ricchezza nel tempo

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Barometro Oro: 21.Feb.2015

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L’oro ha aperto la settimana a $1.228,90 e chiuso a $1.203,90.
Al Comex di New York i contratti futures per consegna aprile sono quotati a $1.203,30.

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Dopo un ottimo inizio anno (per le quotazioni dell’oro), il metallo giallo nel corso delle ultime quattro settimane di trading ha ritracciato fortemente al ribasso, giungendo venerdi’ 20 febbraio a “flirtare” di nuovo con il fondamentale supporto tecnico e psicologico posto a $1.200,00.

Gli occhi degli operatori sono tutti puntati sulla soglia a $1.200,00; una rottura di questo supporto aprirebbe la strada all’area posta tra i $1.190 e $1.170,00.

Gli investitori globali continuano a “puntare” sul dollaro americano come “safe haven” (investimento rifugio) a causa dello stallo negli accordi tra Eurogruppo e Grecia (l’ultimo accordo raggiunto dovrebbe estendere il programma di aiuti finanziari per altri 4 mesi, pena l’insolvenza del Governo di Atene il 28 febbraio).

Da questo braccio di ferro escono penalizzati l’Euro (che da marzo dovrebbe indebolirsi ulteriormente a causa dell’inizio della prevista manovra espansiva della BCE) e il metallo giallo.

Per le prossime sessioni di trading: primo supporto fondamentale posto a $1.200,00, secondo a $1.170,00. Prima resistenza posta a $1.240,00, seconda a $1.275,00 e terza a $1.300,00.

Per  una visione di piu’ “lungo termine”: l’oro sta consolidando le sue quotazioni in area $1.200,00 e, a mio modo di vedere, non dovrebbe sfondare prepotentemente al ribasso anche se non posso escludere un ritorno in area $1.050,00 – $1.000,00; possibilita’di questo evento sono scarse, ma non improbabili.

Devi tenere presente che, dal 2001 al 2011, le quotazioni dell’oro sono salite del 650%; in questi 10 anni di corsa non vi e’ mai stato un ciclo di correzione ribassista di durata superiore a un anno per l’oro.

Nel 2001 l’oro quotava $250,00 per oncia; a settembre 2011 l’oro quotava a $1.921,00 (grafico sotto).

GOLDSPOTPRICEFEBRAIO

In questo lungo arco temporale le sue quotazioni non si sono mai prese una “pausa” (pullback) di 12 mesi.

L’oro, a mio avviso, rimane nel mezzo del suo ciclo “toro” secolare (so che in questo momento questo puo’ sembrare concetto temerario per alcune orecchie 🙂  )…

I fondamentali, in realta’, per il mercato giallo, non sono mai stati cosi’ solidi.

Tutte le banche centrali stanno disperatamente lottando per domare la “deflazione” e la “depressione economica” globale, tagliando tassi d’interesse ed espandendo la base monetaria.

Mentre la domanda di materie prime crolla a livello globale, le quotazioni dell’oro mantengono le loro posizioni nonostante il calo quadriennale.

Ricordati che l’oro non e’ una “materia prima industriale”; e’ assai poco utilizzato a livello globale nei processi economici e quindi risente in modo meno accentuato del crollo delle quotazioni delle “commodities”.

L’oro, in questa fase storica, deve essere utilizzato come una forma di “assicurazione contro il collasso dell’attuale assetto monetario globale”.

Preservera’ e incrementera’ il valore del nostro “capitale” nei prossimi anni.  L’attuale sistema economico e finanziario globale e’ avviato verso un collasso storico, nonostante gli artifizi dei Governi e delle Banche Centrali.

T ricordo che la fase ribassista del Ciclo Naturale dell’oro e’ iniziata nel 1980 ed e’ terminata tra fine 1999 e inizio 2001 (circa venti anni).

Il Ciclo Naturale rialzista dell’oro e’ cominciato nel 2001 e all’interno di questo grande ciclo toro cominciato a inizio secolo si e’ verificato un mini-ciclo quadriennale ribassista (dal 2011 al 2015, anno in cui l’oro dovrebbe fuoriuscire definitivamente da questo mini-ciclo).

La corsa del mercato toro secolare dell’oro, pertanto, e’ lungi dall’essere terminata.

E’ chiaro, bisogna avere pazienza e “dare tempo al tempo” come si suol dire prosaicamente.

E’ fondamentale comprendere che il ciclo  si evolve spontaneamente; non si puo’ “forzarne l’evoluzione” ne’ fermarla come invece vorrebbero fare i Governi e le Banche Centrali con la loro “hybris” (arroganza o dismisura).

