ricchezza nel tempo

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Barometro Oro: 14.Mar.2015

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L’oro ha aperto la settimana a $1.168,70 e chiuso a $1.158,60.
Al Comex di New York, i contratti futures per consegna a maggio, sono quotati a $1.154,30.

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La maggior parte dei media finanziari “mainstream” tende a focalizzare l’attenzione degli investitori e dei risparmiatori, esclusivamente sulle quotazioni dell’oro contro il dollaro americano.

Da questa ristretta angolazione di visuale potrebbe sembrare che il metallo giallo abbia iniziato il 2015 in netto calo.

In realta’, da inizio anno le perdite dell’oro rispetto al biglietto verde sono rimaste contenute al 2,7% in termini percentuali.

Il dollaro ha guadagnato (e sta guadagnando) contro tutte le valute mondiali a causa dell’intensificazione della guerra-non-ortodossa in corso a livello planetario (guerra valutaria – currency war).

Presto anche il biglietto verde sara’ “ingaggiato” in questa guerra.
Non credo sara’ in grado di rimanere “neutrale”a lungo.

Se confrontiamo le quotazioni dell’oro in Euro, da inizio anno il metallo giallo sale di oltre l’11% rispetto alla valuta dell’Eurozona (tabella sotto).

GOLDPRICEPERFORMANCE

A fine novembre 2014 l’oro quotava 880 euro per oncia; ora quota oltre 1.085 euro per oncia.

La forza del dollaro americano non e’ “intrinseca”; il biglietto verde non splende di luce propria. Il dollaro statunitense trae vigore dalla debolezza estrema di tutte le altre valute principali (Euro e Yen, sopratttutto).

“Beati monoculi in terra caecorum”, ovvero “beati i monòcoli nella terra dei ciechi”; il mediocre sembra un genio se posto a confronto con chi e’ peggio di lui; in Toscana si dice “nel paese dei ciechi, beato chi ha un occhio!”.

Il biglietto verde appare esuberante ma e’ come colui che  possiede un occhio in un paese di ciechi.

In realta’ i fondamentali del dollaro rimangono estremamente fragili.
La base monetaria degli Stati Uniti rimane elevatissima; il debito pubblico e’ ai massimi della storia della nazione e in continua – inarrestabile – crescita.

Il Congresso degli USA ha redatto le proiezioni di budget (CBO – Congressional Budget Office), per gli anni che vanno dal 2016 al 2025. Il Congresso stima che nei prossimi dieci anni, i deficit statali ammonteranno a oltre 7.200 miliardi di dollari.

Le stime pero’, non tengono conto di eventuali altre crisi finanziarie che potrebbero accadere e  deprimere l’economia americana.

Personalmente penso che gli USA – gia’ da quest’anno – siano avviati verso una recessione.
In ogni caso se gli Stati Uniti sperimenteranno una o piu’ crisi economiche e finanziarie nei prossimi dieci anni, lo Stato sara’ chiamato a intervenire di nuovo per tentare di frenare gli effetti piu’ dirompenti delle crisi, quindi mi aspetto dei deficit futuri ben superiori a quelli “conservativi” stimati dal Congresso in 7.200 miliardi di dollari.

Passiamo ad analizzare le quotazioni dell’oro in Euro.

La BCE immettera’ nell’economia, da qui a settembre 2016, ben 1.140 miliardi di Euro e potrebbe proseguire nell’espansione monetaria oltre gli obiettivi temporali gia’ fissati se non ripartira’ l’export dell’Eurozona. E’ un disperato tentativo di salvare l’Eurozona riattivando il canale del credito e svalutando l’Euro. Questo per ridare fiato alle esportazioni soprattutto dei paesi piu’ competitivi a livello infrastrutturale e tecnologico – Germania in testa.

La strategia precedente della BCE (quella dell’austerity voluta dalla Germania), e’ stata chiaramente fallimentare.

Credo che l’attuale strategia di espansione monetaria della BCE si rivelera’ ugualmente fallimentare perche’ e’ sul fronte politico che l’Europa si gioca il suo futuro.

Atene, per esempio, non riuscira’ mai a rimborsare il suo debito pari al 175% del PIL. Non riuscira’ a rimborsarlo neppure con gli attuali tassi d’interesse che sono al minimo storico.

