ricchezza nel tempo

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Cause e origini dell’inflazione (quarta parte)

In quest’ultima parte dello studio sulle cause e origini dell’inflazione, prendo in considerazione l’aumento del costo della vita dovuto alla moltiplicazione di tasse, accise e imposte da parte dello Stato sui beni di consumo e all’aumento delle tensioni inflazionistiche a causa dell’espansione del debito pubblico, del deficit commerciale e del debito privato.

Per quel che riguarda il primo dei due punti di cui sopra, c’e’ poco da approfondire: e’ evidente che, quando lo Stato provvede ad aumentare le imposte indirette (ovvero quelle imposte che colpiscono i beni nel momento in cui sono consumati o trasferiti; per esempio, l’IVA, l’imposta di registro, le accise o l’imposta catastale) i prezzi dei beni di consumo tendono ad aumentare.

Quindi – un aumento di queste imposte – ha effetti inflazionistici sull’economia.

Analizziamo invece il ruolo del “debito” in generale riguardo alle tensioni inflazionistiche.

Le esperienze storiche che ti illustro ci dimostrano che – quando le strutture economiche e pubbliche sono fortemente indebitate – in un primo momento si rileva un’illusoria percezione di benessere, poi, successivamente, quando appare in tutta la sua gravita’ il peso del debito, i capitali esteri tendono a prendere la via della fuga da queste economie causando il crollo della moneta, il crollo della produzione, e l’aumento dei prezzi e della disoccupazione.

Nel 1994, a essere coinvolto in una grave crisi della propria moneta (il peso), fu il Messico. Nei primi anni Novanta il Messico aggancio’ la propria moneta al dollaro ma il Governo non varo’ alcuna riforma atta a imprimere dinamismo nella propria economia reale che rimase stagnante.

Vi fu un significato afflusso di capitali esteri ma il deficit delle partite correnti (ovvero il deficit dell’export commerciale, cioe’ il Messico importava piu’ di quanto esportava) esplose a causa di una moneta “troppo” forte in presenza di un’economia reale stagnante.

Il debito pubblico comincio’ a espandersi in maniera esponenziale proprio a causa del ristagno economico; nel 1994, i capitali esteri presero la via della fuga e in dicembre il governo fu costretto a svalutare il peso. Dilago’ l’inflazione e la disoccupazione.

Il FMI e la Banca dei Regolamenti Internazionali furono costrette a intervenire per fermare l’effetto contagio sulle nazioni vicine (e per salvare gli investimenti di grandi banche d’affari americane).

Nel 1997 esplose la crisi delle cosiddette “tigri asiatiche”. Dopo il 1992 la liberalizzazione economica e finanziaria caratterizzo’ le economie delle cosiddette tigri dell’Asia.

Affluirono verso questi paesi ingenti capitali speculativi. Tutto il settore economico privato di queste nazioni (banche e imprese) comincio’ a indebitarsi. Si accumularono i deficit delle partite correnti (ovvero la cronica dipendenza di un paese dalle importazioni).

Nel 1996 e soprattutto nel 1997, i deficit delle partite correnti della Thailandia esplosero; gli speculatori valutari cominciarono a liberarsi dei “baht” (la moneta locale) in loro possesso.

Il 2 luglio 1997 il “baht” crollo’ in poche ore, seguito dal crollo delle valute delle Filippine, Malesia e Indonesia, costrette a una rapida svalutazione monetaria.

Crollarono i mercati borsistici di queste nazioni, i mercati immobiliari, collasso’ il sistema bancario ed esplose l’inflazione.

La crisi delle tigri asiatiche si riverbero’ sulla Russia nell’agosto del 1998. La crisi asiatica innesco’ una spirale al ribasso dei prezzi delle materie prime, principale risorsa economica della Russia.

L’economia russa – gia’ in preda a gravi distorsioni redistributive e produttive – comincio’ ad arrancare e il debito pubblico, a causa delle mancate entrate fiscali a causa della crisi economica, implose.