Sentenziava Eraclito che “Hybris – la dismisura o l’arroganza – va spenta  piu’ che un incendio“.

Governi e Banche Centrali non potranno eludere a lungo la realta’, nonostante tentino di farci vivere in un mondo di “illusioni”, monetarie e non. Sono dei grandi “illusionisti” ma il ritorno alla realta’ sara’ drammatico.

Siediti sul tuo divano e lascia che il ciclo evolva secondo necessita’: non possiamo ne’ fermarlo ne’ accelerarlo.

I movimenti dell’oro, sul breve termine, hanno poco a che vedere con  l’orientamento pluriennale del metallo giallo.

Mi attendo nuovi massimi dell’oro nei prossimi anni; sempre piu’ istituzioni internazionali si stanno avvantaggiando delle quotazioni del metallo giallo per “accumulare” e questa tendenza non fara’ che approfondirsi in concomitanza con il crollo del sistema valutario mondiale.

Il dollaro americano negli ultimi mesi (da luglio 2014) ha usurpato il ruolo di “safe haven” all’oro.

Sembra che gli investitori internazionali non riescano a comprendere che il dollaro non e’ un “porto sicuro” rispetto agli sviluppi negativi dell’economia globale e delle tendenze geopolitiche mondiali.

I ritmi di “creazione” di moneta da parte delle Banche Centrali e da parte di quelle commerciali (con la creazione di moneta “creditizia”) e’ destinato ad ingigantirsi nei prossimi anni creando le premesse per una “Weimar Globale“.

Il rafforzamento del biglietto verde e’ fattore strettamente contingente. Ecco perche’ ti invito ad “andare oltre” al breve termine.

I mercati devono riflettere la realta’ economica e geopolitica globale. Ora non lo stanno facendo.

Ma il 2015 sara’ l’inizio del “duro” ritorno alla realta’ delle cose.
Il dollaro ha vinto un “derby”. Complimenti. Ma il “Campionato” e’ lungo ed e’  destinato ad avere un vincitore: il metallo giallo, il peso massimo dei pesi massimi.

Ruotando e roteando nella spirale che sempre piu’ si allarga,
il falco non puo’ udire il falconiere;
LE COSE SI DISSOCIANO; IL CENTRO NON PUO’ REGGERE;
E la pura anarchia si rovescia sul mondo,
La torbida marea del sangue dilaga, e in ogni dove
Annega il rito dell’innocenza;
I migliori hanno perso ogni fede, e i peggiori
Si gonfiano d’ardore appassionato.

William Butler Yeats – “Il secondo avvento”

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200 ANNI DI “DOW/GOLD RATIO” CONDENSATI IN UN GRAFICO

Prendiamoci una pausa ogni tanto; distogliamo la nostra concentrazione dalle fluttuazioni di breve termine (giornaliere, settimanali, mensili ecc…) e facciamo convergere la nostra attenzione sul quadro globale di lungo termine.

Al fine di tentare di comprendere le complesse evoluzioni e interazioni dei mercati finanziari, approfondendo in particolare quello dell’oro, e’ utile analizzare il rapporto storico tra l’indice azionario “Dow Jones Industrial Average” e le quotazioni dell’Oro (cosiddetto “Dow/Gold Ratio”).

A titolo strettamente personale, ritengo che le Banche Centrali siano riuscite a ritardare lo scoppio di un’altra grave crisi finanziaria, dopo quella accaduta nel 2007-2008 (crisi dei mutui subprime) inondando di liquidita’ tutti i mercati finanziari.

I mercati azionari, quelli immobiliari (ma soprattutto quelli obbligazionari, che a mio modo di vedere sono i piu’ pericolosi quando la bolla si sgonfiera’), sono di gran lunga sopravvalutati; le loro quotazioni sono insostenibili nel lungo termine (per lungo termine intendo per altri 5 – 10 anni).

Anche il dollaro americano e’ valuta fortemente sopravvalutata.

La mia idea e’ che dei mercati finanziari stimati molto piu’ del loro reale valore, siano in realta’ estremamente fragili e vulnerabili sia a shock esogeni che endogeni.

Prova a dare un’occhiata al grafico qui sotto che riporta le previsioni (expectations) del ciclo della crescita economica globale (PIL mondiale)  nel 2015 (in rosso) in netta caduta, e le quotazioni degli indici azionari globali (che stanno toccando nuovi massimi).