L’Unione Europea non e’ uno Stato, bensi’ un’unione di Stati con politiche fiscali, politiche economiche, sistemi infrastrutturali, mercati del lavoro e sistemi pensionistici completamente differenti l’uno con l’altro.

L’Europa inoltre puo’ essere definita un “nano geopolitico”, non essendo provvista di un sistema di difesa comune ne’ di un Ministero degli Esteri comune.

Col varo del quantitative easing della BCE non si evita il rischio di default dei singoli paesi dell’Eurozona. In effetti i rischi della BCE saranno condivisi solo per una percentuale del 20% dei titoli di stato acquistati dalla Banca Centrale. Il restante 80% del rischio di eventuale futura insolvenza, gravera’ sulle Banche Centrali Nazionali.

Quello che sappiamo per certo e’ che nel medio-lungo termine, l’Eurozona riscontrera’ un aumento sostanziale delle tensioni inflazionistiche che tuttora non siamo in grado di quantificare: la grande guerra valutaria e’ solo agli inizi (questa settimana, tra i belligeranti si sono unite Thailandia e Corea del Sud).

A mio modo di vedere siamo nell’inizio della seconda fase del caos monetario e geopolitico.

Il biglietto verde sara’ l’ultima valuta a cadere.
Quando crolla un Impero, prima cadono le periferie e solo in un secondo momento il sisma giunge anche al centro dello stesso.

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DOLLAR INDEX: VERSO UN NUOVO MERCATO TORO SECOLARE O VERSO I MASSIMI E POI IL COLLASSO?

Nella puntata precedente del Barometro ci siamo chiesti se il Dollar Index si sia avviato verso un nuovo rialzo secolare. Avevamo ipotizzato (e rimaniamo della stessa idea) che il Dollar Index possa essere in cammino verso un target di $110,00 ma abbiamo escluso la possibilità che si possa indirizzare verso un nuovo mercato toro secolare.

Cerchiamo, con gli strumenti dell’analisi tecnica, di dare maggiore concretezza a questa ipotesi. Dai un’occhiata al grafico del Dollar Index qui sotto (prende in considerazione un lasso temporale di 8 anni e mezzo).

USDDOLLARINDEXUPDATED

Osserva, invece, quest’altro grafico del Dollar Index che prende in esame un lasso di tempo piu’ breve, ovvero dal 2013 a oggi.

USDOLLARINDEXGRAPHIC

A prima vista la verticale “arroganza” dell’impennata del Dollar Index potrebbe apparire come l’incipiente avvio di un nuovo mercato toro per il biglietto verde. Eppure l’avvio di un mercato toro e’ spesso caratterizzato da una tendenza rialzista che nelle prime fasi e’ estremamente lenta.

Successivamente a questa prima fase si registrano periodi di accelerazioni rialziste nelle quotazioni. Questi periodi sono seguiti da pause ribassiste (pullbacks). In seguito si osservano una o piu’ fasi di consolidamento laterale del trend, poi la ripresa rialzista ricomincia la sua marcia e pian piano aumenta la velocita’ e l’inclinazione del suo rialzo.

Se analizziamo attentamente i grafici visti qui sopra notiamo una brusca, improvvisa e quasi istantanea corsa al rialzo del dollaro, che fuoriesce dai suoi minimi da agosto 2014 e raggiunge un primo picco rialzista vicino quota $100,00. Tutto questo in un brevissimo lasso di tempo.

Qui siamo gia’ in una grande esplosione al rialzo, eppure la partenza di un mercato toro dovrebbe partire in “sordina”.

Nel 2000 oro e argento iniziavano il cammino verso il loro mercato secolare.
Lo stesso dicasi per il mercato del petrolio (oro nero), che inizio’ in “sordina” il suo mercato rialzista proprio a partire dal 2000 (dopo aver toccato un minimo di $10,00 per barile).

Il modello grafico disegnato dal Dollar Index – ad un’attenta analisi – e’ estremamente instabile.

In analisi tecnica esiste una configurazione grafica identica a quella che sta tracciando il Dollar Index, denominata “blow-off top”.

La sequenza rialzista di un asset finanziario, nella figura tecnica “blow-off top”, e’ caratterizzata da un’aumento molto rapido nei prezzi dell’attivo preso in considerazione in parallelo a un aumento altrettanto deciso dei volumi (causato da movimenti prettamente speculativi nella maggioranza dei casi).

