca, guarda ora il videoseminario che scarichi da questa pagina.
6 risposte
buongiorno le banche ancora una volta potenza del mondo ..la Cina puo rivoluzionare questo credo ..come si suol dire il tempo e denaro anzi d oro.
grazie sempre per i vostri articoli “fuori dal coro” che condivido sui social, perchè è bene sapere in anticipo dove la finanza si muove.
La gestione patrimoni delle famiglie,parlo di fondi e simili,quindi corre un grande rischio? Quale titolo sarà più sicuro?
Complimenti per i vostri studi.
Iacopo la tua è una domanda troppo generica per poter essere affrontata in un commento. Crediamo in ogni caso che oro e argento fisico siano tra le migliori assicurazioni che tu possa detenere per il tuo patrimonio.
Caro Roy , il reset finanziario è alle porte..i signori dai cappelli scuri della kabal hanno iniziato la de-dollarizzazione da un po’ è mi riferisco a gente come i Rothschild, rockefeller etc.. quindi che l’Oro sia destinato almeno a triplicare il suo valore è fuori discussione..sono uno che si documenta molto non in TV naturalmente…ecco perché ho deciso di buttarmi a testa nel settore….
Suvvia, siamo seri, Cina (1842.6 t) e Russia (1715.8 t) messe assieme nonostante i continui acquisti (rispettivamente 80 e 210 ton. Nel 2016) hanno a malapena l’oro della Germania (3408.3 t) i cui cittadini privati acquistano 116 t (2016).
Il London Metal Exchange ha 7000 t mica bruscolini, senza contare la LBMA, e come la mettiamo con il fuso orario Londra Vs Shanghai.
Senza contare che i cinesi sono ancora comunisti e se ne fregano della proprietà privata e la Russia è una pseudo democrazia il cui fulgido leader comincia a vacillare dopo le ultime elezioni che hanno visto il partito filo occidentale Jabloko portare a casa un terzo dei seggi del Municipio di Mosca.
Tradotto, credibilità = zero
Quindi se state aspettando un nuovo sistema monetario gold standard proveniente da Russia e Cina mi sa proprio che avete puntato sui cavalli sbagliati.
Quindi? Aiutami a capire: l’oro riuscirà o no ad uscire dl pantano e se si’, quanto tempo dovrà ancora passare?