WORLDSTOCKWORLDGDP

E’ del tutto evidente che tutta la liquidita’ che le Banche Centrali hanno pompato (e stanno pompando) nel sistema, ha gonfiato delle bolle finanziarie ma nulla ha potuto fare per la crescita dell’economia mondiale.

Mercati obbligazionari, mercati azionari, dollaro americano: sono tutti mercati disconnessi dalla “realta’”.

Per tornare ai mercati azionari: forse non vi e’ alcun segno di imminente scoppio della bolla globale, soprattutto nel segmento statunitense anche se siamo nelle fasi ultime della “mania” e della febbre azionaria; e’ presto per dirlo, le Banche Centrali hanno dimostrato di riuscire a rinviare il “ritorno alla realta’” dei mercati finanziari ma bisogna essere molto prudenti in queste fasi.

Non si possono sfidare le leggi di Natura per sempre, e quando queste ultime prendono il sopravvento sugli artifizi umani, la “rivincita” di Madre Natura puo’ essere spietata.

Dai un’occhiata al grafico qui sotto, che riporta i 200 ani di “rapporto” tra le quotazioni del Dow Jones e dell’oro (“Dow/Gold Ratio”), a partire dal 1800 (ovvero dall’era in cui vigeva il “Gold Standard”) e dal 1913 in poi (da quando e’ sorta la Fed e l’era delle monete “fiat”, ovvero l’era delle valute emesse senza alcun vincolo di riserve auree e quindi non convertibile in oro; le monete “fiat” sono valute cartacee dichiarate “a corso forzoso” dallo Stato o da una Banca Centrale che le emette a prescindere dal loro valore intrinseco).

200yearsdowgoldratio

Il grafico e’ composto da una “banda di oscillazione” (in verde chiaro) all’interno della quale e’ raffigurato (in nero) il “Dow/Gold Ratio”, ovvero il loro rapporto storico.

Quando l’indice (in nero) fuoriesce al rialzo dalla banda di oscillazione significa che il Dow e’ fortemente sopravvalutato rispetto all’oro; per converso, quando l’indice fuoriesce al ribasso, significa che il metallo giallo e’ fortemente sopravvalutato rispetto al Dow.

A partire dall’era delle valute “fiat” si nota un primo picco del Dow/Gold Ratio nel 1929; l’indice azionario fuoriesce dalla banda di oscillazione del rapporto con l’oro raggiungendo un picco nel 1929, per poi precipitare ai minimi del rapporto a meta’ anni trenta.

Verso la fine degli anni ’60 del secolo scorso il Dow raggiunge di nuovo un “picco” nelle sue quotazioni; il rapporto Dow/Gold volge ancora a suo favore ma prima dell’inizio degli anni ’70 si inverte, fuoriuscendo al ribasso della banda di oscillazione del rapporto e toccando un minimo nel 1980.

Dal 1980 inizia la riscossa del “Dow Jones”; il Dow riprende la banda di oscillazione nel 1992 e raggiunge di nuovo un picco nel 2000 quando l’oro tocca le sue quotazioni minime (a circa $250,00-$275,00 per oncia).

Successivamente il Dow comincia la sua lunga marcia in discesa, mentre l’oro sale ai suoi massimi.

Dal 2009 il Dow, sospinto dalle enormi masse di liquidita’ immesse dalla Fed, comincia la sua riscossa “artificiale”, rientrando di prepotenza all’interno della banda di oscillazione del rapporto con l’oro e giungendo al livello attuale di 15,5 : 1.

Come puoi notare, all’interno della banda di oscillazione vi e’ una linea verde che e’ la linea “mediana” del rapporto storico tra quotazioni del Dow e quotazioni dell’oro.

Il Dow/Gold Ratio attuale e’ situato proprio nelle immediate vicinanze della banda di oscillazione del loro rapporto (15,5 : 1).

Come puoi notare, storicamente e in piu’ occasioni, quando il rapporto Dow/Gold ruota nei pressi della linea “mediana” sono avvenute delle svolte significative.

E’ probabile che il Dow Jones, nei prossimi mesi, possa anche riuscire a superare la linea “mediana” del rapporto con l’oro.

Magari il Dow raggiungera’ la fatidica soglia dei 20.000 punti. Forse riuscira’ addirittura a perforarla al rialzo.

Forse l’oro, per converso, potrebbe testare ancora il supporto dei $1.000,00 per oncia.

Ma a mio modo di vedere, la “corsa artificiale” del Dow non puo’ continuare all’infinito con un’economia reale in contrazione rispetto agli indici azionari; mi attendo pertanto un riequilibrio del rapporto tra mercato azionario americano e oro, proprio a partire da quest’anno.

