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Compagnie minerarie ed estrazione di Oro: il Caso Kinross

Qualche settimana fa abbiamo affrontato nell’articolo “La crisi nascosta nel business dell’estrazione dell’Oro“, le difficolta’ che le compagnie minerarie stanno vivendo in questo periodo.

Oggi ci imbattiamo in un nuovo progetto di estrazione mineraria che non ha portato ai frutti sperati. Questo progetto riguarda la compagnia mineraria Kinross Gold Corporation.

Quanto potranno impattare tutte queste notizie sul prezzo dell’Oro fisico?

La Kinross Gold Corporation e’ una Compagnia mineraria con quartier generale a Toronto, Canada. Kinross e’ attiva nell’estrazione di oro con miniere e progetti in Brasile, Canada, Cile, Ecuador, Ghana, Mauritania, Russia e Stati Uniti. Ha 9.000 dipendenti ed e’ quotata al Toronto Stock Exchange.

Notizia di questi giorni e’ che Kinross ha abbandonato i piani per lo sviluppo dell’enorme miniera Fruta del Norte, in Ecuador, perche’ ha rifiutato il piano di tassazione previsto dal Governo Ecuadoreno. Il progetto fiscale prevedeva una tassazione della Compagnia Canadese tramite un’aliquota che sarebbe pervenuta a divorare il 70% dei ricavi.

La decisione del board della Kinross e’ risultata essere l’unica scelta obbligata seppur con grande rammarico (e con grandi perdite in termini di costi). La miniera Fruta del Norte era stata acquisita nel 2008 per la cifra stratosferica di oltre 1 miliardo di dollari americani, e nei progetti della Compagnia Canadese era destinata a divenire una delle attivita’ cardine della compagnia.

Dopo oltre due anni di negoziati con il Governo dell’Ecuador, l’Amministrazione della Kinross ha ritenuto di doversi ritirare dal progetto nonostante il Board avesse sperato in un accordo finale in quanto l’attivita’ estrattiva della miniera avrebbe generato ottimi rendimenti per gli investitori.

Paul Rollins, Amministratore Delegato della Compagnia, ha dichiarato che viste le intenzioni del Governo dell’Ecuador di non trattare in alcun modo con la controparte in relazione al piano di tassazione dei profitti dell’attivita’ estrattiva, la Kinross ha deciso di fuoriuscire dal progetto e di non investire ulteriori capitali nella miniera.

“E’ stata davvero una decisione difficile ma credo sia cosa giusta ritirarsi. Non siamo disponibili a firmare un piano fiscale che eroda il 70% dei nostri profitti in relazione all’attivita’ estrattiva in Ecuador”.

Da quando e’ stato nominato Amministratore Delegato, Rollins ha sempre posto l’accento sull’incremento di redditivita’ aziendale per creare valore agli azionisti (stakeholders), piuttosto che investire continuamente capitali nell’attivita’ estrattiva. Rollins ha ritenuto che il progetto Fruta del Norte avrebbe eroso i profitti della Compagnia, visto il regime fiscale punitivo imposto dal Governo dell’Ecuador.

La miniera Fruta del Norte tornera’ in concessione all’Ecuador a partire dal 1° Agosto 2013. La Kinross finira’ il trimestre con ricavi pari a $720 milioni inerenti l’attivita’ estrattiva in Ecuador.

Numerosi altri governi a livello mondiale hanno inasprito le tasse di concessione sulle miniere aurifere. In genere le Compagnie riescono a trattare con i funzionari dei vari governi per stemperarne le richieste eccessive in termini di tassazione.

Con il Governo dell’Ecuador invece, Kinross non e’ riuscita nella contrattazione.

Don Blyth, analista presso Paradigma Capital, ha elogiato la mossa di Kinross di uscire dal progetto.
“Non aveva senso sperperare capitali in un’attivita’ estrattiva dai bassi potenziali di profitto a causa di imposizioni fiscali assurde; l’investimento sarebbe stato punitivo per gli azionisti in termini di ritorno sugli utili e sugli investimenti”.

Blyth ha suggerito che il progetto potrebbe essere venduto a qualche Compagnia Mineraria Cinese in quanto nessun’altra azienda Occidentale avrebbe interesse a svilupparlo a quelle condizioni.

 

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Riccardo Gaiolini

Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.
Riccardo Gaiolini

Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.

2 risposte

  1. Ciao Gennaro
    Passavo di qui e ho deciso di fare due righe.

    Il ciclo dell’argento e oro è speculativo e contrario a quello dell’azionario.

    Nel 2000 è partito un ciclo sui metalli e un forte ribasso su listini azionari.
    Il ciclo è di lunghissimo periodo 32 anni.

    Si è appena concluso un ciclo a 8 anni che ha cercato il minimo dei prezzi trovandoli in questi giorni.
    Ecco perchè lo storno è stato mostruoso.
    Lo storno precedente coincideva con chiusura di 4 anni. Ma questo di 8.

    Ora anche se alcuni (comprendo sono stati distrutti psicologicamente) probabilmente dovrebbe mancare l’ultima gamba rialzista su oro e argento e viceversa ribassista in azionario.

    Il ciclo dovrebbe compiersi nell’autunno del 2015 quando si invertiranno.

    Allacciatevi le cinture.

    Un Saluto Gennaro.

    Davide

  2. Ciao Davide, e’ un piacere ritrovarti fra le nostre pagine.

    Le indicazioni generali che hai condiviso trovano pieno riscontro anche nei dati di cui disponiamo noi oggi.

    Un saluto

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