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La Svizzera vota per il rimpatrio del suo oro

Il 30 novembre di quest’anno gli elettori della Confederazione Elvetica saranno chiamati a votare, tramite referendum, l’eventuale decisione di rimpatriare tutto l’oro svizzero detenuto all’estero.

Non solo: se il referendum fosse approvato, la Banca Nazionale Svizzera (BNS) sarebbe necessitata a detenere il 20% dei propri assets in riserve auree.

Il Parlamento Svizzero e la BNS sono contro il referendum (non me lo sarei aspettato! 🙂 ), perche’  vincolerebbe le loro politiche monetarie, impedendo la svalutazione e l’erosione del franco svizzero tramite stampa di denaro elettronico.

Le riserve auree della BNS sono fondamentali: consentono alla stessa di produrre utili annuali.

Nel 1999 la Svizzera possedeva 2.600 tonnellate di oro, poi decise di venderne (forse meglio dire “di svenderne”) il 50%, impoverendo le proprie riserve auree.

Parte delle rimanenti riserve auree sono state “prestate” (tramite contratti di “leasing aureo”). Tutt’oggi non e’ dato sapere chi sono i destinatari di questi prestiti e la Banca Nazionale Svizzera – come del resto altre Banche Centrali – si rifiuta di fare verifiche adeguate in merito a questi prestiti.

Se il referendum passasse, entro 5 anni la BNS, dovrebbe acquistare sul mercato ben 1.710 tonnellate di oro per raggiungere la soglia del 20% dei propri assets (attualmente e’ ferma al 7,43%); ed entro 2 anni la BNS dovra’ rimpatriare tutto l’oro detenuto all’estero.

Se il referendum confermasse quanto sopra le conseguenze per il mercato dell’oro sarebbero dirompenti. Per quale motivo? Perche’ la BNS incontrerebbe molte difficolta’ a rimpatriare il suo oro. QUELL’ORO NON C’E’ PIU’!

Come ho gia’ scritto nell’articolo che puoi leggere nel link poco sopra, prima o poi scoppiera’ lo scandalo dell’assenza delle riserve auree delle maggiori banche mondiali. E allora sara’ il “botto”.

Il popolo svizzero, inoltre,  per primo al mondo leverebbe la voce contro le politiche iper-espansive delle banche centrali che, se nel breve termine portano sollievo all’economia (con l’illusione delle svalutazioni competitive), nel medio/lungo termine presentano molteplici effetti collaterali negativi, destabilizzando i prezzi e mettendo a repentaglio il benessere dei cittadini.

Il popolo svizzero si batte per una moneta forte, in rivolta contro le facili e demagogiche politiche di lassismo fiscale e “deficit spending” dei governi (che inevitabilmente finiscono per indebitare il popolo), e contro l’espansione indiscriminata della base monetaria da parte delle banche centrali.

SE IL REFERENDUM  PASSA, sara’ l’inizio di una rivolta planetaria contro Governi e Banche Centrali?

 

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Riccardo Gaiolini

Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.
Riccardo Gaiolini

Riccardo Gaiolini

Appassionato di mercati finanziari e di analisi tecnica intermarket, integro queste materie con lo studio della strategia geopolitica, estendendone i concetti in un’unica materia interdisciplinare.

2 risposte

  1. I sondaggi sono costantemente smentiti nelle percentuali e spesso negli esiti.
    La vittoria dei SI, sarebbe catastrofica per che deve restituire l’oro. Tale voto sarà ostacolato in molti modi ad esempio tramite mass media e internet. Non voglio parlare di brogli, ma di sicuro la posta in ballo è enorme.

    Inoltre la vittoria dei SI, creerebbe una corsa anche da parte degli altri paesi e sarebbe insostenibile e gli effetti estremi.

  2. Come ho scritto nell’utimo Barometro, il sondaggio non anticipa ne’ una futura vittoria dei referendari ne’ una loro sconfitta. E’ solo un “sondaggio”, anche se altamente attendibile delle intenzioni di voto.

    E’ chiaro che i “poteri forti” (Politica, ovvero Ragion di Stato e Banche Centrali) siano contrarie a un eventuale esito positivo del referendum.

    Il fatto fondamentale, di questo referendum, e’ che per una volta tanto, e’ il Popolo che decide cosa fare delle proprie politiche monetarie e non gli Oligopoli Finanziari riuniti intorno a un tavolo della propria Banca Centrale, per varare politiche monetarie favorevoli alle banche e ai politici

    Confido nei valori di liberta’ individuale del Popolo Elvetico. Gli Svizzeri non accettano che la propria banca centrale abbia “svenduto” il suo oro per svalutare la moneta elvetica, ne’ accettano politiche di espansione monetaria illimitata, che metteranno in pericolo il benessere raggiunto, alle prossime generazioni.

    Stampare indiscriminatamente, significa addebitare alle prossime generazioni oneri inflazionistici, quindi impoverirle. La Svizzera ha una lunga tradizione di politiche fiscali rigorose, proprio per mantenere inalterato il valore della sua moneta, una volta considerata “porto sicuro” dagli Svizzeri e dagli investitori internazionali, il Franco Svizzero.

    Essi ritengono che le Banche Centrali non abbiano il diritto di manipolare mercati e valute.

    Un “si” al Referendum manderebbe un segnale forte alle Elites Planetarie, le quali si avvalgono dell’attuale sistema monetario, per tamponare i propri errori finanziari (salvataggi bancari con soldi pubblici oppure stampati dalle Banche Centrali da loro controllate) a scapito del Popolo.

    Oro e argento hanno sempre dato fastidio ai politici e ai banchieri, perche’ richiedono disciplina finanziaria e fiscale.

    Ben venga un “si” a questo referendum.

    Ciao

    Riccardo Gaiolini
    Analyst & Research

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