E’ la “disconnessione” tra mercato azionario (Dow Jones nella fattispecie) ed economia reale che mi fa propendere per l’inizio di un rapporto piu’ riequilibrato tra azionario e oro; questo disallineamento tra indici azionari e crescita economica non potra’ durare a lungo, nonostante l’azione delle Banche Centrali.

Inoltre, nei prossimi anni il mercato dell’oro avra’ superato la sua fase di “Picco estrattivo” (Peak Gold, ovvero Picco dell’oro), e la sua produzione  futura tendera’ a calare, prima lentamente ma poi inesorabilmente e in modo sempre piu’ celere.

Il Dow non riuscira’ a sfidare le leggi di Madre Natura per altri 5 o 10 anni. I profitti delle multinazionali sono gia’ previsti in calo quest’anno.

Ritengo che nei prossimi 5 o 10 anni l’oro sovraperfomera’ il mercato azionario americano; il Dow/Gold Ratio potrebbe (uso il condizionale) riavvicinarsi al rapporto 1 : 1 proprio come all’inizio del 1980.

Un’ultimo accenno alle quotazioni del dollaro (sopravvalutato). Credo che la sua sostituzione, a titolo di “valuta di riserva globale” non sia imminente.

Russia e Cina (ma anche Brasile, India, Sudafrica, ovvero i BRICS), stanno pianificando di porre fine al dominio del dollaro americano. Ma la minaccia al suo status di valuta di riserva globale non e’ “immediata”; il dollaro non sara’ spodestato dalla sua posizione da un giorno all’altro.

E’ una questione di anni. A livello di ricorsi storici, nessuna valuta di riserva storicamente apparsa e’ durata piu’ di 110 anni (la media della durata e’ di 94 anni, con un minimo di 80 anni e un massimo di 110 anni).

Nel 2015, il dollaro e’ valuta di riserva da 95 anni. Se i cicli storici sono destinati inesorabilmente a ripetersi, quest’anno e’ iniziato il “decennio” finale del biglietto americano e del suo status di “valuta di riserva”.

 

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Riccardo Gaiolini

Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.
Riccardo Gaiolini

Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.

16 risposte

  1. leggo i commenti e mi dispiace dirvi che pochi hanno capito veramente cosa vuol dire investire……se domani mattina l’oro andasse a 3000 usd oncia, allora qui qualcuno direbbe che era normale, sono anni che lo diciamo, non ci avete creduto bla bla bla…..se torna però a 800 usd oncia , non c’è problema perche l’investimento in oro presuppone che tu abbia pazienza e tempo…….cari miei se aveste comperato nel 2009 l’sp 500 avreste quadruplicato…..e questi dell’sp500 sono soldi veri…….

  2. Rispondo all’ultima frase “cari miei …” : É troppo facile dire dopo 6 anni se lo SP 500 ecc…, é come dire se avessi giocato sul N° 8 alla roulette dopo che il piatto si é fermato e la boule é entrata nel N° 8.

    Provi peró ad andare un po’ piú indietro del 2009 perche lí ci troverá la risposta sul prezzo dell’oro. L’oro é un investimento che dopo comperato non si deve restare tutto il santo giorno davanti alla PC a vedere se sale o se scende di prezzo, peró si conserva il valore sul potere d’aquisto, lasciatelo maturare sto benedetto oro, é come una casa, la si costruisce, la si abita peró non tutti i giorni andiamo a vedere il suo valore attuale.Il giorno che vendiamo la casa, OOHH che bella sorpresa é salita di valore, facciamo lo stesso con l’oro.

    CALMA E SERENITÁ

    Buona giornata

    1. …Ahh un’ultima cosa Sig. Ifconsulenza, faccia attenzione perché in questi tempi é anche possibile che una mattina al posto di adoperare la Gilette per radersi la adopera per tagliarsi le vene dopo aver visto che lo S&P500 é colassato di qualche 30 %.

