Quello che stai per leggere e’ un approfondimento di un precedente studio in merito all’apertura agli investitori stranieri dello Shangai Gold Exchange (SGE), il principale mercato finanziario cinese per la contrattazione di oro fisico.
Vorrei che tu comprendessi la reale portata storica di questo avvenimento perche’ nei media mainstream la notizia non e’ stata neppure commentata.
A tutt’oggi il prezzo mondiale dell’oro si decide nel mercato di Londra (tramite il fixing) e al mercato a termine di New York (il Comex).
La Cina, maggior importatore e fruitore di oro fisico al mondo, tramite l’apertura agli investitori globali nel mercato interno del lingotto sta tentando di dare forma a una sorta di futura “fissazione” diretta del prezzo del metallo prezioso, proprio direttamente dal suo mercato, il principale per compravendita di oro fisico.
Tieni presente che questo comportera’ un rafforzamento dello yuan come valuta di riserva globale in quanto ne ampliera’ la contrattazione (e la credibilita’) sui mercati globali. Poi, in un secondo momento, la Cina annuncera’ al mondo che la sua valuta e’ (parzialmente o totalmente) garantita da oro fisico.
Il varo dell’apertura agli investitori mondiali allo SGE e il rafforzamento (ed eventuale “copertura” tramite oro) dello yuan, sono le due facce di una stessa medaglia.
Se la Cina avra’ la forza di determinare il prezzo dell’oro, determinera’ anche i prezzi degli altri metalli preziosi svincolandosi dalla dipendenza politica e valutaria dagli USA.
Uno yuan garantito da oro sara’ il primo passo verso l’instaurazione di un nuovo assetto monetario globale, dopo il definitivo abbandono del Gold Standard Exchange, nel 1971.
Certo, nonostante i volumi in aumento, lo SGE si trova di fronte altri mercati dei metalli preziosi con anni di esperienza nel settore e alti e consolidati volumi di compravendite.
Penso al mercato londinese, a quello di New York, a quello di Singapore e Dubai (Emirati Arabi Uniti).
Ma lo SGE gode dell’appoggio del Governo Centrale Cinese e l’apporto di investitori esteri consentira’ a questo mercato di espandere la propria influenza globale nei prossimi anni.
Lo SGE vedra’ la diretta concorrenza del mercato di Singapore, che serve sia il mercato cinese che quello indiano, per quanto riguarda l’oro e l’argento.
Il mercato di Singapore ha visto, pero’, ridurre la sua influenza dal mercato dei preziosi di Dubai, il quale e’ riuscito ad accaparrarsi parte delle compravendite in uscita e in entrata dal mercato indiano.
Lo SGE vedra’ aumentare i propri volumi grazie all’inclusioni tra i suoi clienti di aziende gioielliere locali, come Chow Tai Fook e Chow Sang Sang, che vedono nell’ampliamento del mercato di Shangai un’opportunita’ per la compravendita di oro fisico per i loro prodotti lavorati.
A novembre dello scorso anno Bloomberg ci informava che la Cina era prossima all’apertura di un nuovo magazzino di stoccaggio per l’oro capace di contenerne fino a 2.000 tonnellate. Questo nuovo deposito si trova proprio nella Zona Franca di Shangai, non distante dallo Shangai Gold Exchange.
- L’ampliamento della platea internazionale degli investitori presso lo SGE.
- Il rafforzamento dello yuan nelle transazioni internazionali commerciali e finanziarie
- L’estensione della valuta cinese all’interno delle riserve valutarie delle banche centrali.
- Lo yuan futura moneta convertibile in oro.
Sono tutti segnali che ci indicano presso quale area geografica futura sara’ determinato il prezzo dell’oro (e dei metalli preziosi).
Verso Est, in dettaglio, verso il Paese del Dragone.
Quando il prezzo dell’oro sara’ determinato in Cina vedremo la fine della manipolazione delle sue quotazioni perche’ esso non sara’ piu’ vincolato alle quotazioni del dollaro, valuta di riserva globale e di predominio mondiale da parte degli USA.