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Fiscalita’ degli Etf: Come vengono tassati i tuoi guadagni?

Dopo le varie richieste ricevute in merito alla fiscalità sugli ETF (Exchange Trade Funds), oggi cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

Premetto che la questione e’ alquanto “spinosa”, soprattutto per quel che riguarda la questione “NAV” degli Etf. Tuttavia l’intento di questo articolo e’ quello di farti quantomeno capire sommariamente, come vengono calcolati i tipi di reddito derivanti dagli investimenti in Etf.

Questo ti servira’ per capire quale tipo di reddito dovra’ essere inserito in dichiarazione dei redditi nel modello UNICO, quando avrai generato maggior reddito mediante l’utilizzo di Etf Non Armonizzati.

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PARTIAMO:
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Tutti i proventi che possono giungere dalle plusvalenze di compravendita di ETF si distinguono in due categorie di reddito fondamentali:

A) Reddito da capitale
B) Redditi diversi

Per “Reddito da capitale” devi intendere tutto il provento derivante da dividendi percepiti e dall’incremento netto di valore delle tue quote, ossia da ciò che viene definito NAV dell’ETF stesso. 

Qui dobbiamo però chiarire esattamente che cosa si intende per NAV (Net Asset Value) ovvero il valore patrimoniale di una quota dell’ etf al netto dei costi. Questo valore è valorizzato giornalmente e riferito alla chiusura di borsa del giorno precedente. Il suo fratello “real-time” viene definito iNAV ovvero istant-NAV e calcolato durante la seduta del mercato.

Per “Redditi diversi” invece si intende il capital gain/capital loss derivante dalla discrepanza tra i prezzi di compravendita ed il valore effettivo delle quote, misurato tramite i NAV dei giorni in cui si effettuano le transazioni.

I “redditi da capitale” vengono calcolati, oltre alla mera somma dei dividenti eventualmente percepiti, calcolando la differenza della quota del NAV al momento della vendita delle quote rispetto al valore del NAV nel giorno in cui si sono acquistate le quote. Tale differenza in gergo è denominata “delta NAV”.
I “redditi diversi“, vengono calcolati sottraendo il valore del “delta NAV” alla differenza determinata dal prezzo di vendita e di acquisto dell’etf.

Traducendo tutto questo in un esempio matematico otteniamo:

Reddito da capitale = (Nav v. – Nav a.)
Reddito diverso = (Prezzo v. – Prezzo a.) – (Nav v. – Nav a.)

Nav a. = valore (NAV) della quota il giorno di acquisto
Nav v. = valore (NAV) della quota il giorno di vendita
Prezzo a. = prezzo di acquisto pagato in Borsa
Prezzo v. = prezzo di vendita incassato in Borsa

Dopo questa spiegazione un semplice esempio numerico credo che ti possa chiarire ulteriormente le idee 🙂  

Ipotizziamo i seguenti valori

A) Hai acquistato la tua quota di ETF al prezzo di 380€
B) Il valore NAV della tua quota durante il giorno di acquisto è pari a 374€
C) Hai venduto la tua quota di ETF al prezzo di 455€
D) Il valore NAV della tua quota durante il giorno di vendita è pari a 444€

Il “Reddito da capitale” sarà così calcolato =  (Nav v. – Nav a.) = (444 – 374) = 70
Il “Reddito diverso” sarà cosi calcolato = (Prezzo v. – Prezzo a.) – (Nav v. – Nav a.) = (455 – 380) – (444 – 374) =  75 – 70 = 5

Perché tutte queste spiegazioni ?  🙂

Perché l’aliquota di imposta varierà in sede di tassazione fiscale a seconda che il nostro ETF sia del tipo “Armonizzato” (quotati principalmente in borsa a Milano ed europa per intenderci) o “Non armonizzato” (quotati per esempio all’ Amex).

Laddove il nostro ETF sia del primo tipo (Armonizzato), e ipotizzando che l’investitore abbia un regime fiscale amministrato (la banca si occupa di tutto), la banca applicherà sui redditi da capitale e sui redditi diversi una ritenuta d’imposta con l’aliquota al 12,5%.

Se ipotizziamo invece, il solito regime fiscale amministrato, ma per un ETF di tipo Non Armonizzato, la cosa si complica un pò in quanto la banca procederà per entrambi i tipi di reddito alla ritenuta d’imposta con la solita aliquota del 12,5% ma…

….in aggiunta l’investitore dovrà dichiarare AUTONOMAMENTE  in sede di dichiarazione dei redditi e più precisamente nel modello UNICO (quadro RI),  il valore dei redditi da capitale perché dovranno essere di nuovo assoggettati all’aliquota marginale in relazione al proprio reddito (per intenderci quella che al momento parte da un minimo del 23%).

A conti fatti quindi, gli ETF non armonizzati, risultano evidentemente penalizzati per questa tipologia di tassazione presente in Italia.

Dunque riassumendo:

Se usi un Etf Armonizzato (e fai dei guadagni), la Banca o il tuo Broker trattengono automaticamente il 12,5% del tuo guadagno. Questo 12,5% sono le tasse che devi pagare su quel guadagno.

Se usi un Etf Non Armonizzato (e fai dei guadagni), la Banca o il tuo Broker trattengono automaticamente il 12,5% del tuo guadagno. Ma non e’ finita. Infatti dovrai poi andare a dichiarare (l’anno dopo quando presenterai la tua dichiarazione dei redditi al fisco) il reddito da capitale (quelli del tipo A visto all’inizio dell’articolo).

Sul reddito da capitale ti verra’ applicata l’aliquota marginale in relazione al tuo reddito totale (lavoro + rendite + plusvalenze + ecc,ecc….)

Spero con questo articolo di aver chiarito la questione. Per qualsiasi dubbio scrivimi pure qui in basso nei commenti!

 

aggiornato ad Ottobre 2011

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