Successivamente l’asset raggiunge il “top” del suo prezzo per poi collassare verso il basso, esaurendo ogni precedente impulso rialzista (grafico sotto).

BLOWOFFTOP

Quest’ultimo grafico non ha una forte somiglianza con quelli postati sopra?
Non sto facendo alcuna previsione sul Dollar Index. La mia e’ un’ipotesi di lavoro.

Semplicemente, dalle mie ricerche voglio farti notare che le partenze di mercati “tori” di qualsivoglia asset, sono graduali, ordinate e metodiche. E solo in una seconda fase le quotazioni accelerano improvvisamente verso l’alto.

Resto scettico, pertanto, sull’exploit del dollaro e sul suo trend di lungo termine: queste rialzi improvvisi, di solito sono accompagnati da crolli altrettanto repentini.

 

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Riccardo Gaiolini

Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.
Riccardo Gaiolini

Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.

13 risposte

  1. Boh !!! Io non sono un esperto ma mi sembra tutto troppo facile , secondo me il detto niente e’ per sempre è una verità ineluttabile , ma come ha risposto Gennaro ad una mia domanda sul Bund : ( nel lungo termine hai ragione ( ma quanto lungo ? ) e poi i mercati finanziari possono raggiungere estremi che mai avremmo immaginato ; parole di Gennaro )
    Quindi succederà ma quando ? Le borse storneranno ? Sicuro . Ma quando ?
    Saluti

    1. Pietro perche’ domandarsi se le Borse storneranno quando a noi interessa semplicemente che salga l’oro?

      Per noi l’oro sta salendo da fine 2013 e di questo ne siamo gia’ contenti.

      Nei prossimi anni riteniamo vi siano grandi probabilita’ che l’oro salira’ anche piu’ forte delle azioni, e quando questo succedera’ noi saremo ancora piu’ contenti.

  2. Beh ilaQE della Bce farà perdere valore all’euro Vs $, per cui siccome noi usiamo per gli acquisti gli euro dovrebbero esserci pochi dubbi sul fatto che almeno per questo motivo il metallo giallo aumenterà.

    1. Pero’ teniamo d’occhio il livello di parita’ fra euro e dollaro perche’ e’ uno scoglio molto forte. Se raggiunto il livello di 1, l’euro potrebbe avere una poderosa reazione.

      In ogni caso questo e’ un ottimo timing per investire in oro con il nostro orizzonte temporale, cioe’ per cavalcare il Ciclo Naturale 😉

      1. Ciao Gennaro, vorrei farti una domanda. E’ possibile che una volta raggiunta la parità il gold scenda a valori prossimi a 1050 usd l’oncia in modo che costi la stessa cifra in euro, oppure è una ipotesi alquanto remota?

        1. Andrea questo quello che ricavo dalle mie ricerche oggi:

          Prossimi target in dollari girano intorno ai 1086$ e 1000$ oncia.
          Raggiungere questi livelli non comportera’ la fine del Ciclo Naturale partito ad inizio secolo.

          1. Credo però che per raggiungere i 1086 e i 1000 dollari, ci voglia un po’ troppo tempo. Nel frattempo l’euro di sicuro sarà sceso sotto il livello di parità per cui non credo che il prezzo dell’oro in euro si discosti più di tanto da quello attuale. Sul fatto che il ciclo non finisca non ho mai dubitato, anzi, mi aspetto ancora di più la resa dei conti. Credo che i Grandi ladri abbiano creato, con tutta la nuova valuta immessa nei mercati (si fa per dire) un sottociclo “artificiale” dell’azionario al rialzo, contenuto nel ciclo naturale dell’oro.

  3. Mi hai chiesto dell’oro in dollari. E ti ho risposto sull’oro in dollari 😉

    In euro (come ho gia’ scritto piu’ volte) credo che il fondo sia stato gia’ toccato – da tempo.

  4. Io lunedì ho venduto la casa di abitazione per un progetto di vita all’estero che prenderà forma tra un paio d’anni, ho convertito tutto in once e lingotti in deposito doganale in Svizzera, avrò fatto bene? sicuramente ora sono tranquillo, che scenda o che salga quello che mi rimane è sempre gold. Saluti a tutti, siete grandi e vi ringrazio di avermi dato una formazione finanziaria che mi aiuterà tutta la vita. Paol0

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