      Un saluto cordiale

  3. Allora mi chiedo perchè fare video dove si evidenzia che il triangolino verde dice di comprare, l’oro sta ripartendo, questa è la storica ripartenza ecc.. ecc.. Secondo me , forse involontariamente , ma queste cose influenzano che le ascolta e poi mette in evidenza la momentanea, ma errata analisi che si sta facendo. Secondo me è piu’ opportuno dire l’oro , secondo noi, salirà da qui a 4/5 anni, prima non si sa e punto. E comunque vi seguo con stima e condivisione

  4. Concordo con te Simone. A questo punto tanto varrebbe non leggere più il blog per 3/4 anni. Nei giorni scorsi in un post a commento dell’articolo “il boccone amaro della rinascita” ho chiesto espressamente a Gennaro se qualcosa era cambiato rispetto all’impostazione illustrata a suo tempo nell’articolo “la grande ripartenza dei metalli preziosi è gia iniziata”, quella per intenderci ” dei pallini verdi ” ai quali tu fai riferimento. Nessuna risposta. Insomma la storia è vecchia: quando le cose si mettono male si invoca sempre il lungo periodo…che poi, per Gennaro, oggi si identifica in 3/4 anni passati i quali anche lui ( parole sue) dovrà ammettere ( mi auguro di no) di essersi sbagliato. Non rimane quindi molto tempo per l’oro..tic tac tic tac..Forse ha ragione il blogger Paolo Barrai: diffidare dai talebani dell’oro.

    1. Mi spiace Livio. Mi è sfuggito il tuo precedente commento.

      Simone lavorare con cicli e strumenti di piu’ breve termine puo’ aiutarci ad individuare dei tempi di ingresso migliori nel mercato.

      Tempi di ingresso migliori nel mercato si traducono con maggiori rendimenti, anche sul lungo termine.

      Se poi il mercato dovesse rimandare ancora una volta il suo appuntamento con il rialzo finale del Ciclo Naturale, ce ne faremo una ragione e (nella pratica) potremo agire in 2 modi:

      1) inserire uno stop loss sul prezzo di ingresso. Se sei entrato sulle nostre indicazioni di Novembre 2014, allora sei ancora in guadagno con quell’ingresso. Ora, se hai comprato oro fisico per seguire il Ciclo Naturale, cosi’ come facciamo qui su DeshGold, puoi valutare di mantenere l’oro anche se sai che c’è rischio di andare – per qualche altro mese – sotto il livello di ingresso

      2) se non sopporti l’idea di vedere i prezzi attuali sotto il tuo prezzo di ingresso, hai tutto il tempo di far scattare il tuo stop loss e chiudere l’operazione.

      Direi che da Novembre a fine Gennaio l’oro ha corso in modo cosi’ abbondante da darti tutto il tempo per decidere come gestire la tua posizione, senza perdere nemmeno un Euro.

      In tutto questo discorso, vi invito a non fare l’errore di concentrarvi troppo assiduamente sul prezzo in dollari e di guardare al prezzo in Euro, che è ciò che decreterà se il vostro investimento vi avrà portato un guadagno o una perdita.

      Il grafico dell’oro in Euro ad oggi continua a mostrarci un minimo generato OLTRE 1 ANNO FA. Stiamo risalendo e guadagnando da oltre un anno.

      A breve dovremmo vedere una ripartenza su oro e argento (anche in dollari).
      Dalla forza di questa ripartenza avremo la risposta al se – per davvero – il mercato in dollari ha bisogno di ancora diversi mesi di pausa prima di ripartire per la volata finale.

      Credo che l’oro in Euro i suoi minimi li abbia gia’ decretati da tempo. Sono pronto a rivedere queste parole nei prossimi mesi se qualcosa dovesse cambiare, ma in tutta franchezza continuo ad essere molto sereno sul mio investimento in oro e argento.

    2. Ciao Livio, non amo molto il blogger da te citato, ma se non ricordo male, codifica le persone con un linguaggio colorito e pittoresco. Gli speculatori ( 2%), i coglioni (90%) e i talebani ( 8%). Il passaggio di denaro avviene tra i molti ed i pochi. I talebani seguono una strada loro…..
      Sono orgoglioso di essere un talebano anche se preferisco il termine “matto” anche per il significato archetipale che esso contiene. Matto oggi dell’oro, domani vedremo, non mi identifico con nessuna asset class particolare, se non quella che mi da la possibilità di mantenere il mio potere d’acquisto intatto nel tempo.

  5. il mercato sul lungo periodo sfianca e molti a un certo punto decideranno di mollare la presa…..sarà proprio là che il metallo ripartirà alla grande…..

    1. Bhè mi auguro proprio che non ci sia da tener duro fino al 2020 Simone ma al massimo per un altro breve periodo di tempo…

      Dal rimbalzo partito ieri sapremo qualcosa di piu’ sulla consistenza del minimo in dollari di Novembre 2014. Stiamo a vedere.

  6. Caro Danilo, mi auguro che il gold vada a 5000 dollari ok? intanto lasciamo che l’sp500 salga ancora grazie al ns amico Dragone

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