Il Governo russo fu costretto a svalutare il rublo, dichiarare l’insolvenza sul debito interno e chiedere una moratoria sul debito estero.

Nel 2002 l’Argentina fece default sul debito. All’inizio degli anni ’90, per contrastare l’iperinflazione degli anni precedenti, l’Argentina decreto’ un cambio fisso del peso verso il dollaro americano.

Ma non basta fissare una valuta “debole” a una “forte” per fare ripartire il motore economico di una nazione. Devono contestualmente essere varate riforme economiche atte a far ripartire le dinamiche produttive; anche le strutture pubbliche devono essere riformate in funzione dell’economia. Se tutto questo non avviene e’ sostanzialmente deleterio il cambio fisso tra una valuta debole e una forte.

L’Argentina continuava a soffrire di tassi di  corruzione pubblica endemici; il debito pubblico precedente il fissaggio del cambio era rimasto altissimo e continuava a espandersi a causa delle inefficienze e degli sperperi pubblici.

Si accumulavano, nel contempo, anche gravi deficit delle partite correnti (cronica dipendenza del paese dalle importazioni).

Nel 2002 il Governo argentino si dichiaro’ insolvente sul debito. Gli investitori esteri abbandonarono il paese, i flussi di capitali in entrata cessarono, dilagarono la disoccupazione e l’inflazione.

E’ notizia di pochi giorni fa che l’Argentina e’ in default sul debito sovrano per la seconda volta.

A causa dell’effetto contagio l‘Uruguay fu costretto a chiedere ai detentori esteri del proprio debito una moratoria di cinque anni per ripagare i creditori e fu costretto alla svalutazione del pesos.

Lo studio di questi 5 casi storici ci insegna che – in mancanza di valide riforme economiche e delle strutture pubbliche in grado di imprimere dinamismo alle economie – queste, se si fondano sul debito (sia pubblico che privato, oppure da una miscela di debito pubblico, privato e di deficit delle partite correnti), terminano sempre con un’implosione inflazionistica o iper-inflazionistica delle proprie valute.

Ho citato i cinque casi piu’ eclatanti di defaults a partire dal 1994 a oggi. Ma non sono gli unici. Per gli amanti delle statistiche, dal 1998 a oggi l’Agenzia di Rating Moody’s ha registrato i seguenti defaults:

– nel 1999 Venezuela e Ucraina;

– nel 2000 Peru’ ed Ecuador;

– nel 2001 Peru’, Ucraina e Costa d’Avorio;

– nel 2003 la Moldavia;

– nel 2004 il Nicaragua;

– nel 2005 Grenada;

– nel 2006 la Repubblica Dominicana;

– nel 2008 il Belize;

– nel 2009 il Nicaragua e l’Ecuador;

– nel 2010 la Giamaica;

– nel 2012 la Grecia e il Belize.

 

FINE

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Riccardo Gaiolini

Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.
Riccardo Gaiolini

Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.

22 risposte

  1. L’Italia é salva !! Il dato ISTAT di oggi riportato su Repubblica dice che l’inflazione é a zero e i capitali di investimento stranieri si sono riversati sul 50% delle operazioni 2014. L’inflazione é scongiurata e sembra che lo sará per un bel periodo i prezzi si abbattono e gli acquisti di imprese ed eccellenze italiane attirano i capitali stranieri vedi Cavalli ai Russi Alitalia agli Arabi etc.. Non sarnno vantaggi per tutti ma se piace così !! ?
    Ciao

  2. Per chi non l’avesse colto però nel caso dell’italia esiste una differenza sostanziale….,
    noi a differenza degli altri non ci siamo legati ad una valuta forte partendo da una debole, non ci siamo gongolati nei primi anni senza riformare nulla riversando nel debito tutte le nostre mancanze strutturali pubbliche e private,
    noi ora accortisi dell’errore non stiamo facendo manovre lacrime e sangue per tranquillizzare le banche straniere della moneta forte a costo di ammazzarci definitivamente
    noi non abbiamo fatto tutto questo come il messico e gli altri…… oppure no?

