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Contratti futures sul petrolio alla Borsa di Shanghai (ahi ahi Trump, forse il tuo vero problema si chiama Cina…)

La Cina sembra vicina a dare l’avvio a contratti futures sul petrolio alla Borsa di Shanghai, continuando quindi nella creazione di un mercato internazionale per le commodities che non utilizzerà più il dollaro come valuta di scambio.

Ma facciamo prima un passo indietro.

La recente escalation diplomatica nel conflitto siriano viene propagandata dall’occidente come una sfida per la democrazia e la libertà.

In questo blog proviamo a fare del nostro meglio per valutare i fatti con occhi analitici, ampliando la visione sia nella dimensione degli eventi non apparentemente collegati, sia nella dimensione temporale e storica.

A tal proposito ti invitiamo a rileggere il report sulla “Fine dei Petrodollari”
[https://deshgold.com/la-fine-del-sistema-del-petrodollaro-parte-1]
per rinfrescarti le idee su quale crediamo sia il reale motivo dietro l’escalation del conflitto siriano.

Si, riteniamo sia lo stesso motivo dei precedenti conflitti in Medio Oriente.
E te lo riporto sintetizzato in una frase:

Il petrolio deve essere negoziato in dollari USA.

Fino a pochi anni fa chiunque osava sfidare il Sistema dei Petrodollari si era ritrovato, poi, con l’esercito USA spianato attorno ai propri pozzi petroliferi.

Fino a pochi anni fa… (no, ma ora queste cose non accadono più…).
Vuoi vedere che i problemi di Trump non sono solo Russia, Nord Corea e Iran?

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Contratti futures sul Petrolio a Shanghai! Il futuro del sistema economico politico della Cina

contratti-futures-petrolio

Fonte tradotta dalla versione originale di Florence Tan and Chen Aizhu

La Cina prevede di lanciare i contratti futures del petrolio greggio sulla borsa di Shanghai nella seconda metà del 2017, secondo quanto dicono alcune fonti.

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SINGAPORE/BEIJING, 18 aprile.

La Cina sta cercando di lanciare i suoi contratti futures del petrolio greggio a Shanghai nella seconda metà di quest’anno, secondo quanto riportato da due fonti vicine alla vicenda, dando nuova vita a qualcosa che era stato considerato accantonato solo pochi mesi fa.

I contratti mirano a dare alla Cina, il più grande consumatore di petrolio al mondo dopo gli Stati Uniti, influenza nei prezzi del grezzo in Asia e una quota dei bilioni di dollari nel commercio dei futures del petrolio che fluttuano attraverso i parametri di riferimento a livello mondiale del Brent e del West Texas Intermediate.

L’International Energy Exchange di Shanghai (INE) l’anno scorso era vicino a lanciare il contratto futures che era stato approvato nel 2014 dopo anni di pianificazione, ma questi progetti furono accantonati dopo che la volatilità dei mercati azionari e delle materie prime nazionali avevano spaventato gli enti di controllo.

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Le fonti sono state poco chiare circa quando il contratto inizierà effettivamente ad essere in commercio.

“Nella seconda metà di quest’anno, forse a settembre o ad ottobre”, ha detto una delle fonti, aggiungendo che questo potrebbe essere avviato prima del 19° congresso nazionale del partito comunista in Cina, in cui avrà luogo un cambio di guardia sotto il presidente XI Jinping.

La seconda fonte ha detto che il lancio potrebbe avvenire prima, forse a luglio o agosto. Non è stato immediatamente chiaro quali fattori hanno indotto il rilancio del progetto.

Un portavoce INE non ha dato una data di inizio definitiva, dicendo:

“Ci siamo attivamente preparando e ci stiamo sforzando per lanciare il prodotto il più presto possibile.”

Il petrolio greggio venduto in Asia è valutato principalmente a fronte dei benchmarks di Dubai, Oman e i parametri del Brent, stimati da S&P Global Platts o dai contratti futures del greggio dell’Oman, in base al Dubai Mercantile Exchange.

