ricchezza nel tempo

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8 fattori che stanno chiamando la forte fase rialzista dei metalli preziosi

Scrivo questo articolo dopo una lunga riflessione sulle tendenze e le evoluzioni dell’economia globale degli ultimi mesi.

Dal mio punto di vista l’oro ha ormai toccato i minimi (NON mi fraintendere: questo non esclude ulteriori ribassi di breve periodo) e sta consolidando le sue quotazioni per una successiva fase toro che presto prendera’ piede.

Ecco gli 8  fattori chiave che mi fanno propendere per una nuova fase rialzista dei metalli preziosi:

1) I mercati azionari sono sopravvalutati rispetto al reale andamento dell’economia reale. Il comparto dei metalli preziosi e le materie prime in generale – invece – stanno toccando i loro minimi da tre anni a questa parte;

2) Il crollo delle quotazioni delle materie prime favorisce una contrazione dell’offerta di queste ultime in quanto i produttori interromperanno e ridurranno le operazioni di estrazione e commercializzazione al fine di farne risalire le quotazioni e favorirne un’inversione di valore;

3) I livelli di debito mondiale stanno crescendo a vista d’occhio in ogni parte del pianeta e l’attuale fase di disinflazione ne accresce il valore nominale. Storicamente il debito e’ stato spesso abbattuto erodendone il valore nominale attraverso il meccanismo dell’inflazione;

4) La forza attuale del dollaro americano e’ effimera. I livelli di debito degli USA (interno, con l’estero, privato, pubblico, degli studenti per spese universitarie ecc.) stanno toccando altezze mai raggiunte. Questo fattore si riflettera’ in modo negativo sulle quotazioni del dollaro nei prossimi mesi;

5) A proposito dei livelli di debito degli USA, la FED sara’ obbligata a inflazionarli. Come dicevo, non v’e’ altro metodo di abbattere il debito della nazione piu’ gravata di debiti al mondo;

6) Questa volta la FED, quando varera’ i prossimi piani di espansione monetaria (quantitative easing), dovra’ fare in modo che i flussi monetari si riversino nell’economia reale piuttosto che nella sfera finanziaria. Per quale motivo? Perche’ la FED teme piu’ di ogni altra cosa la DEFLAZIONE.

La deflazione estende il valore nominale del debito: e’ il nemico numero uno delle banche centrali. L’elite di ultra-ricchi globale sta mettendo in salvo i propri capitali investendo in lingotti d’oro fisico, come riferisce il Telegraph; a ulteriore dimostrazione, che coloro vicini al lato alto della Piramide del Potere sanno che ci stiamo approssimando a un periodo inflazionistico;

7) Nel medio-lungo termine le Banche Centrali che detengono dollari americani sotto forma di titoli del tesoro USA saranno spinte a vendere le loro riserve in biglietti verdi e a trasformare queste ultime in oro fisico.

Per quale ragione? Semplice.
La FED sara’ costretta a rialzare le tensioni inflazionistiche per evitare il default dell’economia USA e quella mondiale (strettamente dipendente dalle sorti dell’America). Nel breve termine, quindi, le altre Banche Centrali agevoleranno le manovre espansionistiche della FED. Successivamente, il destino del dollaro come valuta di riserva globale diverra’ segnato. Allora, le altre Banche Centrali avranno pero’ nel frattempo diversificato le loro riserve in oro, accentuando le vendite dei titoli del tesoro USA.

Avra’ termine il dominio del dollaro a titoli di valuta di riserva mondiale.

8) L’oro nei prossimi anni, secondo seri studi geologici, sara’ una materia prima sempre piu’ scarsa. Inoltre, le attuali dinamiche demografiche, ci indicano che l’incremento della popolazione mondiale si riflettera’ in tensioni dal lato dell’offerta delle materie prime, servizi infrastrutturali ecc…

Questi fattori, uniti alle prossime espansioni monetarie da parte delle Banche Centrali, porteranno al collasso il valore delle valute mondiali e a un rilancio degli attivi finanziari “fisici” (oro, argento, platino, palladio, petrolio, gas naturale ecc.).

Nei prossimi mesi e anni, come ho gia’ scritto, la piu’ fedele alleata degli investitori in metalli preziosi sara’ la Federal Reserve.

Essa sara’ costretta a inflazionare il dollaro americano pregiudicandone il suo status di valuta di riserva.

A mio modo di vedere in questi mesi stiamo raggiungendo il punto di rottura del sistema. Non ne vedremo il termine a breve. Ma questo e’ l’inizio della fine dell’attuale sistema valutario e il principio di uno nuovo.

Davanti a noi ci attendono anni di grande cambiamento. Anni che saranno molto duri per chi non si e’ preparato. Anni di grande ricchezza per chi si prepara in tempo. Assisteremo a un generale trasferimento di ricchezza da coloro che detengono tutti i loro capitali in “fiat money” verso coloro che conservano i propri risparmi in metalli preziosi.

Il mercato toro del mercato del lingotto sta per re-iniziare proprio ora, secondo necessita’.

 

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Riccardo Gaiolini

Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.
Riccardo Gaiolini

Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.

5 risposte

  1. L’articolo è ineccepibile, ma mi chiedo e vi chiedo, possibile che gli americani coscienti di quanto affermato siano disposti a subire passivamente quanto da voi pronosticato?? Chiediamoci, se fossimo al loro posto cosa faremmo per cambiare il corso degli eventi??

  2. Buon giorno Riccardo, rispetto al punto # 7 del tuo articolo ho letto la settimana scorsa ( in uno dei tanti blogs ) e meravigliandomi perché la Cina recentemente ha ancora comperato titoli di stato U.S.A.,arrivando ad un totale di 400 migliardi U.S.$Come pure il Belgio, Ne sai qualcosa ?Un saluto cordiale.

  3. Ciao Danilo,
    la Cina (dati ad agosto 2014) e’ la prima detentrice di titoli di stato USA (per ben 1.269 miliardi di dollari). Secondo il Giappone con 1.230 miliardi di dollari.

    Terzo detentore…….il Belgio con 359 miliardi di dollari. Questo fatto e’ strano. Chi si nasconde dietro il piccolo Belgio? Forse la BCE?

    Ciao

    Riccardo Gaiolini
    Analyst & Research

    https://www.deshgold.com

  4. In Belgio c\’è una famosa Clearing House dove la FED nasconde quello che acquista per non allarmare il mercato, se il mercato avverte che nessuno compra più i loro titoli sai com\’è……..

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