  3. No !! noi mascheriamo tutto. Ti faccio un esempio: Abbiamo portato l’aliquota sulle rendite finanziarie al 25% come in tutta europa anche se come anomalia per i titoli di stato abbiamo mantenuto il 12,5% nell’occasione come eroi da cartolina abbiamo fatto pagare alle banche la rivalutazione delle quote bankitalia al 25% come tutti. Ma non gratis !! A breve distanza é stato introdotto il POS per i piccoli esercizi o professionisti per spese superiori ai € 50 questo secondo la stima di CCIAA mestre vale 3/4 volte ció che le banche hanno pagato/anticipato al governo. E lo pagano quelli del carro bestiame che avranno ancor meno soldi per la crescita ma il governo più medaglie di latta appuntate sulla maglietta. Non siamo migliori del Messico solo differenti. Con l’entrata nell’euro il carro bestiame pagò la tassa una tantum per mettere a posto i numeri necessari all’ingresso. Va bene !! ma poi per 10 anni abbiamo fatto partire la spesa e da 3 anni sono lacrime giornaliere e sangue e quest’autunno si prepara ancora un’altro assaggio di questo grullino e avanti cosí. Per questo apese non funzionano le ricette del rigore come quelle di una inflazione controllata é semplicemente un paese di ladri, piccoli truffatori, arrivisti o gente che cerca di mettere insieme il desinare con la cena senza altra prospettiva. Non c’é soluzione !! questa é la soluzione.

  4. Filomeno ha già dato la sua sentenza al commento 34 del blog di apertura. Se non gira più di tanto per un anno é mezzo é magrina e un prezzo tutto in laterale. Tra tre settimane si saprá come gira il destino. Vai a vedere !!

    1. Permettimi di correggerti ..diventa “magrina” per un anno e mezzo o più solo a rottura dei supporti di lungo indicati anche da Gennaro. (1240-1182/1180)
      se nelle prox 2/3 settimane non gira al rialzo rompendo l’origine del trimestrale inverso e/o del semestrale inverso in corso,diciamo che è tutto rimandato solo al prox semestre con nuovi target da definire.
      Ad essere onesti anch’io ho commesso un imprecisione definendo che un mensile inverso positivo dal 10/7 non avrebbe sopportato l’ipotesi primaria (sarebbe vero solo se il 10/7 avessimo chiuso il trimestrale inverso sopra 1392 vincolando al ribasso anche il resto del semestrale. errare è umano)
      Ciononostante in forza di un 2° trimestrale inverso chiuso ribassista, un 4 ° trimestrale inverso “potenzialmente” vincolato al ribasso che si rispetti non dovrebbe attendere molto ad invertire la rotta…. salvo invece la conferma dell’ipotesi meno gradita ma non da scartare dell’annuale inverso ibrido in 3 semestri.
      Ergo può chiudere anche positivo il mensile inverso (siamo al 29°giorno e magari l’ha già chiuso corto l’8/8) ma il prox deve raccontarci un’altra storia e per far ciò meglio che stia per ora il più lontano possibile da 1281…