La creazione di una borsa di scambio a Shanghai è la continuazione di un percorso che la Cina ha intrapreso per creare un mercato internazionale per le commodities che non utilizzerà più il dollaro come valuta di scambio.

Assieme alla Cina, anche i suoi più stretti alleati commerciali (Russia, Iran, ecc.) la stanno seguendo per un commercio de-dollarizzato.

Questa notizia e altre simili che stanno passando in sordina sono solo il preludio per quella che sarà la fine del Sistema dei Petrodollari e che inevitabilmente porterà ad un nuovo Sistema Monetario Internazionale.

Per comprare oro e argento fisico dai rivenditori più sicuri al mondo ed ai prezzi più bassi sul mercato e per capire come conservarlo nel modo giusto e sottrarti al rischio di confisca, guarda ora il videoseminario che scarichi da questa pagina.

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Staff DeshGold

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5 risposte

  1. Quello è l’effetto sul mondo, la Siria non c’entra con quello, il problema Siria (come di tutto il medioriente) deriva sempre dai soliti criminali.

    https://it.sputniknews.com/punti_di_vista/201609283414931-israele-vuole-distruggere-siria/

    Che poi quello che fanno gli USA lo fanno sotto controllo degli ebrei, visto che in USA le più grandi istituzioni e media sono controllati da loro, quindi quando si parla delle azioni USA, bisogna sempre capire che la mente sta in Israele è l’ il cancro e il problema del mondo intero DA SEMPRE.

    1. Infatti ! Fortunatamente non sono ancora riusciti ad eliminare il raziocinio da tutte le menti, come cercano di fare da anni. Purtroppo capirlo e pensarlo non neutralizza il problema.

  2. Bugie antisemite che avrebbero fatto piacere a Himmler e Gobbels. Senza ricordare che tra gli arabi e israeliani in apparenza si fanno guerra tra di loro, ma in realtà gli arabi si fanno gestire i loro fondi dagli ebrei in considerazione della loro abilità finanziaria. Per quanto riguarda la Siria, se Israele volesse destabilizzarla, non avrebbe aspettato tutto questo tempo. E soprattutto non avrebbe avuto interesse a destabilizzare l´unico paese arabo laico e civilmente evoluto che lotta contro l´integralismo e il terrorismo musulmano. Purtroppo la Siria, per sopravvivere ha dovuto sempre condividere la bugia dell´”occupazione illegittima” del territorio cosiddetto “palestinese” , quando la Palestina, come stato, non è mai esistito e i palestinesi erano arabi o giordani, e quindi si è inimicata Israele. Per quanto riguarda i palestinesi sono una spina nel fianco di tutti gli stati arabi e non solo di Israele perché come popolazione nessuno li vuole: sono come gli zingari in Europa, ma sono gli utili idioti per cercare di conquistare una terra che da deserto è diventato un giardino e una delle aree del medio oriente più evolute nel campo della scienza e dei diritti umani. Non troverai mai un ebreo che umilia, mutila, picchia e massacra una donna.

  3. PENSO, CHE LA SIRIA CON IL SUO INTEGRALISMO, NON SIA IL PROBLEMMA UNICO, PER GLI USA.
    L’AMERICA NON AVEVA BISOGNO DI UN DITATORE, MA DI UN UOMO DI GOVERNO. LUI DI POLITICA SE NE CAPISCE POCO, ED IL SUO SEGUITO LA REGGE, PER LA SUA GRANDE RICCHEZZA…”.LA POTENZA DEI DOLLARI”.
    Maria Bonaria Fanunza.

    1. Già, perché Obama era un santo, guarda cosa è successo durante i suoi due mandati. “Trump di politica non ne capisce”. Quanti di quelli che lo affermano possono provarlo? Lo conoscono personalmente, forse? Aspettiamo, vedremo come andranno le cose. Consideriamo anche che Trump inizia il suo cammino in un periodo storico difficilissimo.

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