  5. “Ogni analisi è un mosaico da completare; ogni trade è la scommessa sul prossimo tassello. Sguardo di insieme, individuazione di livelli di validità, analisi delle sotto strutture spostano le probabilità a favore o a sfavore di un trade”. (ignoto)
    Purtroppo la rottura dell’origine del nuovo ciclo partito il 1 agosto scorso (1281 ca.)
    mi aiuta nell’essere più semplice…. (qualcosa non quadrava già da alcuni giorni rispetto all’ipotesi preferita per il medio periodo e per questo mi ero preoccupato di esternare i miei dubbi che malauguratamente si sono realizzati) .
    Salvo recupero di quota 1325 nei prox giorni, nel breve medio siamo destinati a scendere fino a ottobre (semestrale corto) o dicembre (semestrale classico) o oltre (semestrale lungo) con minimi e massimi decrescenti con primi supporti in area 1274/75 (TLdinamica da 1182) e 1260/61 (ritracciamento 61,8% del movimento recente) da dove spero possa negare quanto sopra formando un “wolfe” che per ora è solo potenziale, ma il tempo è tiranno al riguardo.
    Detto questo fino a tenuta di 1240 ma soprattutto 1180/1182 sul lungo periodo non ci sono vincoli ribassisti ergo l’oro ha tutte le potenzialità cicliche per crescere, ma nel medio periodo non sarà la cavalcata delle Walkirie, ma nella migliore delle ipotesi il
    snervante flat ribassista come abbiamo già vissuto nell’aprile/maggio scorso nella speranza che non voglia invece replicare ottobre/dicembre 2013.

  6. Ora é chiaro, grazie !! Avevo letto una previsione a lungo periodo sul Sole 24 ore di fine primavera e andava già su questa linea che oggi tu mi confermi anche se rimane per i periodi un poco lunghi un margine di incertezza che in questo caso si delinierà meglio fine sett/ott.
    Grazie Ciao

    1. mai scritto questo, ma…
      “fino a tenuta di 1240 ma soprattutto 1180/1182 sul lungo periodo non ci sono vincoli ribassisti ergo l’oro ha tutte le potenzialità cicliche per crescere”
      finchè questi livelli reggono la brava GS può sparare 1050 – 950 – 850 …….. 50,
      io no.

  7. fortunatamente non è il mio problema….il problema magari ce l’ha chi è in leva o chi deve in qualche modo liquidare….ma importante a parere mio è anche il timing…..se quello che pensi o pensate in questo blog è che l’oro salirà, se lo fa fra 50 anni ???, capisci che il tuo investimento lo godrà qualcun’altro…..???? non so se condividete la mia idea……

    1. Se pensi che possa farlo fra 50 anni significa che non hai letto con attenzione i vari articoli pubblicati negli ultimi mesi qui su DeshGold.com

      Lf dici che il problema non e’ il tuo perché non sei esposto in leva, però nei fatti mi dimostri altro. Su ogni minimo movimento del prezzo dell’oro domandi dove siamo diretti.

      La domanda più importante che puoi fare e’ a te Stesso. Perché hai investito in oro?

  8. ho letto che dal punto di vista vostro lo vedete partire già da quest’anno, ma se non fosse così? che invece ti fa una discesa e rimane in letargo come dal 1990 al 2003? potrebbe anche succedere…..nessuno può saperlo……graficamente ti può dare delle indicazioni ma potrebbe essere che si prende una pausa più lunga del previsto….no? buon fine settimana a tutti…!

    1. Lf, premesso che l’oro e’ gia’ ripartito dai minimi fatti toccare il 31 Dicembre 2013 a 1.180$, quel che ti ho fatto notare e’ che DeshGold.com non e’ il posto dove venirsi a fasciare la testa ogni giorno per chiedere cosa succede ai prezzi dell’oro.

      Su questo blog non si fa “trading su oro”. Cioe’ non si compra e vende per il breve termine, pertanto non siamo toccati dalle movimentazioni che l’oro fa ogni giorno.

      Ci tengo a fare questa precisazione perche’ voglio fare chiarezza sul lavoro che portiamo avanti qui su DeshGold.com e non voglio che tu spenda il tuo tempo nel posto sbagliato.

      Con affetto.

  9. ciao Gennaro, ti ringrazio per la precisione…..io non faccio trading ma cerco di investire quanto sono riuscito a risparmiare in questi anni….ora devo godermi la mia rendita…tutto qua…

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